In partenza per la gara più famosa dell'anno

 1/n partenza perla gara più famosa dell'anno 1/n partenza perla gara più famosa dell'anno A Sestrières si torna a parlare di rallies e nel modo migliore: domani dalle nevi del Colle si avvia il «Montecarlo», la gara più famosa dell'anno. Le sedi di partenza della più antica competizione del mondo (risale al 1911) sono otto: Barcellona. Bad Homburg. Losanna, Londra, la stessa Montecarlo. Parigi, Raamsdonk e. appunto, Sestrières. Vetture e piloti confluiranno lunedi a Aix-LesBains. dove avrà inizio la parte cruciale della corsa, che si concluderà venerdì pomeriggio nel Principato. Per Sestrières è un modo di rientrare nel «giro» dei rallies. Negli Anni 50 e 60 la gara che si sviluppava fra Torino e il Colle aveva acquistato una solida fama. Ci fu anche un breve legame con Sanremo, poi il silenzio. Ma già si sa che il Rallye di Sestrières tornerà in dicembre come prova di chiusura del campionato italiano e, quindi, questo gemellaggio con il «Montecarlo» ha il sapore di una anteprima. Il Rallye di Montecarlo è una delle gare di maggior prestigio in campo motoristico. Le sue radici risalgono ai tempi eroici, quando arrivare nel Principato attraverso 1' Europa costituiva davvero una avventura. I ricconi dell' cinica, i nobili, i gcntlemen per i quali la neonata auto costituiva un prezioso giocattolo lasciavano le brume del Nord e sì dirigevano verso il mare, il sole, le palme della Costa Azzurra. Per Montecarlo, al solito, anche un elegante sistema per farsi un po' di pubblicità e per convogliare ai tavoli del Casinò la gente che — come suol dirsi — contava. Ma sarebbe ingiusto non ricordare che la corsa in oltre 70 anni di vita ha svolto un importante ruolo nello sviluppo tecnico delle quattro ruote. Proprio per questa continuità e per l'attrazione suscitata in tutti i Paesi, 11 Rallye ha sempre stimolato costruttori e piloti a ricercare le migliori soluzioni possibili per rendere più competitive le vetture nell'ambito dei regolamenti che si sono via via succeduti. Ecco allora nascere o affermarsi soluzioni come la trazione anteriore, il lunotto termico, gli antinebbia e tutta una marea di accessori. Naturalmente, oggi il Rallye di Montecarlo non è più una «avventura», nel senso che la corsa è organizzata e programmala nei dettagli (con l'ausilio dei soliti onnipresenti computer) e che i concorrenti, anche i più scalcinati, hanno quel minimo di preparazione indispensabile per competere dignitosamente. Alla sede dell'A.C. di Mo¬ naco non consegneranno più telegrammi come quello inviato nel 1912 da un equipaggio al via da Pietroburgo: «/4rrtjiere'«o, se i lupi non ci mangeranno e se non congeleremo». Ma un certo qual spirito avventuroso sembra sempre regnare al «Montecarlo», almeno se vogliamo riferirci alle difficoltà che possono sorgere per gli imprevisti tipici di una gara che si svolge d'Inverno e. prevalentemente, in montagna. Le squadre ufficiali — quelle schierate dalle Case automobilistiche — e le scuderie più forti preparano precisi piani di battaglia, predispongono imponenti servizi di assistenza, fanno precedere le vetture dei loro piloti da «ricognitori» che valutano lo stato dei fondi stradali e suggeriscono il tipo più opportuno di pneumatici da adottare, tuttavia una foratura, una sbandata su una placca di ghiaccio, 1' improvviso e imprevedibile scatenarsi dt una tormenta di neve possono gettare all' aria l'organizzazione più meticolosa. Qual è la difficoltà principale del «Montecarlo» da una ventina di anni a questa parte? Semplice: la maggior parte delle prove speciali dt velocità consiste nella salita di un colle o passo alpino, in un tratto di altopiano e nella successiva discesa. Le vetture possono trovare asfalto, verglas, neve e ghiaccio ed è un' impresa scegliere le gomme «giuste». Per questa edizione n. 52 si annunciano strade asciutte. E la previsione conforta la Lancia, chiamata a un impegnativo duello con l'Audi. La berlinetta «Rally» con motore dotato di compressore volumetrico è imbattibile sul secco mentre il coupé «Quattro» a trazione integrale è superiore sullo scivoloso. La Lancia è la «regina» di questa antica corsa. I suoi successi, nel tempo, raggiungono la cifra-record di sette. Nel 1958 il primo, quello dell' «Aurelia» di Chiron-Basadonna, nel '72 ecco la storica affermazione della «Fulvia HF» di Munari-Mannucci. poi la serie «Stratos» (197576-77 con Sandro Mimmi e 1979 con Darniche), infine il trionfo della «Rally» nell'83 con Rohrl. Gli equipaggi della Lancia partiranno proprio da Sestrières: la «Rally» di Alen-KIvimaki con il n. 2, quella di Andruet-Cresto con il n. 4. quella di Bettega-Perisslnot con il n. 8 e quella di Biasion-Siviero con il n. 9. Quattro vetture capaci di accendere gli entusiasmi dei tifosi italiani come le Ferrari nei Grandi Premi di Formula 1. E, in fondo, l'obiettivo è il medesimo: dimostrare sul palcoscenico di un grande avvenimento tecnico e sportivo la validità del «made in Italy» nei confronti di tutti gli avversari. Non per niente si dice che un successo al «Montecarlo» vale decine di miliardi di pubblicità. In questo caso correre e vincere vale davvero.