Zico: «Qui sto facendo un buon lavoro »

Zico: «Qui sto facendo un buon lavoro » L'asso brasiliano affida ad una contessa poliglotta la posta con i suoi tanti tifosi Zico: «Qui sto facendo un buon lavoro » DAL NOSTRO INVIATO UDINE — Si scrivono su di lui articoli che sembrano temi, temini: «Zico alle prese con i primi freddi»; «Zico e la prima neve»; «Zico e i bambini»; «Zico e il piccolo Mustafà»; «Zico e gli auguri di Natale». Ci sono pure i temi più profondi, o più tecnici: «Zico e la nostalgia del Brasile»; «Zico e la classifica dei cannonieri»; «Zico e le marcature»; «Zico e i calci di punizione»; «Zico e i giornalisti italiani»; «Zico e i limiti dell'Udinese». Lui è gentile, disposto anclie a svolgere per noitutti i temi. Parla un italiano abbastanza preciso, molto dolce, quasi con il birignao. Sorride gentilmente (dentiera?), chiede scusa se deve distrarsi con un altro, magari uno venuto dal Brasile per lui. Sembra uno che ha sempre freddo e he è dispiaciuto. Nella riscaìdatissima sede dell'Udinese, le finestre aperte sopra caloriferi ruggenti, lui tiene maglione e giacca a vento imbottita. Ma per le gambe lui soltanto i jeans, che fasciano i muscoloni artificiali, contenuti come piedi di cinesinc. Parliamo di tutto e alla fine di niente, o di poco, perché la normalità della sua vita, quale lui vuole fare apparire e quale probabilmente è, risulla addirittura straziante. Il calcio come lavoro, la famiglia come unico svago rifugio scopo. «Ma non mi annoio in famiglia, i miei tre bambini ogni giorno mi offrono uno spettacolo nuovo». Quanto al calcio, adesso «tiene un compromiso» con la pubblicità e altre cose, insomma il lavoro è molto aumentato rispetto a un tempo, «cosi che sono molto stanco di stare nel calcio, e penso proprio che non farò mai l'allenatore. Però pensare a cosa farò di diverso adesso non serve, mi stancherebbe di più». Nega che i suoi lunghi mattini di sonno siano la risposta provvisoria a questa stanchezza: «Il fatto è che mi addormento tardi, parlo con mia moglie, guardo le televisioni, sto con amici». E' finito il girone d'andata, ritroverà squadre, situazioni, nemici. Cosa dirà a Osti? «Gli farò tanti auguri per l'anno nuovo. Come anche a quelli del Genoa, adesso. E a Pruzzo spero di farglieli per la Coppa dei Campioni». Òsti lo aveva marcato forte ad Avellino, il Genoa è stato da Zico distrutto nella prima di campionato, Pruzzo aveva mandato al diavolo Zico troppo felice di avere battuto la Roma. «Sono cose del calcio». Anche Bogoni? «Anche Bogoni, cose del calcio italiano e brasiliano e mondiale. Lui non voleva certamente rompere una gamba però lui ha fatto uri fallo che non doveva fare, che non s! deve fare e che tanti, troppi fanno». Ma che calcio sogna Zico? «Un calcio dove tutti guardino la palla, non le gambe del nemici. E an che un calcio dove, sulle punizioni, nove metri siano nove metri». Forse negli Stati Uniti. «Non ci andrò mal, credo. Io faccio altri due anni qui, poi magari gioco ancora un po' in Brasile. Andare negli Stati Uniti vuol dire non sperare più di giocare nella Nazionale brasiliana, si è troppo tagliati fuori. Per me 11 Brasile è tutto. Beh, quasi tutto». Pelépuò tornare in campo a quaranfanni? •E' un extraterrestre, anche a cinquanta». Fuori del calcio sogna «un mondo senza orologio, con viaggi non per il football di me e mia moglie e 1 bambini». Ma ogni tanto sembra rendersi intelligentemente, onestamente, conto che le cose, comunque, gli vanno già bene così: «Sono sereno, ringrazio Dio, so dove trovarlo anche senza andare in chiesa. Sono contento di questa esperienza italiana, anzi friulana come dite voi. Tutto va bene, da programma, sto svolgendo un buon lavoro da vero professionista, il freddo non è cosi grave, la città è amicissima, sono in pace». Ogni tanto si legge diverso da quello die è. «Un'intervista mai rilasciata, un mio giudizio pesante sull'Udinese, che sapevo già non essere la più forte squadra del mondo. Correggo, rettifico oppure mi chiudo per un po'». Di Mustafà non sapeva niente, glielo hanno messo davanti, come quella là scappata di casa. «Io non leggo 1 giornali italiani, sono in ritardo sulle cose, né la televisione mi dice tutto». Ha voglia di gente spicciola, più che di cronaca grande. Riceve davvero almeno 50 lettere al giorno e da tutto il mondo, cerca davvero di leggerle. Una contessa poliglotta provvede a traduzioni, risposte. Lavora ore e ore ogni giorno. Paga Zico per la cancelleria, i francobolli, la contessa? «Ci pensa l'Udinese». 71 contratto prevede anche questa sfaccettatura del personaggio, la cura delle pubbliche relazioni, casomai l'Udinese ribalterà un po' di spese sugli sponsor, amen. Gian Paolo Dimezzano <*mmm*tti<<'<' Uno Zico infreddolito visto da Franco Bruna

Persone citate: Bogoni, Franco Bruna, Gian Paolo, Mustafà, Pruzzo

Luoghi citati: Avellino, Brasile, Stati Uniti