Una conferenza stampa ieri a Saint-Vincent di Luciano Curino

Causa civile contro il Coni per i danni a Leo David? Una conferenza stampa ieri a Saint-Vincent Causa civile contro il Coni per i danni a Leo David? DAL NOSTRO INVIATO SAINT-VINCENT — «Morire di sport » è il cupo titolo di una conferenza stampa tenuta ieri all'Hotel Billia sul «Caso David». Sono quasi cinque anni che lo sciatore Leonardo David detto Leo vive in uno stato di «coma vigile». Un eufemismo del medici per dire che non è morto ma è come se lo fosse: \il cervello è bloccato e i cinque sensi inutili. Non cammina, non si regge nemmeno in piedi. La conferenza di ieri l'ha voluta l'avvocato.Dal Lago, che rappresenta la famiglia David. Vi erano invitati anche il presidente del Coni dottor Carraro, i dirigenti e i medici della Federsci. Ma non sono venuti «in coerenza con la linea sin qui seguita dalla Federazione», scrive l'avvocato Gat' tai presidente della Fisi. Linea che «si concretò nel dare sin dal momento dell'accaduto Immediata assistenza sotto tutti gli aspetti, medici, logistici ed economici nei limiti massimi delle possibilità consentite dalle norme alla cut osservanza la Federazione è tenuta, anche forzandone l"nferpre tazione nel senso più favorevole a 1 eo». Dal Lago ha riassunto i fatti che fanno portato alla tragedia. All'inizio del 1978 Leo David, diciannove anni, di Gressoney, è il più promettente sciatore del monuo. Nello slalom speciale di Oslo vince su Stenmark e Phil Mahre. Lo chiamano «11 nuovo Thoenl». // 16 febbraio cade a Cortina durante la discesa libera del Campionati italiani e picchia la testa sulla pista ghiacciata. Visita neurochirurgica: elettroencefalogramma e altri esami negativi. Ma i giorni seguenti Leo ha cefalee, vertigini, stordimenti. L'avvocato Dal Lago è venuto ieri con pacchi di giornali che lo confermano. E Davide David, il padre, ha detto: «Leonardo doveva essere fermato, Invece gli hanno dato l'O.K. per l'America».' Da allora padre e madre accusano la Federazione nelle persone dei dirigenti, dei tecnici, dei medici, di irresponsabilità, di leggerezza. Hanno portato Leo da neurochirurghi di fama mondiale, quattro operazioni inutili. «Tre pretori, In base alla minima parte delle notizie che ho raccolto io, con tre sentenze hanno affermato che c'erano 'chiari elementi di responsabilità a carico dei soggetti che avrebbero dovuto tutelare ; questo ragazzo», ha detto Dal Lago. La vicenda penale si è conclusa con l'amnistia. «Dunque, se qualcuno è stato amnistiato, significa che c'era qualche colpa da amnistiare». Se penalmente la causa è chiusa, la famiglia intende procedere davanti al I tribunale civile. Le spese sostenute e che la .famiglia continua a sostenere sono enormi, e poi c'è il «mancato reddito», quanto Leo avrebbe potuto guadagnare senza questo incidente. «Sarà il giudice a quantificare il danno nel caso accerti anche lui le colpe della Federazione». Il padre ha detto: «Sia chiaro che la famiglia David non lotta per avere del denaro, ina per stabilire la verità». E a questo proposito lui, la moglie Martuccio e la figlia Daniela hanno stilato un comunicato e te dice: «Il rilevante corrispettivo del risarcimento del danni non patrimoniali, di : quelli alla vita di relazione ed alla lnte-. grltà biologica non potrà certo essere goduto dal nostro Leonardo, nelle spaventose condizioni In cui è ridotto. E noi, a nome di lui, lo devolviamo fin d'ora ad una Iniziativa che sotto il suo nome tenda a curare tutti gli atleti bisognosi di cure e di esami specialistici, onde prevenire, nel 11, mite delle umane possibilità, che ad altri capiti quello che è capitato a lui e a noi». Luciano Curino

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