L'Europa ha smarrito la via della pace?

L'Europa ha smarrito la via della pace? L'Europa ha smarrito la via della pace? Crisi di identità e fallimento degli ideologismi - Aperto dall'on. Emilio Colombo il convegno internazionale sul recupero dei valori culturali del vecchio continente La ricerca della nuova Europa o ciò che di nuovo rimane del vecchio continente e della sua cultura, è cominciata, ieri, nella sala-congressi di via Bertola 34 con un tutto esaurito e un pigilo efficlentista inconsueto, auspice l'apparato organizzativo di varie associazioni cattoliche che hanno trovato una soddisfacente intesa con gli enti patrocinatori (Comune, Provincia e Regione). In sala una folla di docenti, politici, laici e no, e parecchi giovani attratti dal tema che fa da sfondo à questo «colloquio internazionale» che mette a confronto testimoni di varia orìgine e impegno culturali: 'Identità culturale dell'Europa: le vie della pace-. / i Apre la serie degli incontri il prof. Dino Aquilano: «Il nemico più minaccioso per la pace è la perdita di identità cui è andato incontro l'uomo europeo. Abbiamo visto falli-\ re gli ideologismi sanguinosi della nazione, della rossa e\ quindi dell'internazionalismo di classe, oltre a quello iella società opulenta. La sfida è di riguardare alle nostre radici per trovare lo slancio che porti gli uomini e le nazioni a incontrarsi pur nel rispetto delle differenze-. Seguono i saluti del sindaco Diego Novelli, presidente del Comitato torinese per la pace, e del presidente della Regione Piemonte, Viglione. Quindi prende la parola l'on. Emilio Colombo che analizza le occasioni politiche perdute per dare un volto nuovo all' Europa. Dice: «// vuoto europeo susseguente al fallimento di Atene costituisce un elemento di debolezza. Gli Stati della Comunità e i popoli europei non sono stati in grado di reagire a un disaccordo le cui motivazioni sono certamento meno importanti del ruolo che l'Europa è chiamata a svolgere in campo internasionale». Il filosofo Rocco Buttigliene: «Le vie della pace non sembrano passare attraverso l'Europa. C'è una crisi di identità, ad un progetto clic doveva avere come centro V uomo si è sovrapposto il progetto di un'Europa degli affari. Per capire quale ruolo può avere il nostro continente nel perseguire la pace è necessario comprendere la relazione dell'Europa con le superpotenze, ricordando che la minaccia di una guerra totale non proviene tanto dal contrasto tra Usa e Urss, quanto dalla volontà di potenza che ha sostituito nella coscienza dell'uomo europeo la volontà di verità-. Vale ancora la pena di difendere 1 valori umanistici e cristiani? Al quesito ha risposto Leo Moulin dell'Università di Lovanlo: 'Un "si" senza riserve perché sono i soli che fondano e rispettano la dignità dell'uomo e sbarrano la strada alle varie "tossine" che avvelenano la società-. C'è' un modo per evitare la guerra? 'L'unico modo è accettare il rischio della guerra, o meglio di un armamento capace di far fronte alla minaccia sovietica: Sono seguiti ancora gli interventi di Emmanuel Lévinas e Nikolaus Lobkowlcz, La giornata si è chiusa con il confronto tra i filosofi Gianni Vattimo e J. L. Marion. Oggi s'inizia alle 10 con una tavola rotonda tra giornalisti. Tema: 'L'Europa delle lacerazioni: V uomo che resta-.

Persone citate: Diego Novelli, Dino Aquilano, Emilio Colombo, Emmanuel Lévinas, Gianni Vattimo, J. L. Marion, Leo Moulin, Nikolaus Lobkowlcz, Viglione