L'Irlanda d'oggi in folk-roùck

L'Irlanda d'oggi in folk-rack Stasera i «Moving Hearts» al Teatro Espero di Roma TORINO — E' sicuramente. il concerto più originale della stagione quello che si sta sentendo in questi giorni dai Afouino Hearts, il gruppo irlandese già di buona fama in Inghilterra e negli Stati Uniti, alla sua prima venuta in Italia. Pescando a piene mani nella loro tradizione musicale, i Moving Hearts fanno una fusion molto catturante, che mescola allegramente — e con grande professionalità — il folk con 11 rock e il jazz. Alla «prima» di Milano, come nel concerto dell'altra sera a Torino, al Teatro Nuovo, l'entusiasmo è andato alle stelle. Nel gruppo spicca la cornamusa rock di Davy Spillane, in suggestivo dialogo con i molti sax usati da Keith Donald, un uomo tutto jazz (ha suonato con Jerry Mulligan), ma c'è anche il tastierista Donald Lunny che si mette al bouzouki, e il chitarrista Mike Hanly con bei riffe bella voce. O'Neill al basso per¬ corre il palcoscenico come in una squarc dance, la batterla di Kelleghan è proiettata sull'elettronica. Contraddizioni che si baciano, e I suoni sono tesi, scoppiettanti, solari. Il sound dei Moving Hearts sta al mondo anglosassone come il rock mediterraneo sta all' Italia: cuore fermo nel Sud di una civiltà e radici che si ramificano tutt'intomo, fino a chissadovc. Dicono le rassegne slampa che fra i loro maggiori estimatori ci siano John Marlin [•Sono una riuscita ed energica fusione del sovnd del migliore Miles Davis con la musica irlandese») e II loro conterraneo Van Morrison. La loro musica invade a Dublino le birrerie, una colonna sonora dell'Irlanda d' oggi. Le loro canzoni parlano di rivendicazioni sociali e civili, di guerra alla guerra nucleare; in scaletto, in questa tournée italiana, c'è un insieme dei brani dei tre Lp che L'Irlanda d'oggi in folk-rack hanno confezionato dall'inizio del loro lavoro (1980); e c'è anche Hold On di Peter Gabriel. Nel conto delle loro virtù, va segnalata anche la simpatia con cui si presentano al pubblico: una simpatia cui non siamo abituali perché pochi degli stranieri che cantano in Italia si prendono la briga di tentare un dialogo nella nostra lingua. I Moving lo fanno, con simpatico imbarazzo del pianista portavoce: e pare un atto di rispetto per gli ospiti da parte di quei sei che non gigioneggiano, non vestono alla moda (il suonatore di cornamusa Spillane, in canottiera, pare uno scontroso angelo montanaro) e sembrano divertirsi al divertimento del pubblico. I Moving Hearts saranno in concerto stasera al Teatro Espcro di Roma, domani al teatro-tenda Partenone di Napoli, il 23 all'Antoniano di Bologna. m. ven.