Barrault: «Racconterò Parigi Sarà una donna di 20 secoli»

Barrault: «Racconterò Parigi Sarà una donna di 20 secoli» Nel suo teatro sui Champs Elisées Fattore fa progetti Barrault: «Racconterò Parigi Sarà una donna di 20 secoli» DAL NOSTRO INVIATO PARIGI — Jean-Louis Barrault non sa ancora se potrà essere a Palermo a ritirare il prossimo lunedi il Premio Intemazionale Pirandello: . Se non verrò, non sarà cerio per vanità o per pigrizia: e che non riesco a staccarmi neppure un'ora da questo teatro, ci passo la giornata, la ri/a». Settantaquattro anni, oltre cinquanta di lavoro teatrale. Barrault ha lavorato dal 1946 (da quando cioè ha messo su una sua compagnia con Madeleine Renaud) in dicci diversi teatri parigini: -Ma l'ultimo è sempre il prediletto*, osserva. Da quando è stato «estromesso- dal Théàtre d'Orsay (nella vecchia stazione omonima, che ora Gae Aulenti sta riattando a museo), Barrault ha ricomposto la sua numerosa famiglia d'arte in una ex palazzina del ghiaccio non distante dai Champs Elysées, il Théàtre du Rond Point: ci sono due sale che lavorano a pieno ritmo ogni sera (millecento spettatori In tutto), una sala d'esposizione (hanno appena smontato una mostra di André Masson. il nonagenario pittore surrealista, e stanno allestendo quella delle scenografie di Pier Luigi Pizzi), un ristorante. Il cartellone anche quest' anno comprende tre spettacoli a rotazione: -Li scegliamo per il nostro piacere, mettiamo in scena i drammi che vorremmo poter vedere ila spettatori. Da anni vole- t'o allestire Angelo tiranno di Padova di Victor Hugo, perché ci sentivo fremere la vita, ami la sua ebbrezza, e finalmente l'ho montata. Il pubblico ili accorre come trasognato, ride e piange, in una parola respira. -Da tempo — continua — volevo anche vedere in scena Gli affari sono gli affari di Mirbeau. perché avevo un nonno materno die era un commerciante "duro", come il protagonista Isidore Lechat. Pierre Dux l'ha allestita per noi e la interpreta da par suo. E poi c'è Madeleine Renaud. attratta come sem¬ pre dalla paiola poetica, un temilo di Beckett. ora della Duras. Ma di tutto questo giudicherà lei... Volevo solo spiegarle la nostra semplice estetica, die è l'estetica del piacere. Il teatro è un'attività molto sensuale, recitare o assistervi è come fare l' amore, dopo non a caso si ha bisogno subito di una sigaretta...: Ride a gola tesa, gli occhi dardeggiano in mille bagliori, ha ancora un viso straordinariamente giovanile: -La vita bisogna spenderla seguendo le proprie intime speranze, badando alle pro¬ prie affinità con testi e personaggi, impegnandosi solo sui temi in cui si crede profondamente. L'anno prossimo — è curioso che lo racconti per primo ad un giornalista Italiano — t>oo7to allestire due spettacoli su due temi die per l'appunto mi coinvolgoìio a fondo. Parigi e l'Europa. •Di Parigi vorrei fare una donna (ho già il titolo dello spettacolo Paris notre dame;, una donna dal cuore antico di venti secoli, e raccontarne la storia attraverso quella dei suoi venti villaggi-quartieri. E' stupendo, non le pare, die a teatro si possa fare tutto questo in cento metri quadrati. Quanto all'Europa ho ancora un progetto più ambizioso. Al San Gottardo, lo sanno solo I bravi studenti di geografia, nascono, praticamente i tre grandi fiumi d'Europa, il Reno, il Rodano, il Danubio. Sono i fiumi di tre civiltà determinanti per la nostra storia. Vorrei partire di li, da quella sorgente comune, e poi spaziare e reagire, per ellissi certo, sino ad oggi. Mi ci vorrebbe un poeta, il mio Claudel dei tempi d'oro, ma non dispero di trovarlo, sperare è volere*. Stavolta sorride della mia stupefatta ammirazione: -Sa cosa hanno scritto sul contratto per questo teatro quelli del governo, die sono i nostri affittuari? Non rinnovabile dopo l'anno Duemila. Be', ho detto firmando, vorrà dire che a quella data io e Madeleine ci rassegneremo a fare i disoccupati*. Guido Davico Bonino Jenn Ixiuis Barratili: ((Fare teatro è come fare all'amore; non a caso alla fine si ha bisogno di fumare una sigaretta»

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