Storia di una lunga crisi

Storia di una lunga crisi Passo per passo lo scontro sulla siderurgia Storia di una lunga crisi ROMA — Con il Consiglio dei ministri della Comunità curojiea in programma oggi a Bruxelles e con l'ormai vicinissima scadenza del 31 gennaio (giorno entro il quale ciascun Paese dovrà presentare la mappa dei tagli alla propria capacita produttiva di acciaio), la vicenda siderurgica entra nella fase decisiva. In gioco, per quanto riguarda l'Italia, vi sono 26 mila 500 posti di lavoro, tagli alla nostra capacità produttiva pari a 5 milioni e 834 mila tonnellate di acciaio, la chiusura dell'area a caldo dell'Impianto di Cornlgllano e, forse, dello stabilimento di Bagnoli. SI tratta dell'epilogo di una lunga crisi, 1 cui effetti politici concreti si possono far risalire al giugno dello scorso anno. Ecco, In sintesi, le tappe della «questione siderurgica». E30 giugno '83: la Cee comunica all'Italia che 1 tagli alla nostra capacità produttiva di acciaio devono ammontare, entro 185. a 5 milioni e 834 mila tonnellate. Il governo Fani ani, tramite i ministri De Mlchelis (Pp Ss) e PandolfI (Industria) definisce tali decisioni «inaccettabili e inapplicabili». 1 luglio '83: la Flnsider, contrariamente agli Impegni assunti con il sindacato, rinvia la riapertura dello stabilimento di Bagnoli nel quale sono occupati circa 6 mila lavoratori. 18 luglio '83: 1 ministri De MIchelis e Pancioni incontrano, a Bruxelles, 1 commissari Cee Davlgnon, Andrlessen e Ortoli. I due ministri, tra l'altro, propongono una diversa spartizione dei tagli: contro i 4.8 milioni di tonnellate in meno per i pubblici e 1 milione In meno per 1 privati, De Michelis e Pandolfl propongono tagli per 3.1 milioni di tonnellate per la Flnsider e per 2,7 milioni per 1 privati. rr~|25 luglio '83: al Consiglio dei ministri I * I della Comunità europea, De MIchelis e Pandolf ì si oppongono ad una proroga fi¬ no all'85 dell'art. 58 del trattato Ceca che fissa le quote di produzione per ciascun Paese. I due ministri riescono ad ottenere una proroga limitala a 6 mesi che consente all'Italia di mantenere aperta la partita sul tagli. 11 ottobre '83: 11 nuovo ministro delle Pp Ss, Darlda, conferma alla Camera la difficile situazione finanziarla della Fin. sidcr ed annuncia che l'impianto di Cornlgllano può, In parte, essere salvato dall'Intervento di un pool di privati. 6 3 novembre '83:11 piano Flnsider. aggiornato alle mutate condizioni del mercato, viene presentato all'Ir! e al governo. Tra le altre cose, il piano prevede 26 mila 500 esuberi. m21 novembre '83: inizia il confronto tra governo e sindacati sul plano Flnsider. Decisamente negativo 11 giudizio della Fini. 8 22 dicembre '83: si apre qualche spiraglio per la riapertura di Bagnoli: 11 governo si Impegna ad Intervenire sull'Irl per approlondtrc insieme alla Flnsider le possibilità tecniche per riavviare l'Impianto. q~l 9 gennaio '84: li ministro deil'Indu"Li stria, Altissimo, sollecita gli Indu¬ striali privati a fornire dati realistici sulla capacità produttiva del loro Impianti. 10 16 gennaio '84: Altissimo, Darlda r Forte Incontrano a Bruxelles I commissari Cee In preparazione del Consiglio dei ministri del 26 gennaio. I ministri italiani chiedono un'extra quota di 1 milione e 200 mila tonnellate necessaria per riaprire Bagnoli e propongono di tagliare 3,8 milioni di tonnellate nel settore pubblico e 2 mi lioni in quello privato. 18 gennaio '84: Un pool di privati capeggialo da Falck consegna a Prodi 11 un piano per 11 salvataggio di Cornlgllano.

Persone citate: Altissimo, De Michelis, Fani, Prodi

Luoghi citati: Bruxelles, Falck, Italia, Roma