Nella miniera modello 83 vittime

Nella miniera modello 83 vittime Nella miniera modello 83 vittime La strage nei pozzi sottomarini della prefettura di Fukuoka, forse causata da eccessiva fiducia nei sofisticati sistemi di sicurezza » Tecnici di tutto il mondo venivano a visitare gli impianti • Denunciati ritardi nell'arrivo dei soccorsi DAL NOSTRO CORRISPONDENTE TOKYO — La miniera uccide ancora, sfidando e battendo le misure di sicurezza più moderne, le tecnologie più ■ raffinate: 83 minatori giapponesi sono morti asfissiati, 14 sono rimasti feriti, alcuni gravemente, per un Incendio scoppiato In una miniera sottomarina di carbone nella prefettura di Fukuoka, a Sud-Ovest di Tokyo. I dispositivi annusafumo, gli spruzzatori antincendio, gli allarmi elettronici che costellavano 1 pozzi e le gallerie di scavo non hanno funzionato: era la miniera più nuova e più efficiente di un Paese leggendario per efficienza e modernità. Venivano esperti dall'estero a visitarla, era un «modello» come l'.lnaflondabile Titanio». Anch'essa si è rivelata una trappola: è la più grave sciagura mineraria nel mondo da 9 anni, e In Giappone da 20. L'incidente che ha provocato la tragedia 6 stato, secondo le prime indicazioni, banalissimo: per accrescere la produzione, finalmente in ripresa dopo mesi di crisi che aveva portato in tutte le miniere giapponesi molta disoccupazione, la società aveva assunto una trentina di nuo-; vi minatori, affidando loro i compiti più semplici e lasciando al veterani 1 lavori più difficili. In tutto, nei poz- ' zi di «Mi-Ike», a 220 metri sotto 11 livello del mare, c'erano 700 uomini. Proprio uno dei novizi, addetto alla «cinghia» che trasporta 1 pezzi di carbone dalle gallerie alla superficie, non ha visto che il motore si surriscaldava e prendeva fuoco: l'incendio si è diffuso fulmineo, l'allarme non è squillato, i sensori non hanno sentito, gli spruzzatori non hanno spruzzato: uno del «bracci» è rimasto isolato, riempiendosi rapidamente di fumi al monossido di carbonio. C'erano dentro 83 minatori. Non se ne salverà nessuno. Sono occorse 21 ore per liberare i pozzi dai fumi, dall' 1,30 di mercoledì pomeriggio a ieri mattina, e le speranze di trovare superstiti erano ovviamente inutili. Il «braccio» nel quale stavano mo rendo gli 83 minatori si trova a 1850 metri, quasi due chilometri sotto la superficie del mare, e vi si accede con difficoltà attraverso un lungo Intrico di gallerie. Proprio la conformazione particolar¬ mente difficile e pericolosa aveva indotto la società proprietaria, la Mitsui Mining, a largheggiare nelle misure di sicurezza per ottenere il nulla osta del governo. Gli ispettori del ministero dell'Indu- stria, ente potentissimo e temuto in Giappone, l'avevano classificata lo scorso anno come 'la più sicura, fra le 30 miniere di carbone nipponiche. C'era anche un impianto automatico di «irrigazione» del carbone estratto per tenere bassa la polvere, E' possibile che proprio l'illusione della totale affidabilità della miniera, come una nuova «sindrome del Titanio», abbia reso più grave 1' esito della sciagura. I responsabili della miniera di «MiIke» hanno tardato 40 minuti prima di Inviare una squadra di soccorso, sicuri, dicono oggi alla polizia, che i dispositivi antincendio avrebbero subito estinto le fiamme: c' erano anche «serbatoi d'acqua» per provocare una miniinondazione controllata. E questo non era 11 primo incendio sviluppatosi e domato nelle gallerie. Ancora di più, per l'esattezza due ore, 1 dirigenti hanno aspettato prima di avvertire la polizia di Fukuoka, venuta a conoscenza del fatto solo attraverso le prime telefonate del giornalisti. Quando gli agenti, 130, si sono uniti alle squadre di soccorso, erano già passate tre ore, e non c'era più molto da fare. .C'è un forte sospetto di negligenza, dicono oggi le autorità, che naturalmente stanno investigando le pratiche, I comportamenti, la manutenzione nella tragica miniera, e hanno già messo sotto inchiesta anche tutte le società che hanno fornito gli impianti di sicurezza, il sottosegretario all'Industria, Shinoi Sato, guida la squadra degli investigatori, per fare vedere, come fanno in questi casi tutti 1 governi, quanto le autorità centrali partecipino alla vicenda. E il sindacato dei minatori denuncia: «Se i dirigenti avessero preso più sul serio l'incendio, subito, i morti si conterebbero sulle dita di una Titano». Questa miniera «modello» produceva 5 milioni di tonnellate di carbone all'anno, quasi un terzo della produzione totale del Giappone. La sciagura si è aggiunta a una lista lunga e terribile di grandi tragedie minerarie, In Giappone e nel mondo: solo negli ultimi 30 anni, da Marcinone In poi, sono più di 3300 gli uomini che hanno lasciato la vita in miniera. Vittorio Zucconi Questo è l'elenco delle tragedie minerarie più gravi: ,1956 Marclnelle (Bclglo) 263 vlttime 1958 Asansol (India) 180 vlttime 1960 Zwickau (Germanla Est) 123 vlttime 1961 Dolna Suce (Cecoslovacchia) 108 vlttime 1962 Voelkllngen (Germanla Ovest) 298 vlttime 1963 Omuta (Glappone) 446 vlttime 1965 Bihar (India) oltre 400 vlttime Kyushu (Glappone) 236 vlttime Kakanl (Jugoslavia) 108 vlttime 1968 Mannlngton (Usa) 78 vlttime 1969 Barroteran (Messlco) 156 vlttime 1972 Buffalo Creek (Usa) 118 vlttime Kellog (Usa) 91 vlttime Wankie (Zimbabwe) 427 vlttime 1975 Dhanbad (India) oltre 327 vlttime 1984 Fukuoka (Glappone) 83 vlttime

Persone citate: Kellog, Sato, Vittorio Zucconi