Disputa Cee-Coldiretti sui raccolti del 1983

Disputa Cee-Coldiretti sui raccolti del 1983 La Comunità accusata di strumentalizzazione Disputa Cee-Coldiretti sui raccolti del 1983 Nel dima di gravi; tensione che si c creato negli ambienti agricoli dopo il quasi congelamento dei prezzi comuni proposto dulia Commissione Esecutiva della Cee. è esplosa una vivace disputa sulle prime valutazioni del consuntivo del settore per il 19X3. A innescare la polemica è stata involontariamente la Comunità europea che. nel presentare In sua consueta pubblicazione sullo staio dell'agricoltura comunitaria per il |s)S2. ha credulo di polcr anticipare alcune stime del reddito del 1°K3 delle agricolture europee, rilevando che l'agricoltura italiana (la quale nell'anno precedente aveva registrato una caduta dei suoi redditi attorno al l'i) nell'83 avrebbe chiuso i suoi tonti ■ m un attivo del 2.2^: le altre agricolture europee, invece (che avevano avuto risultati assai positivi nell'anno precedente), nel 1983 avrebbero denuncialo una caduta dei loro redditi, anche abbastanza sensibile Il presidente della C'oldiiclli. Arcangelo Lobianco. ha accollo l'informazione diramala dai servizi statistici della Cee come una provocazio¬ ne, proprio nel momento in cui i produttori agricoli italiani sono alla disperazione per il quasi congelamento dei prezzi comunitari, in quanto essi, a giusta ragione, si considerano penalizzali da un differenziale d'inflazione, tra l'Italia c la media europea, di almeno X punii. A complicare i falli è accaduto questo: mentre a Bruxelles la Commissione europea compiva quel gesto di «grave provocazione», a Roma Tinca (Istituto nazionale economia agraria) dava notizia di avere presentato al Cnel (Consiglio nazionale economia e lavoro) il suo annuale rapporto di previsione del consuntivo del settore agricolo registrando un aumento, in termini reali, della produzione agricola del 2.53f : e quindi con un aumento del valore aggiunto, sempre in termini reali, attorno al -ttìiì questi giorni, poi. la Confcoltivatori ha annuncialo che l'aumento reale della produzione lorda vendibile agricola nel 19X3 e da valutare in almeno un 3%: tuttavia, poiché i prezzi pagati dagli agricoltori, per i mezzi tecnici e per il lavoro, sono aumentati con un ritmo più sostenuto dei prezzi agricoli all'origine (mediamente di un 4 punti) mai abbiamo lavoralo Ji più — conclude la Confcoltivatori — ma abbiamo guadagnato di meno». Per parte sua. la Confaglicoltura aveva anticipato tutti gli altri, annunciando che l'aumento reale della produzione lorda vendibile agricola era da valutare in un 2,2% e che per i diversi andamenti dei prezzi agricoli e di quelli pagati dagli agricoltori, l'incremento effettivo del valore aggiunto può essere stimato fra l'I.5 ed il 2%. Come si spiegano le diverse valutazioni? Dal modo più o meno corretto di valutare l'incidenza effettiva dei costi sostenuti dai produttori agricoli per l'acquisto dei mezzi tecnici, per i servizi aziendali e per la manodopera dipendente. Sbaglia chi. semplicisticamente, utilizza nel suo conto il lasso di inflazione clic c la spesa per gli operai e gli impeigati dipendenti, che c tutta un'altra cosa rispetto all'incidenza effettiva dei costi. Bruno Fustella

Persone citate: Arcangelo Lobianco, Bruno Fustella, Tinca

Luoghi citati: Bruxelles, Italia, Roma