La star trentottenne in due concerti trionfali di Marinella Venegoni

Milano, 16 mila per Clapton è il «re» del blues bianco la star trentottenne in due concerti trionfali Milano, 16 mila per Clapton è il «re» del blues bianco DAL NOSTRO INVIATO MILANO — Forse il revival degli Anni Sessanta continua ad essere di moda, ma forse una certa musica di questa seconda metà del Secolo Ventesimo lia abbandonato la dimensione dell'effimero per diventare un classico, che morde le corde del cuore passando per le corde della chitarra. Un bluesman bianco, il re del blues bianco Eric Clapton, ha attirato fra l'altre sera e ieri sera al teatrotenda di Lampugnano, in Milano, almeno sedicimila persone, e almeno la metà non erano suoi coetanei, di quella generazione tornata di moda, me ben più giovani. Neil' Incalzare della musica elettronica, nella confusione di proposte nuove (ben poclie quelle valide) che corteggiano il mondo giovanile, ascoltare un concerto di blues significa anche trovare le radici di un ritmo che ha contagiato tutti, e fare i dovuti paragoni. C'è chi dice che Eric Clapton a 38 anni è -scoppiato*, finito con l'epoca -maledetta' di cui è stato uno dei protago nisti, musica e droga in simbiosi, rimproverandogli quasi di esser sopravvissuto agli altri eroi della chitarra diventa ti miti dopo la morte, da Hendrix in poi. Ma lui risponde continuando a suonare e fa cendo t -pieni-. S'è tagliato la barba, è rimasto schivo e taci turno come un tempo: d'estate va in vacanza a Rapallo. Nei concerti, il massimo del discorso che fa è «Thank You., interriste non se neparla neanche: non ha niente da dire a nessuno. Clapton s'era tirato fuori dall'eroina grazie al suo amico Townshend del Who, che lo convinse a curarsi mentre stava vendendo l'ultima chitarra, e fin da quei drammatici inizi degli Anni Settanta aveva ricomincialo a fare la cosa che sapeva meglio, il blues, condito appena, ogni tanto, da un pò di rock'n'roll. Non si è rinnovato, è vero, non si è dato al reggae o all' elettronica, e qui sta la sua classicità. Oggi non è un uomo da dischi, e infatti in questa tournée europea dischi nuovi non ne ha, se non quello dell'anno scorso, -Money and clgaret- tes-. E' un uomo da ascoltare dal vivo: cosa che certo lo allontana dalle regole fisse del business, Con gli anni, la voce del chitarrista ha acquistato una ruvldità che dà maggior spessore alle cose che canta, e le mani si muovono da sole sulle corde della chitarra a strappare brividi, nella malinconia estenuata del suono ritmato allo spasimo. Ma -slowhand(-manolenta-, il suo soprannome di sempre) non si risparmia neanche in un robusto lavoro d'insieme con il bel gruppo che lo accompagna, una • band- senza nome e di professionisti. Il programma ripercorre Nell'incendio di casa una carriera lunga cent'anni giusti: dagli inizi con gli Yarbirds nel 1964 passando per i Bluesbraekers di Mayall, per i mitici Cream, le meteore Blind Faith, Derek and the Domtnos, in/ine Clapton e basta. Suona -I shot the sheriffche incise nel '74, di Bob Marley, e pare sua. L'entusiasmo va alle stelle con -Cocaine-, cantata in coro da tutti gli ottomila stipati nella tenda, ma anche con - Wonderful to night-, un brano che lascia il blues per avventurarsi nel romanticismo più bieco. I suoi monologhi con la chitarra, in due ore, strappano applausi al punto che non si riesce più a sentirlo. Che ci sia, in giro, una gran voglia di blues? Franco Mamone, manager del rock italiano, ha inaugurato felicemente con Clapton il sistema di prenotazione, con vaglia e prevendite, di tutti i biglietti disponibili, che sta per ripetere con i Po/ice a Roma. Le serate del bluesman inglese non sono state turbate dal minimo incidente: soltanto un migliaio di piovani hanno sostato per ore al freddo, fuori dalla tenda, non avendo capito che probabilmente è cominciata davvero l'epoca in cui andare a sentire una rockstar non significa per forza dover vivere un,'avventura. Marinella Venegoni 1 rie Clapton. vecchio «re» del blues che conquista i giovani

Luoghi citati: Milano, Rapallo, Roma