La seconda verità su Punta Raisi Ecco le nove cause della tragedia di Gianni Bisio
La seconda verità su Punta Baisi Ecco ie nove cause della tragedia Perché i piloti hanno sbagliato? 1 risultati di un'inchiesta parallela La seconda verità su Punta Baisi Ecco ie nove cause della tragedia Sono nove, dall'lnsufflclenza del radar al caos delle luci, le cause concomitanti dell'incidente aereo di Punta Ralsl del 23 dicembre 1978, analizzato dall'Inconsueto fumetto realizzato da Area volo, 11 periodico del piloti e del tecnici che hanno condotto un'Inchiesta parallela sulla sciagura per scoprire che cosa ha portato 1 piloti a sbagliare. Ne emerge una seconda verità sulla tragedia, meno burocratica ma più comprensibile dell'Inchiesta ufficiale, basata su molti fatti Importanti,, messi Insieme col buon 's-éritó e'WènVzìBn't't'ècnlcopra|lche d|„,chi vqla tutti 1 giorni. Vediamo ora 1 nove elementi a monte della sciagura. Primo: aeroporto problematico. Punta Ralsl era già stato teatro di un incidente (5 maggio '72, 115 vittime). Le organizzazioni del piloti già allora avevano contestato che l'aeroporto fosse nato In una zona «niente affatto adatta a far atterrare aerei a getto- e come piste e attrezzature risultassero -sotto ogni standard di sicurezza-. Afferma Area volo: -A Palermo, unico caso al mondo, tutte le installazioni aeroportuali sono state costruite tra le pista ed il mare: non è stata solo una scelta antieconomica (l'autostrada passa esattamente dalla parte opposta), ma completamente assurda dal punto di vista tecnico-. Secondo: strumentazione Inadeguata. La visibilità sull' aeroporto è stata data al piloti con una valutazione -ad occhio- compiuta verso terra, mentre qualsiasi calo di visibilità verso 11 mare non avrebbe potuto essere rilevato né comunicato al pilota. Inoltre erano Incomplete le apparecchiature per l'atterraggio strumentale. Terzo: errore nella lettura dell'altimetro. Con l'attenzione più rivolta alla posizione che alla quota, 1 piloti hanno confuso 220 piedi (70 m) con 1220 (370 m) e la manovra che hanno fatto, prima di precipitare (livellamento riportato nella scatola nera), prova questo errore, facilitato dal tipo di altimetro del DC9. Quarto: caos nelle sorgenti luminose. I piloti hanno visto delle luci allineate, ma non erano la pista. «i4 Palermo — spiega Area volo — viene meno anche la regoletta empirica, usata dai piloti di tutto il mondo, di ricercare l'aeroporto di notte in un'area, urbana, piena di luci, cercando prima una zona buia. In tutto il mondo meno che a Palermo, la zona circostante la ptsta di atterraggio di un aeroporto è mantenuta buia, proprio per facilitare l'avvicinamento degli aerei-. Quinto: procedura di avvicinamento strumentale -sghemba, e atipica. Secondo Area volo, la procedura -era molto particolare, costruita in alcuni punti ai limiti delle tolleranze, talmente bislacca che in altri Paesi non sarebbe neppure stata presa in esame-. Sesto: mancanza di punti di riferimento laterali per il controllo a vista della quota. Gli aerei che arrivano a Palermo dalla radiale 217. giungono nel buio più totale, perché lateralmente non ci sono né isole, né fari. Settimo: falsa visualizzazione dell'angolo di planata, per la presenza di luci sul terreno in salita retrostante alla pista. E' un fenomeno ottico (causa di molti incidenti) per 11 quale, in certe condizioni, il pilota si illude di essere sulla traiettoria fisica ideale, Invece vi sta volando al di sotto, secondo un angolo che è quello di pendenza del terréno. "A'Palermo 11 Calcolo dimostra che 11 falsq punto di contatto còl suòlo'è proprio' quello dove si è schiantato 1' aereo, a 3 miglia dalla pista. Ottavo: assistenza radar carente. Ci fu una mancanza nell'apparecchiatura, allora -sperimentale- e più tardi sostituita (che non era in grado di dare la quota, ma solo la posizione), e nelle Indicazioni dell'operatore («destra- invece di -sinistra-). Nono: situazione meteorologica non segnalata. Nel bollettino non venne comunicato che il vento sulla pista (65 km/h) poteva generare vortici (ivind shear) sul mare, proprio nel punto in cui l'aereo sarebbe poi caduto. Dopo Punta Ralsi, Area volo vuol esaminare l'incidente di Caselle (1° gennaio '73, 38 vittime) e quello, ben più misterioso, di Ustica (27 giugno '80, 81 morti). Gianni Bisio
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