Re Hassan: Camp David è cosa morta Mubarak: vi aspetto a braccia aperte di Igor Man

Re Hassan: Camp David è cosa morta Mubarak: vi aspetto a braccia aperte Il Cairo pronto ad accogliere la missione della Conferenza islamica Re Hassan: Camp David è cosa morta Mubarak: vi aspetto a braccia aperte Il sovrano marocchino non pretende «che si strappino i trattati» - Ma il Presidente gli avrebbe detto: «Da Israele abbiamo ottenuto ciò che volevamo» - L'Egitto propone un incontro con Giordania e Olp sui territori occupati DAL NOSTRO INVIATO CASABLANCA — .Non è improbabile che si possa convocare, e non tanto tardi, un vertice straordinario per sancire il ritomo formale dell'Egitto in seno alla Ummah (la grande famiglia islamica). Dico formale perché, come ci ha ricordato Arafat durante la Conferenza, non esiste un documento che stabilisca l'allontanamento dell'Egitto dalla Oci-. Cosi ha detto a 700 giornalisti di ogni parte del mondo il sovrano del Marocco. Hassan II. durante la conferenza che ha fatto da opportuno codicillo al Quarto summit dell'Islam. In gran forma, re Hassan, nel suo perfetto francese, ha detto ancora che .ci sono due poli apparentemente inconciliabili: la denuncia da parte dell'Egitto degli accordi di Camp David, e l'impossibilità per il presidente Mubarak di compiere un simile atto. E' difficile, infatti, strappare i trattati, altrimenti si tornerebbe alle teorie che hanno portato alla Seconda guerra mondiale-. E ha proseguito: .Dicevo cìie i due poli all'apparenza sono inconct'ltatoH. ma esiste una realtà che aiuta a risolvere la questione. E cioè: Camp David è oramai un fatto del passato, l'Egitto ha riavuto i territori, il suo petrolio, e non ha dato più seguito a quegli accordi. Lo stesso presidente Mubarak, quando l'ho incontrato a Washington, mi ha detto: 'Camp David vive oramai soltanto nello spirito degli arabi. Per noi, in Egitto, esso è svuotato della sua sostanza, perché con quel trattato abbiamo ottenuto quello che volevamo. Punto e basta'-. Dal Cairo, come a fargli eco. Hosni Mubaratt, in un messaggio al presidente del Pakistan Zia (che con Sekou Touré. Arafat e Hstssati.il si e strenuamente battuto in lavore dell'Egitto), ha definito -storiche- le decisioni adottate a Casablanca: -Le risoluzioni sono di importanza capitale per l'unità e la solidarietà del mondo islamico di fronte ai pericoli che lo minacciano. Attendiamo a braccia aperte la Commissione Codesta Commissione, presieduta dal tunisino Chatty. segretario della Conferenza, e composta dal presidente della Guinea Sekou Touré. dai ministri degli Esteri del Pakistan e dell'Iraq. Secondo indiscrezioni, dovrebbe giungere al Cairo -nei prossimi giorni-. A questo punto, giunte le dichiarazioni di Hassan II. si potrebbe azzardare che le -condizioni- richieste all'Egitto dal vertice di Casablanca non saranno imbarazzanti per Mubarak. e che la riammissione, per cosi dire. ; dell'Egitto nella comunità ' islamica sarà una semplice formalità. In favore dell'Egit¬ to, d'altronde, pesano la ferma presa di posizione del presidente Mubarak al momento dell'invasione israeliana del Libano, gli interventi del Cairo durante il terribile assedio di Beirut e dopo il massacro di Sabra e Chalyla. i Pesano l'aiuto determinante. | a dispetto delle diffide di Tel Aviv, prestato ai palestinesi C'è di più: la pace con Israele e stata in fatto "congelata'' dall'Egitto. Gli israeliani lamentano che gli scam- bi economici, culturali, turistici fra Tel Aviv e II Cairo, previsti dagli accordi di Camp David, siano rimasti sulla carta; lamentano che il loro ambasciatore. Sasson. un fine diplomatico, rimanga praticamente conlinato in un ghetto all'ombra delle Piramidi, mentre l'ambasciatore egiziano a Tel Aviv .risiede in pratica in Egitto-. Mentre i giornali ufficiosi marocchini parlano del «ritorno» dell'Egitto come di -una vittoria della logica sull'assurdo-, e sottolineano che .al grande Paese arabo toccuno compiti importanti nel duro cammino per restituire ai palestinesi una terra dove instaurare lo Stalo indipendente, ancorché rappresentativo-, ancora al Cairo un alto dirigente egiziano assai vicino a Mubarak. Ossama El Baz, in una intervista al New York Times fa dichiarazioni piuttosto importanti. El Baz proclama -l'intenzione. dell'Egitto di incontrarsi con il re di Giordania e con il presidente dell'Olp. Arafat, «per discutere il problema del recupero dei territori ancora occupati da Israele- (Clsgiordania e Gaza). L'incontro viene prospettato .per marzo, aprile-, poiché questo non 6 certo «il ?no7jicnto giusto per sperare die Israele si aggreghi ai colloqui. Confidiamo che gli Slati Uniti facciano da intermediari.. Anzi, il presidente Rcagan, secondo El Baz, «dorrebbe agire da mediatore E' chiaro come codesta dichiarazione sia un puro e semplice wishful Ihinking: gli egiziani sono abbastanza realisti per rendersi conto coiiie la Casa Bianca, in pieno affanno elettorale, difficilmente potrebbe pensare ad esercitare pressioni su Israele. Pressioni che, del resto, sarebbero ignorate da Tel Aviv. Igor Man