Imperia, un'isola quasi felice di Sandro Doglio

Imperia, un'isola quasi felice INCHIESTA /Viaggio nelle roccaforti non toccate dalla recessione Imperia, un'isola quasi felice Il trionfo della «dieta mediterranea» ha ridato fiato a pastifìci e alle aziende olearie - Mercato in espansione Pasta e olio alla conquista degli Usa DAL NOSTRO INVIATO IMPERIA — Ce un'isola abbastanza felice nel tormentato panorama dell'economia: un'Isola che storia, caso e geografia hanno messo al centro della produzione di due ltalianissiml prodotti che si sposano bene, marciano quasi sottobraccio e progrediscono nella conquista dei mercati di consumo. Due prodotti a cui un fatto che si può definire di moda — anche se fondato su ragioni scientifiche — sta permettendo di affrontare con una certa sicurezza 11 difficile attuale momento. L'isola è la provincia di Imperia: 1 prodotti sono la pasta e l'olio di oliva: il fatto di moda è il trionfo della cosiddetta «dieta mediterranea.. Da quando 11 prof. Ancel Keys. cardiologo di Eisenhower e titolare alla facoltà di «Salute Pubblica. dell'Università del Minnesota, ha dimostrato che le malattie cardiovascolari si manifestano in proporzione Inversa al consumo dell'olio d'oliva e della pasta, e da quando, nel 1977. una speciale commissione tecnica del Senato americano ha pubblicato i canoni di alimentazione — che corrispondono appunto alla -dieta mediterranea», che gli americani chiamano •italioti way of eating-, modo di mangiare all'italiana — olio d'oliva e pasta hanno fatto un balzo avanti nei consumi. Negli ultimi dodici mesi il totale del consumo dell'olio d'oliva In Italia è aumentato del 12,3 per cento: nello stesso periodo il mercato della pasta non ha forse subito che minimi aumenti globali, ma registra grossi incrementi al Nord e qualche assestamento al Sud (segno comunque positivo, sostengono gli esperti, perché indica un miglioramento del tenore di vita). Pasta e olio d'oliva, insom! ma, stanno beneficiando — I in Italia, e In tutto il mondo ' — degli effetti della cresceni te diffusione della .dieta mei diterranea.. Il New York Times l'ha definita «una vera e 1 propria rivoluzione gastronomica*, mentre l'insospettabile Time si lancia addirittura in un elogio della pasta: «£' ! ricca di proteine-, scrive la ri! vista americana, « fosfato, calcio, ferro e potassio, e contiene pochi sali e grassi: una combinazione perfetta che sfata il mito della pasta che ingrassa: Cancellate — o quasi — le vecchie credenze, ridimensionato in una certa misura 11 boom degli olì di semi (e in parte anche della margarina), l'olio d'oliva registra crescite In tutti i mercati. Secondo Il prof. Enzo Fedeli, dell'Università di Milano, •possiamo dire che negli ultimi 60 anni il consumo di olio è aumentato nei Paesi sviluppati di almeno dieci volte-. Giuliano Ramotno — uno del dirigenti dell'olio .Sasso» di Imperla — aggiunge: «Dopo quasi un lustro durante il quale l'andamento dei consumi totali di olio d'oliva era stagnante, e in qualche anno addirittura presentava risultati con leggeri decrementi a favore principalmente dell' olio di semi più che della margarina e del burro, alla luce di precisi dati di mercato, possiamo dire che la situazione si è oggi decisamente evoluta a favore dell'olio di oliva-. Conferme si trovano negli altri centri italiani produttori di olio d'oliva: in Toscana e soprattutto in Puglia, dove le coltivazioni più che altrove possono avvantaggiarsi del sistemi meccai nlcl di raccolta. L'olio della I Riviera Ligure è tradizionalmente più «dolce» e «rotondo-; quello toscano è verde, più «fruttato», di sapore più deciso. Il mercato Italiano dell'olio d'oliva è in mano a una mli rlade di piccoli e grandi produttori. In ordine di Importanza come quote di vendita ci sono Bertolli (18,5 per cento), Sasso (12). Dante (11 per cento), e poi via via gli altri, n prezzo medio di un buon olio d'oliva di marca varia oggi dalle 3900 alle 4400 lire il litro: è probabile, ahimè, che a breve scadenza ci siano aumenti, in quanto verranno a mancare — per le vicissitudini europee — i contributi di aiuto al consumo (900 lire) e di aluto alla produzione (350 lire), finora elargiti dalla Cee. Da qualche anno si è sempre più affermato l'olio extravergine di oliva, cioè 11 più ricco, il meno acido, il numero uno del prodotti dell' oliva. E' stato un vero e proprio boom all'interno del crescente mercato dell'olio: 11 suo consumo negli ultimi dodici mesi è aumentato addirittura del 19,4 per cento, e sul totale dell'olio d'oliva venduto rappresenta ormai 11 35,5 per cento. Un ottimo olio extravergine può costare dalle 4600 alle 5500 lire il litro, ma in commercio si trovano anche bottiglie vendute a 12-15, addirittura 20 mila lire luna: si tratta di olio a volte milleslmato, a volte estratto dalle olive di'una particolare zona, come capita con il vino. Anche le grandi case hanno lanciato in questi ultimissimi tempi confezioni di extravergine che si affiancano al tradizionale olio d'oliva; contemporaneamente cominciano ad apparire sulle lattine e sulle bottiglie anche le date di scadenza dell'olio, ormai obbligatorie per legge. Un buon olio è opportuno che sia consumato entro 18 mesi, e va conservato al buio. Sandro Doglio

Persone citate: Ancel Keys, Eisenhower, Enzo Fedeli, Giuliano Ramotno, Pasta, Sasso

Luoghi citati: Imperia, Italia, Milano, Minnesota, Puglia, Toscana, Usa