Budapest racconta il furto nel museo

est racconta il furto nel museo Gii italiani pagarono ...complici magiari con la più,preziosa delle 7 (eie est racconta il furto nel museo BUDAPEST -s- Il «ritratto di giovane» di Raffaello, uno del sette capolavori-del Rinascimento italiano rubati nel novembre scorso.dàl Museo di Belle Artidi Budapest e ritrovato nascosto sotttì terra in un villaggio presso la capitale, era 11 «pegno» ohe:i complici ungheresi avevano preteso dagli italiani autori del furto, che non avevano 1- soldi per pagare le loroprtestazlont». Lo si è appreso, assieme ad altri particolari sulla dinamica del clamoroso colpo, nel corso di una.-, conferenza stampa tenuta dal' vlcemlnlstro degli Interni ungherese Ladvanszky, dab generale di brigata della polizia Slkloi e dal colonnello Merges, responsabile delle indagini. E' stato accertato che il 14 ottobre scorso, Graziano Iorio e Ivano Scianti giunsero in Ungheria con l'intenzione di compiere un furtoedi quadri nel Museo di Belle Arti di Budapest e si recarono in visita alla galleria parecchie volte. Le autorità ungheresi hanno indicato che i due trovarono poi complici locali, innanzitutto una ragazza di Erd (un paese vicinò Budapest). -Katalin Jonas, di làanni, che studiava Italiano e ...funzionò in un secondo tempo da interprete, conosciuta in un locale notturno. La giovane 11 alutò a mettersi in contatto con Gusztav Kovacs, disoccupato di 28 anni, e con un commerciante di verdura, Jozsef Raffai, di 21, entrambi con trascorsi penali e residenti a Erd. Giacomo Morlnl si uni al suol connazionali il 30 ottobre. Il furto fu compiuto dal tre Italiani, con la sospetta partecipazione di Kovacs, nella notte tra sabato 5 e domenica 6 novembre. Quella stessa notte 1 quadri rubati, ad eccezione del ritratto di Raffaello, rimasto In mano ai complici ungheresi, furono portati fuori dal Paese con l'aiuto di altri due Italiani, Giordano Inceliti e Carmine Palmese. Questi attraversarono 11 posto di frontiera di Letenye, al confine con la Jugoslavia su una Fiat. Giacomo Morlnl era con loro, mentre gli altri due italiani, lori e lo Scianti, lasciarono l'Ungheria in treno attraverso la frontiera di Hegyshalom, al confine austriaco. Si è appreso che la ragazza e Jozsef Raf fai hanno confessato tutto, fino nel particolari, mentre Kovacs si rifiuta di parlare.

Luoghi citati: Budapest, Jugoslavia, Ungheria