Galeotto fu un Severini cubista di Angelo Dragone

Galeotto fu un Severini cubista Galeotto fu un Severini cubista La prestigiosa raccolta d'arte, lascito della scrittrice, conta circa duecento opere: da De Chirico e Savinio a Rosai, Carrà, Sironi, Campigli, Guttuso, fino all'astratto e all'informale - Un'avventura culturale nda ali o, fra oata to io coi de il ermacizo ne, de al didei u/e» vi il in he — DAL NOSTRO INVIATO UDINE — A circa due anni dall'acquisizione dell'archivio di Raimondo d'Aronco — uno del protagonisti dell'architettura italiana post-unitaria — la Galleria d'arte moderna di Udine si è arricchita d'una raccolta d'arte contemporanea: la collezione di Maria Luisa e Sante Astaldi, pervenuta alla città per lascito testamentario. Si tratta di circa duecento opere, tra dipinti, stampe e disegni — oltre a tre sculture (tra le quali una di Martini) che verranno date in «deposito» — che nell'insieme offrono un quadro notevole dell' arte italiana dagli Anni Venti ai Sessanta, ma anche un capitolo non meno attraente della storia del collezionismo privalo e dell'ambiente, prevalentemente romano, nel quale la collezione si è formata. Le scelte sono illustrate, con puntuale informazione e finezza critica, nel catalogo curato da Mirella Bentivoglio. I. T__.-^«jii«a*tU><S kuuU. Scrittrice e saggista, 1' Astaldi, ch'era stata anche libera docente di lingua e letteratura inglese nell'Università di Roma, aveva fondato una rivista di cultura internazionale che già nel suo nome, Ulisse, aveva inteso costituire, al di là del suo impegno di alta divulgazione, una risposta all'esigenza di quanti erano portati ad -approfodire le proprie congnizloni in rapporto a determinali settori della conoscema» tra individuo e società. Tra paesaggi I prevalenti interessi letterari dell'Astaldi, che da Triecsimo in provincia di Udine (dov'era nata il 14 agosto 1899) s'era trasferita giovanissima a Firenze per laurearsi quindi in legge a Roma dove si era poi stabilita (sposando un impresario edile, morto poi pochi mesi prima di lei), non le avevano impedito di guardare con spirito particolarmente aperto al mondo dell'arte, favorita dal contatto con critici e artisti che avevano preso a gravitare intorno alla sua rivista: da Emilio eccelli ad Argan e a Scialoja, da Lionello Venturi e dalla Bucarelli a Corrado Maltese con Savlnlo, Umbro Apollonio e molti altri. Tutto era incominciato con l'acquisto di un Severini cubista, cui erano seguiti una sua Nulura Morta del '22 e la lardo-futurista Danseuse del '50. Non meno rappresentativa appare la presenza dei due de Chirico: Giorgio, con sei opere datate dagli Anni Venti in poi, e Savinio, collaboratore della rivista, con sette dipinti e otto opere di grafica percorse dalla sua inquieta fantasia. Sul versante opposto, il Novecento italiano s' articola qui tra I sette Sironi — dalla classica compostezza dei volumi e dalle figurazioni segnate dai più materici sbattimenti luminosi — e i meditati paesaggi di Carrà, dalle tre tele di Arturo Martini ai Rosai degli Anni Tren¬ ta, con i Carena e i Campigli, il Morandi c il Casorati in cui sembrano conservarsi certe antiche suggestioni metafisicheggianti. accanto a cinque luminosi de Pisls, il Tosi dalle incandescenti Nature morte mai immemore nel paesaggio delle umide atmosfere lombarde e una madreperlacea Venezia di Guidi. Picasso grafico Quasi per campioni vi si documentano alcuni gruppi: con Paulucci e Carlo Levi, i Sei di Torino, il movimento di Corrente con Birolli e Sassu, ma col più folto insieme l'ambiente della Scuola Romana, tra l'espressionistica figurazione di Pirandello e il tormentato disegno di Scipione, le intense elegie dei dipinti di Mafai e la solida ricerca formale di Capogrossi, i più meditati Tamburi e le nuove aspirazione veriste di Vespignanl. Si direbbe che a dominare sia la tradizione figurativa che per Roma si spinge sino a Trombadori e Gentilini, Scialoja e altri. Guttuso è documentato con sette dipinti dal '39 al '61. Hanno il loro posto anche Cantatore e Semeghini, Viviani con un paio delle sue più belle pagine incise e Spazzapan con una Ilumia con gatto. Non mancano tuttavia-testimonianze di più avanzate ricerche verso l'astratto e 1' informale, offerte da un Sadun come da Santomaso, ma anche dal rigore della poetica geometria d'una composizione di Ben Nicholson che insieme a Dufy, Lehmden e a pochi altri compone la pattuglia degli stranieri insieme a quelli che vi sono presenti con alcune belle pagine di grafica: da Picasso a Chagall e a Kubin, con Braque e Foujila. Sorprende, ina fino a un certo punto, la presenza di Box Eden, la natve inglese: quasi per ricordare come 1' arte possa esser anche espressione d'uno stato di grazia e d'innocenza. Angelo Dragone.

Luoghi citati: Firenze, Roma, Torino, Udine, Venezia