Cheysson è a Berlino Est Nuovi segnali di disgelo di Mario Ciriello

Cheybsonè a Berlino Est Nuovi segnali di disgelo ^iiPapo) Stoccolma, si inten&lfica.Al dialogo Est»Q*ve»t<*« Cheybsonè a Berlino Est Nuovi segnali di disgelo DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BONN — Dopo tre ore di colloqui a Bonn, sulle questioni comunitarie e sulle prospettive internazionali, il ministro francese degli Esteri Claude Cheysson è partito per r«a/ira,, capitale germanica. Berlino Est: e ha cominciato una visita ufficiale di due giorni nella Repubblica democratica tedesca. E' un avvenimento che merita di essere segnalato, non perché produrrà succosi frutti diplomatici, ma perché conferma l'importanza che la Germania comunista attribuisce ai rapporti con l'Occidente. Cheysson è stato accolto con tutti gli onori, con genuina e viva cordialità, quasi con entusiasmo. Ampi articoli sull'organo del pc. Neues Deutschland, porgono all'ospite un caldo saluto. Oggi, Cheysson inaugurerà a Berlino Est un centro culturale francese, che sarà pertanto il primo e l'unico a rappresentare l'Occidente nella Repubblica democratica tedesca. Ma la cerimonia, che secondo il programma originale, avrebbe dovuto essere 11 clou del soggiorno, è spinta in secondo piano dai colloqui politici. Gli incontri sono già cominciati ieri e proseguiranno oggi: incontri con il ministro degli Esteri Oskar Fischer, con il presidente del Consiglio Willi Stoph e con «11 numero uno», capo del partito e dello Stato, Erlch Honecker. Soltanto due ministri francesi degli Esteri avevano già visitato la Rdt. I funzionari tedesco-orientali hanno rivelato in queste ore un'inconsueta loquacità. Si apprende cosi che Berlino Est, pur affrontando questi scambi di vedute -senza euforia e senza illusioni-, già li considera di -grande utilità*. Cheysson, si sottolinea, rappresenta un Paese -particolarmente stimato-, in quanto la politica estera francese ha il pregio della -continuità e prevedibilità- e, naturalmente, non è influenzata dagli Stati Uniti nella stessa misura delle altre politiche estere europee. E' tutto un coro di lodi. Le relazioni bilaterali ira Berlino Est e Parigi non sono ancora .normalizzate», ma «si sviluppano franche e cordiali, nel quadro di una vera amicizia*. Su tutto aleggia lo -spirito di Stoccolma-. A Berlino Est si fa capire che tutti devono contribuire al disgelo e al disarmo, che bisogna lanciare ponti oltre il muro del silenzio e della diffidenza. Le intenzioni sono certo buone, ma non è chiaro se e in quale misura Berlino Est possa collaborare al concepimento delle strategie mondiali sovietiche. Gli esperti sono pessimisti. E ricordano che, proprio in queste settimane, il regime Honecker inasprisce la repressione interna e accoglie nuovi SS-22 russi, I mis sili sono già stati avvistati dallo spionaggio americano Ma nessun Paese (tranne l'Albania) ama l'isolamento: e, cosi, la Germania Est sorride alla Germania Ovest e abbraccia la Francia. Non basta. L'immediata liberazione, nei giorni scorsi, dei sei dissidenti rifugiatisi all'ambasciala americana ha confermato che Honecker vuole proteggere i rapporti con gli Stati Uniti da ogni inutile scossa. Mario Ciriello

Persone citate: Claude Cheysson, Honecker, Oskar Fischer, Willi Stoph