Moser abbatte il «muro» dei 50 km

Moser abbatte il «muro» dei 50 km ClfTA' DEL MESSICO Il trentino ha compiuto una impresa storica conquistando il record dell'ora Moser abbatte il «muro» dei 50 km Dopo aver migliorato i primati dei 5, 10 e 20 km, l'italiano ha continuato di slancio, percorrendo nei 60 minuti 50.809 metri - Il limite di Merckx (49,432 km) resisteva dal 1972 - Lunedì Francesco fa il bis puntando forse al primato dei 100 km DAL NOSTRO INVIATO CITTA' DEL MESSICO —, In un'ora, dalle 10,33 alte 11,33, ora messicana, di ieri 19 gennaio, il ciclismo ha fatto un passo avanti di ventanni, 10 sport mondiale almeno di uno. Il record dell'ora stabilito dall'italiano Francesco Moser, 50 chilometri SOS metri e 423 millimetri (cioè 1376 metri meglio di Eddy Merckx, 25 ottobre 1972, stessa città, altro velodromo), è una faccenda immane per il ciclismo tradizionale, è importante per ogni altra disciplina. Il fatto che intorno a Moser si siano mossi personaggi di altissimo livello scientifico, che una ditta come l'Also-Enervit abbia messo miliardi e fama nella grande sfida, è un segnale anche per lo sport meglio assistito e più sofisticato: 11 record di Moser, grosso modo sta al ciclismo come gli S,90 di Beamon 196S stanno all'atletica, fornisce segnali importanti un po' a tutti, nel mondo della fatica .scientifica'. Sempre Messico: Beamon, Merckx, Moser. 12250 metri di Quota della capitale, Varia rarefatta, meglio penetrabile. Ma anche la macchina uomo privata della quantità abituale di ossigeno. Enormi problemi, nel bene e nel male. Tutti risolti, c con un atleta di 32 anni e messo, un ciclista finora definito soprattutto 'generoso-. Al primato avevamo cominciato a credere constatando la spesa in uomini e mezzi, il fatto che scienziati enormi si giocavano una fetta di reputazione. Avevamo posto un limite: Moser, le gambe di Moser. Bene, In Messico abbiamo trovato un atleta rifatto, e con più persuasione che chimica, più ragionamento che sofisticazione tecnica. Moser, insomma, s'è appassionato all'esperimento, ha capito che il record dell'ora di Merckx era uno spaventapasseri per un ciclismo di uccellini. La scienza, che sia alta tecnica dell'uomo o della bici¬ cletta e accessori, garantiva a Moser, specie dopo tante prove, tanti esperimenti, di eguagliare Merckx. Il resto l'ha messo Moser, il quale indica una via anche a se stesso: pare infatti che ripeterà il record lunedi, trecento suoi tifosi arrivano a Città del Messico dal Trentino soltanto stasera tardi, Moser deve offrire loro qualcosa. Parla di una tabella per 51 Km. Possibile però, se adesso Moser psicologicamente si disfa (e ne avrebbe il diritto), che al tifosi si offra, mettiamo, il record del mondo dei 5 Km., migliorando il Moser di ieri, e poi magari quello dei 100 Km. (appartiene al danese Ole Ritter, 2h U'02'51, ottenuto nel 1971). Moser era in pista già alle 7, pedalava nel freddo. Ha aspettato i 17 gradi e mezzo, l'umidità a 53. ha rischiato grosso perché intanto si era alzato il vento, sino a 3 metri al secondo, e Moser aveva scelto la bicicletta con le ruo- te lenticolari, .piene-, quelle che al vento prendono .colpi d'aria, e diventano vele. Body intero, casco semplicissimo, una calottino. Moser ha fatto quasi un'ora e mezzo di riscaldamento. E poi il via, tribunette piene, ìnessicani e italiani. Moser contro Merckx, ma non è neppure esatto: Moser Conconi Arcelli Tredici sapevano che il record sarebbe slato tentato e battuto, il problema era il quanto e il quando. Andando al mattino al Velodromo, Conconi ci aveva però detto: «Moser dopo 1 20 eh 11 oc nitri, se avrà battuto il record mondiale, continuerà sino all'ora. Interessi commerciali vorrebbero 11 tentativo lunedi, ma non possiamo perdere l'occasione». Moser ha battuto il record mondiale dei 5 chilometri, quello dei 10, quello dei 20. Questi i suol tempi: sui 5 chilometri 5'4S"24, cioè 2"4S meglio del danese Oerted, primatista mondiale dell'ora dilettanti con 48200, nel 19S0; sui 10 chilometri U'39'72, cioè 13"28 meglio del mondiale di Merckx 1972; sui 20 chilometri 23'30"S4, cioè 3S"96 meglio del solito Merckx. L'ultimo giro del primi 20 chilometri era coperto allo sprint: Moser, che per battere Merckx doveva viaggiare sui 23"95 al giro (Merckx aveva viaggiato sui 24"1) ha quasi sempre fatto meglio del programma. Il computer forniva le proiezioni, Moser sapeva tutto di sé (.Ma potrebbe correre a memoria», dicevano Arcelli e Conconi, conquistati nel giorni scorst dal personaggio ascetico e invasato di perfezionismo). Veniva insomma fuori il Grande Piano: dopo i 20 chilometri mondiali, l'ora mon diale. C'era vento, sino a 3 metri al secondo, ma Moser ormai stava sul secondo tolto a Merckx ogni due giri. Mai un cedimento,' Moser doveva pedalare in 24" al giro, al rit nio di 103 pedalate al minuto: in non più di dieci tornate ha fatto peggio, per il resto sempre meglio. Ha coperto 152 girl e un pezzo. Alla fine non era stravolto, Ha detto: «Ero preparato perfettamente, sapevo di va lere il record. Non mi sono curato di quanto hanno detto certuni. Ritento lunedi, ponsò al miei tifosi, arrivano sin qui e hanno il diritto di vedermi impegnato. Però non potevo fermarmi dopo 20 chi lometrl. Tutto è andato come pensavamo, nei giorni scorsi e poi in gara». Non si è preso vendette, non ha parlato di Merckx o Saronni o Baldini o Lemond o Anquetil o chissà chi. Martini, il commissario tecnico azzurro, Adorni l'ex campione, piangevano sul prato anche per lui. Gian Paolo Oi mezzano Citta del Messico. Il bacio di Bearzot a Moser dopo il trionfo

Luoghi citati: Citta' Del Messico, Città Del Messico, Messico, Trentino