Ogni giorno, per primo, al lavoro

Ogni giorno, per primo, ai lavoro Chi è Pietro Castagno, l'uomo che ha creato un piccolo impero gastronomico Ogni giorno, per primo, ai lavoro - Ha cominciato con una minuscola bottega in borgo Crimea, aprendo poi la catena di negozi di via Lagrange - «Per anni, niente ferie» - Quattro mesi fa una delicata operazione e poi di nuovo dietro il banco - Socio onorario dei cuochi «-Quando mi hanno detto che avevano rapito Pietro, quest'uomo onesto, questo mio vecchio amico, mi sono sentito mancare: come si può sequestrare un anelano, un malato?». Marco Zannini, cordore bleu. uno dei gestori di Villa Monfort's, il ristorante di Castiglione del quale Castagno è comproprietario, scrolla la testa e continua a ripetere: -Come si può, come si può?». Parla del dolore del presente e nella sua mente s' affollano i ricordi di 30 anni d'amicizia: di quando -Piero aveva bottega in borgo Crimea», di quando -lui e sua moglie Angela non si prendevano mai un giorno di ferie», di quando -finalmente acquistarono il locale di via. Lagrange dalla ditta Musso, creando {'Organizzazione Castagno, che lo scorso settembre ha celebrato i 20 anni». -Se penso a lui, dopo tanti anni, non posso che vederlo con il suo grembiule bianco, quello con cui lo conosce mezza Torino, abituata a vederlo dietro il banco della 'Bottega del maiale' o far la spola, zoppicando leggermente per la sua vecchia sciatica, tra questo e gli altri due suol negozi». Zannini ha gli occhi lucidi e, di tanto in tanto, s'interrompe: il suo discorso passa dal passato remoto a quello prossimo, al presente: -Quattro mesi fa lo ricoverarono alla cllnica delle Domenicane per una delicata operazione alla prostata: andavo a trovarlo per fargli gli auguri e, di tanto in tanto, gli portavo quei 'flan' che gli piacciono tanto ed una bottiglia di spumante. Lui mi prendeva in giro, diceva che non mi concedevo mai un po' di vacanza. Proprio lui che, nella sua l'ita, ha sempre considerato il lavoro come una religione». Primo ad arrivare, ultimo ad uscire dal negozio oggi come 40 anni fa. E. oggi come allora, attivo nella preparazione degli insaccati e dei piatti: -Non solo a sovrain- tendere. ma proprio a rimboccarsi le maniche» specifica Marco Zannini che, come presidente dell'Unione cuochi piemontesi, ha avuto occasione di stare vicino a Pietro Castagno, socio onorario della associazione, durante decine di concorsi e meetings gastronomici. -In queste manifestazioni non mancava mai un premio speciale offerto proprio da Pietro che crede nei giovani e li Ila sempre in coraggiati a continuare e a migliorare in questo settore». Un -credo» che Castagno ha portato anche al di fuori delle gare gastronomiche: qualche ristoratore torinese deve ai suoi aiuti economici, ai suoi prestiti concessi senza interessi se è riuscito a superare, anni fa, momenti di crisi e a tener aperto il locale. Ma la crisi, a quanto si dice, non avrebbe, negli ultimi mesi, risparmiato neppure 1' attività dei tre negozi di via Lagrange e via Gramsci toccati dal vento d'una generale stasi di vendite. -Periodi bui, Castagno ne ha affrontati tanti nei 43 anni di attività — osserva Giulio Gallo, titolare d'una gastronomia di corso Sebastopoli, ricordando le tappe di lavoro del collega —. E, forse, soprattutto quando ha dovuto, come altri fra noi, portare avanti una produzione di importanza' quasi industriale conservandole, però, caratteristiche artigianali. Forse proprio per misurarsi con questi nodi e risolverli attraverso l'impegno e l'esperienza, non ha voluto abbandonare, pur anziano e in precarie condizioni di salute, la sua azienda». i o i.i dislocazione dei negozi di Pietro Castagno e (numero 3) il punto dove forse è stato bloccato dl

Persone citate: Castagno, Castiglione, Giulio Gallo, Marco Zannini, Pietro Castagno, Zannini

Luoghi citati: Torino