Il bellissimo cavaliere

Il bellissimo cavaliere Nel terribile pomeriggio del L'aggancio ai prototipi de SAN SEBASTIANO NELLA STORIA DELLE ARTI FIGURATIVE Il bellissimo cavaliere Nel terribile pomeriggio del L'aggancio ai prototipi de Nel terribile pomeriggio del 2} marzo 1944 a Roma, subito dopo lo scoppio della bomba in via Rasclla molti cittadini, che si trovavano a passare casual-1 mente nelle vicinanze, furono rastrellati dalle SS accorse sul luogo e posti, con le mani alzate e con la faccia verso il muro, lungo la cinta del giardino di Palazzo Barberini. Attesero cosi per ore, senza potersi muovere, temendo di venir deportati o di essere abbattuti in modo sommario. 'Ira essi c'era un distinto signore che aveva oramai passato la mezza età; quando fu rilasciato era già notte, e il terrore provato fu tale clic giunto a casa (abitava lì vicino) sembra-, va una larva. Non si riprese più, e dopo uno o due giorni esalò 1', ultimo respiro. Ignoro se del suo appartamento esistano fotografie documentarie, ma ne dubito: è una grave perdita per la storia dell' arredo e del costume, perché poche volte, come nel caso specifico, è stato valido il detto Mostrami la Ina casa e ti dirò (hi. sci. Colpiva, a prima vista,.in quello straordinario esempio di interior decoratimi, l'abbondanza di piccoli obelischi marmorei o di cristallo, disposti su consoliti assieme a palle anch'esse di pietre colorate, di varia misura e lucentezza; e colpiva anche la presenza di immagini di San Sebastiano, in legno, marmo, terracotta, grandi o piccole, assieme a quadri che raffiguravano sempre il Santo trafitto dalle frecce e dall'espressione languì damentc sofferta. Il signore in questione era, in effetti, un patito di quel San to. Negli Anni 30 egli aveva progettato e portato a termine una inaudita impresa, come quella di far fotografare tutti i dipinti (medievali o del Rinascimento e Barocco, famosi o ignoti, belli o brutti) raffiguranti il Santo ed esistenti nelle chiese e nei musei d'Italia. Un valente fotografo di Firenze, il cavalier Niccolò Cipriani, era stato assoldato all'uopo, eseguendo centinaia, anzi migliaia di foto nei luoghi più remoti e inaccessibili; per buona fottìi-: ria, la ricchissima raccolta di immagini (assai utile agli studi storico-artistici) si è salvata, ed appartiene oggi ad un famoso Inslitut della capitale toscana. Penso che a questo punto qualche lettore abbia già collegato il filo che unisce la sorprendente ubastianoteca con le palle e gli obelischi: è una trama simbolica, che allude ad un certo tipo di eros, c nella quale Sebastiano ha sortito un nuovo ruolo, divenendo (da Santo taumaturgo e invocato contro la peste) protettore del Gaypcople. ** 'l'ale mutamento non è nuovo, ed ha dietro di sé una lunga storia; ma è assai singolare che l'attuale significato di San Seba-, stiano (almeno da noi e anche in Francia) sia ignorato da un libro così ricco e informato, come l'ammirevole Cbristianity, Social To/erance and Homosexttality di John Boswell (edito nel 1980 dall'University of Chicago Press, ma che arriva sino al Trecento), o taciuto (se non appena appena sfiorato) dalla bella Mostra Saìnt-Sébaslien, Rituels et figura che resterà aperta sino al 16 aprile nel Musée National des arts et traditions populaircs di Parigi. La vita e il martirio di San Sebastiano son noti grazie alla Passio Sancii Sebastiani, compilata nel quinto secolo, verso il 440. Il padre era di Narbonnc, la madre milanese; soldato nell' esercito imperiale, Sebastiano, a Roma, cadde vittima della rigorosa epurazione con cui l'imperatore Diocleziano tentò di ristabilire l'ordine nei ruoli, eliminando il deviazionismo cristiano. Condannato alla pena capitale per la sua fede dichiarata, Sebastiano venne trafitto da frecce, c lasciato per morto, pare nel Campo Marzio. Ma una cristiana, Irene (vedova di San Catullo) riuscì ad cstrarrc dal suo corpo i taglienti proiettili, e Sebastiano si presentò davanti all'imperatore per riaffermare la propria appartenenza alla comunità cristiana. Trascinato nello stadio del Palazzo Imperiale (quello che oggi viene chiamato Stadio di Domiziano), fu ucciso a bastonate; per impedire che il suo corpo divenisse oggetto di culto, lo si scaricò nella principale fogna di Roma, la Cloaca Massima. Ma dopo la sua morte, il 20 gennaio 290, egli apparve in sogno ad una mattona cristiana, Lucina, indicando il luogo dove il proprio cadavere si era impigliato, cioè dove oggi sorge la chiesa-di. San.Giorgio in Velabro. Lucina lo fece ripescare, seppellendolo nella Via Appia, nelle catacombe dove allora era-' no deposti i resti dei Santi Pietro c Paolo, che è l'arca dell' odierna Basilica di San Sebastiano fuori le Mura. Ben presto Sebastiano divenne il Santo protettore contro le epidemie e pestilenze; e nei testi figurativi più antichi egli è costantemente raffigurato sotto l'aspetto di un uomo di età matura, provvisto di barba, come nel mosaico della chiesa di San Pietro in Vincoli a Roma, che risale al settimo secolo. Ma già ai primi del Quattrocento, pur restando immutata la sua funzione di p/agt/c-Saint, Sebastiano viene rappresentato come un elegante cavaliere, indossante abiti ricchi e costosi; infine, verso la metà del secolo, la sua immagine lo coglie sotto aspetti atl«iei,,mcitimdcxin>evidenza il corpo nudo (coperto da un semplice perizoma), cioè rficl momento del suo primo hiarti-" rio, quello delle frecce. ** In tale registro il Santo è rappresentato per tre volte da Andrea Mantegna (Louvre a Parigi, Galleria di Vienna e Ca' d'Oro a Venezia); ma nel grande pittore non vi è assolutamente nulla che suggerisca richiami a sfondo sessuale o di accento equivoco: la norma è dettata dal classicismo e dallo studio delle sculture antiche. C'è peto un'opera di derivazione mantegnesca in cui il significato dirotta verso altri bersagli, ed è la singolare tela, firmata da un altrimenti ignoto Antonio Maincri e datata 1492, oggi nel la Pinacoteca di Bologna. L'aggancio ai prototipi del Mantegna è ovvio, ma il nuovo ruolo che sortisce il corpo del Santo è implicito nella straordinaria muscolatura, tale da rammentare quella di certi giovani, disposti a tutto, che verso mezzodì si esibiscono nella famosa Muscle Bcacb nei pressi di Santa Monica in California; si aggiunga poi il perizoma, che è di quel tipo pct cui vengono sottolineate le cose che si pretende nascondete, cose che, nel caso presente, suggeriscono la definizione di uell-hung, cara agli sfrontati annunci economici di rivistine sul tipo deW'East Otber Village di New York. Quanto all'arciere (che spunta a mezzo busto in basso nel secondo piano con una mano nascosta) è superfluo sottolineare verso quale obiettivo siano indirizzati suoi sguardi patetici. La tela del Maineri è dunque una prima raffigurazione grafica che alluda a quel lice ita/ien, come un certo genere di eros veniva chiamato dai francesi, dal Rinascimento in poi. Il passo seguente lo fece il pittore Giovanni Antonio Bazzi, detto il Sodoma (soprannome significativo) con il suo celeberrimo San Stbitstiano oggi a Palazzo Pitti di Firenze: morbido, languido, sospiroso. Ciò non toglie che il Santo sia rimasto popolare come protettore dalla peste, ora in coppia con San Rocco, in innumerevoli dipinti e in affreschi voti vi. A detronizzarlo fu San Carlo Borromeo, morto ne! 1584, che si era prodigato durante la peste di Milano nel 1576, e che già nel primo Seicento (la Mostra di Parigi ne offre esempi di grande intetcsse) veniva accompagnato da Sebastiano e Rocco, anche in Lorena. E' da questo momento che il Santo ttafitto si ritira in luoghi appartati, conducendo una esistenza agiologica semiclandestina. Forse chi ne ha colto la nuova essenza è stato (anche se involontariamente) Gabriele d' Annunzio, con il sooMartyrede Scùnt-Sébaslicn, scritto con l'aiuto del medievalista Gustave Cohen, musicato da Claude' Debussy, e rappresentato il 22 maggio 1911 al teatro dello Chatelet di Parigi. 11 personaggio del martire era affidato ad una donna, grande attrice, Ida Rubinstcin, cosa che valse al dramma l'interdetto dell'arcivescovo di Parigi. Oggi la cosa lascerebbe tutti indifferenti, anche se non si è giunti ancora all'apertura mentale, nel campo di certi affetti, che sconcerta negli scritti di S.mt'Aelrcdo di Rievaulx, abate dell'Ordine Cistercense, vissuto in Inghilterra nel Secolo XII (ammesso che la lettura in senso^» delle sue opere sia quella giusta). Federico Zeri 1 , , o i. n a o i e a o e , a e e i o e MruSnmdzoMMgqtonpnsrVabnsquccnRsvStSdsstr Antonio Mai neri: il supplizio di San Sebastiano (1492)