Armi e droga, chiusa l'inchiesta

Armi e droga, chiusa l'inchiesta A Trento gli atti (migliaia di carte) passati al procuratore capo Armi e droga, chiusa l'inchiesta NOSTRO SERVIZIO TRENTO — Tre anni e passa di lavoro, decine e decine di volumi, centinaia di migliaia dl documenti, fiumi di verbali. Ieri mattina, 19 gennaio, il giudice Palermo ha passato gli atti agli uffici della procura della Repubblica. Si è chiusa cosi, un po' a sorpresa — con molto anticipo sul previsto —, l'inchiesta, aperta il 4 novembre 1980. sul traffici internazionali di armi e droga. Ora tutta questa mole dl carte dovrà essere esaminata dal procuratore capo, Francesco Simeoni. Un'Inchiesta cominciata quasi per caso. Ma che poi aveva riservato sviluppi anche sorprendenti. Nel grande calderone erano finiti personaggi piccoli e grandi. Da Bekir Celenk, «trattenuto» a Sofia e già inquisito anche dal giudice romano Ilario Martella in relazione all'attentato al Papa, a Henry Arsan, siriano dalle potenti coperture, morto a San Vittore nel novembre scorso per cause naturali; e poi trafficanti finanziari e mediatori sospettati di rapporti con i servizi segreti di numerosi Paesi (tedeschi, svizzeri, slavi, greci, turchi e anche italiani). E ancora: uomini insospettabili sfiorati da quest'inchiesta, dall'ex comandante del Sismi Giuseppe Santovito all'attore Rossano Brazzi. In questi tre anni, dalle notizie sull'indagine, dagli arresti che si susseguivano — oltre 250: a molti è stata poi concessa la libertà provvisoria —, sembrava venir fuori 1' immagine di un'Italia diversa, quasi una terra di nessuno, una zona franca dove scorazzano indisturbate attivissime spie dell'Est, merce¬ nari e padroni di morte. Una vera e propria multinazionale del crimine, che pagava con quintali di eroina pura fucili mitragliatori, raz- zi anticarro, pistoie e anche elicotteri da combattimento «Cobra., e carri armati «Leopard». Armi sofisticatissime, in dotazione a pochissimi eserciti. Persino ordigni nucleari. Una multinazionale che poteva pure vantare collegamenti In molti Paesi d' Europa e in Medio Oriente e legami con i boss della mafia Tutto cominciò il 14 novembre 1980 con il ritrovamento a Trento, nei pressi della pensione Karinhall, gestita dalla moglie di Karl Kofler, e a Bolzano, nel terreno adiacente alla villa di Herbert Oberhofer, di oltre 150 chilogrammi di eroina e morfina base, interrati e custoditi in bidoni di zinco. Dalle indagini su quel due grossi depositi si arrivò a tutti I sospetti e le verità scottanti di questo enorme traffico di armi e droga. r. s.

Persone citate: Francesco Simeoni, Giuseppe Santovito, Henry Arsan, Herbert Oberhofer, Karl Kofler, Leopard, Rossano Brazzi

Luoghi citati: Bolzano, Europa, Italia, Medio Oriente, Palermo, Sofia, Trento