Ora la mannaia della Cee si alza sulle acciaierie dell'Inghilterra

Ora la mannaia della Cee si alza sulle acciaierie dell'Inghilterra Londra deve presentare entro fine mese la ristrutturazione British Steel Ora la mannaia della Cee si alza sulle acciaierie dell'Inghilterra Caduto l'accordo con la U.S. Steel, il passivo della siderurgia si ingigantisce Bruxelles chiede che la produzione venga tagliata di 700 mila tonnellate annue DAL NOSTRO CORRISPONDENTE LONDRA — I tempi sono difficili anche per la siderurgia britannica. Il naufragio del progetto di Joint-venture tra la British Steel Corporation e la U.S. Steel, per la fornitura di acciaio grezzo dallo stabilimento siderurgico scozzese di Ravensgralg a quello americano di Farlless, costringe infatti il governo inglese a rifare precipitosamente 1 suol conti, produttivi e finanziari. E negli ambienti industriali e governativi si avanza ormai esplicitamente l'ipotesi della inevitabile chiusura di uno del tre stabilimenti della British Steel Corporation adibiti alla produzione di acciaio laminato a caldo. Il governo di Londra deve presentare infatti entro il 31 gennaio alla commissione esecutiva della Cee a Bruxelles un plano dettagliato di ristrutturazione della Bsc se vuole ottenere in cambio l'autorizzazione per la concessione di ulteriori aiuti statali al settore siderurgico. Ma, si ammette nei circoli del ministero dell'Industria, 1 plani del governo saranno verosimilmente respinti se non conterranno sostanziali .tagli» produttivi. La commissione comunitaria ha già fatto sapere infatti a Londra, in forma ufficiale, che ritiene Inesatte le previsioni finanziarle della British Steel in base alle quali alla fine dell'86 la siderurgia inglese dovrebbe ritornare in attivo, ponendo termine alla sua lunga e drammatica crisi. Contro l'ambizione governativa di ottenere entro due anni un saldo positivo di 50 milioni di sterline, gli esperti della Cee hanno avanzato infatti la cifra di un passivo presumibile di 300 milioni di sterline. Oltretutto, i calcoli delle autorità londinesi si basavano sulla prospettiva di accordo con la U.S. Steel che avrebbe potenziato 11 livello di produzione e favorito le esportazioni, agevolate dal deprezzamento della sterlina rispetto al dollaro. Ma ora tutti 1 conti sono da rifare. E per la fine del mese, Londra dovrà spiegare alla commissione di Bruxelles come intende fare per ridurre la sua capacità produttiva di laminato a caldo di 700 mila tonnellate annue, secondo le indicazioni della Cee. In realtà basterebbero soltanto due dei tre stabilimenti inglesi specializzati In questo tipo di lavorazione per raggiungere il doppio della quota produtti- va fissata. E in questa situazione, le minacce che si addensano sul futuro degli Impianti di Ravensgralg o di Llanwern si stanno facendo più precise. Negli ultimi cinque anni, la siderurgia britannica ha già ridotto la sua capacità produttiva da 22 a 15 milioni di tonnellate, e gli Inglesi si ritengono 1 più colpiti dal massicci .tagli» infertl dalla commissione esecutiva della Cee. Il governo della signora Thatcher intende Insistere ancora presso la Comunità perché sia rivista la sua quota produttiva, sperando In un leggero incremento. Ma 1 responsabili della Bsc e gli esperti governativi si stanno già abituando all'idea di ulteriori sacrifici. In realtà di sacrifici la siderurgia Inglese ne ha già fatti parecchi. In poco più di un decennio, 11 numero del lavoratori occupati In questo settore è crollato drammaticamente da 251 mila a circa 80 mila. La pesante ristrutturazione ha mandato In crisi intere regio ni, anche se le autorità si sono sforzate attraverso una poli' t Ica di pre-pensionamenti e di riconversione professionale di limitare le ripercussioni so clall di questo processo. Alla pesante penalizzazione occupazionale ha fatto ri' scontro per 11 momento soltanto un parziale recupero dal punto di vista della gestlo< ne finanziarla del settore. In un anno, la British Steel è riuscita a ridurre notevolmente le perdite, scese da no> ve a due milioni e mezzo-di sterline. Ma l'ambizioso oblet tlvo del governo di riportare almeno in pareggio la side rurgla nazionale entro la fine dell'85 appare oggi perlomeno azzardato, considerate le prospettive del mercato mondiale dell'acciaio e le restrizioni comunitarie. ì .anoisAalidSMptf&taW^

Persone citate: Thatcher

Luoghi citati: Bruxelles, Inghilterra, Londra