Sepolti a Roma i sei protagonisti di una impresa eroica e sfortunata di Bruno Ghibaudi

Sepolti a Roma S sei protagonisti di una impresa eroica e sfortunata Nel 1942 a bordo di un «S79» furono abbattuti in Algeria Sepolti a Roma S sei protagonisti di una impresa eroica e sfortunata ROMA — Sono state le solenni onoranze funebri rese ieri nella basilica di San Lorenzo al Verano ai resti dell'equipaggio di un aerosilurante S. 79 abbattuto l'il novembre 1942 sulla costa algerina durante lo sbarco alleato e restituite pochi giorni fa dalle autorità di quel paese a riportare alla memoria la cronaca di un'impresa tanto eroica quanto disperata. Dopo la cerimonia, officiata dall'ordinario militare mons. Bonlcelli e alla quale hanno presenziato tra gli altri l'on. Bartolo Ciccardinl, sottosegretario alla Difesa, 11 gen. Basilio Cottone capo di S. M. dell'Aeronautica militare, e un folto gruppo di autorità politiche e militari, le sei cassette metalliche avvolte nel tricolore sono state tumulate definitivamente nel Sacrarlo del Caduti in Volo dell'Aeronautica al Verano. Le sei salme sono quelle del sottotenente pilota Ramiro Ange-lucci di Roma, del maresciallo pilota Alberto Fedi di Livorno, dell'aviere motorista Ouldo Savio di Roverbella, dell'aviere fotografo Francesco Cuplraggl di Samblase, dell'aviere armiere Claudio Flauto di Torre Annunziata e dell'aviere fotografo Cesarino Rosi di Modena. L'equipaggio era in forza presso la 278' squadriglia del 132° Gruppo Autonomo Aerosiluranti, comandante dal leggendario maggiore pilota Carlo Emanuele Busca glia di Novara. Il trimotore fu abbattuto durante una coraggiosa missione di aeroslluramento contro le navi alleate presenti nella baia di Bougle (Algeria), ora Bejala. Poco prima di mezzogiorno dell'i 1 novembre 1942 una formazione di quattro aerosiluranti pilotati da Carlo Emanuele Buscaglia, Giulio Cesare Graziani, Carlo Faggionl e Ramiro Angeluccl, decollò da Castelvetrano e puntò verso la costa africana: doveva attaccare con il siluro un grosso convoglio alla fonda nella baia di Bougle, composto di dieci piroscafi e di una quindicina di unità di naviglio sottile. Poco prima di raggiungere l'obbiettivo la formazione subì un violentissimo attacco da parte di sette Spltflres ma riuscì a proseguire compatta fino alla bata. E qui, nonostante la rabbiosa e massiccia reazione della contraerea di terra e di mare, riuscì a sganciare 1 siluri, che affondarono 1 piroscafi «Awatea» e «ChaTay». Nella virata di disimpegno successiva allo sgancio, l'8.79 di Angeluccl fu colpito da un proiettile incendiario e 1 serbatoi del carburante avvamparono di colpo; Furono 1 contadini della zona, qualche giorno più tardi e dopo che alcuni soldati inglesi avevano già spogliato degli oggetti personali le sei salme, a raccogliere i resti e a seppel-' Urli a due a due in tre fosse, ai piedi di altrettanti ulivi secolari. A mettere in movimento la macchina burocratica e militare che doveva portare al recupero del resti è stato — 'trent'anni dopo — 11 fratello dell'aviere Cuplraggl, che si era recato sul posto ed era riuscito a rintracciare alcuni testimoni oculari Bruno Ghibaudi