«Tortora non è un pericolo pubblico Superficiale il giudice istruttore» di Adriaco LuiseGiovanni Giovannini
«Tortora non è un pericolo pubblico Superficiale il giudice istruttore» Napoli, il tribunale della libertà esclude che il presentatore avesse un ruolo direttivo nella camorra «Tortora non è un pericolo pubblico Superficiale il giudice istruttore» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NAPOLI — Eneo Tortora per i giudici del Tribunale della liberta di Napoli non è socialmente pericoloso, e date le sue condizioni di salute (problemi vascolari, Ipertensione e stato ansioso) «sussistono i presupposti per la concessione degli arresti domiciliari-. Queste, In sintesi, le motivazioni espresse nel documento — sei cartelle dattiloscritte — depositato Ieri mattina in cancelleria. Una schiera di penalisti del Foro napoletano ha assediato il competente ufficio In Castelcapuano per avere una copia dell'ordinanza su cui studiare più approfonditamente le considerazioni fatte in circa sei ore di camera di Consiglio dal giudici della seconda sezione penale chiamati per 11 1984 a svolgere funzioni di garanti della libertà nei confronti di persone contro cui sono stati emessi provvedimenti penali. Con riferimenti ad articoli di procedura penale e sentenze di Cassazione, con sottili disquisizioni sullo «status» degli arresti domiciliari, condizione intermedia voluta dal legislatore tra una misura coercitiva in piena regola e la libertà provvisoria, il tribunale ha analizzato il volumi' noso fascicolo Tortora, esaminando oltre 300 pagine tra atti di Interrogatori, documenti, certificati sanitari, compreso lo stralcio delle in- daglnl compiute In Istruttoria e non ancora concluse. Va detto subito che 1 giudici hanno respinto l'appello del difensori contro l'ordinanza del giudice istruttore in merito alla richiesta di libertà provvisoria per gravi motivi di salute. Hanno ritenuto le osservazioni destituite di fondamento, valutando le condizioni fisiche di Tortora di «Indiscutibile severità ma non tali'da determinare i motivi di inconciliabilità con il regime carcerario essendo suscettibili di trattamento farmacologico praticabile anche in stato di detenzione-. Sulla richiesta degli arresti domiciliari, rigettata anch' essa dal magistrato inquirente In considerazione della pericolosità sociale dell'imputato e del pericolo di inquinamento delle prove-1 giudici parlano di «superficialità del giudice istruttore- quando si rifà ad un pericolo generico nell'acquisizione delle prove nonché alla pericolosità sociale dell'imputato desunta -unicamente dalla gravità del reato contestato-. Affermano che In presenza di un quadro probatorio già ampio ed articolato «appare scemato il rischio di una turbativa nel complesso delle prove, come del resto è affermato dallo stesso giudice istruttore in una lettera inviata al consigliere presso il tribunale di Pavia in data 15 dicembre scorso (foglio 191)-. Per due intere pagine il tribunale si sofferma sulla figura dell'imputato, sulla sua presunta pericolosità da ritenersi «notevolmente affievolita- se si consideri «non tanto dedotta da qualità morali del Tortora, desumibili dalla sua vita ante-acta e dalla sua incensuratezza ma dal peculiare ruolo allo stesso attribuito nell'ambito dell'attività cri-, minosa del sodalizio denominato Nuova camorra*. Rilevano che il «concorso dell'imputato nel reato contestato (associamone a delinquere di stampo camorristico) fffimtMìulta- essere stato di Uun^ipjii direttive o a livello TaT partecipazione all'esecuzione di reati contro il patrimonio e la persona, ma a titolo di collaborazione in traffici illeciti, basato sul presupposto dellincensuratezza e della notorietà del personaggio al di sopra di ogni sospetto-. L'ordinanza conclude che rinutillzzabllltà di Tortora in questo ruolo, con «conseguente riduzione delle capacità criminogene-, e la limitazione della libertà personale fanno ritenere applicabile con tranquillità la misura coercitiva degli arresti domiciliari, dal momento che dagli atti non si desume neppure «an eventuale pericolo di fuga-. Adriaco Luise Bergamo. La segretaria, la nipote e la sorella di Enzo Tortora, sorridenti, si avviano verso il carcere. Alle 16 il presentatore ha lasciato la prigione (Foto La Stampa-Giovanni Giovannini)
Persone citate: Enzo Tortora, Tortora
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