Mappe e atlanti d'amore

Mappe e atlanti d'amore (DOVE LE MOSTRE D'ARTE DELLA SETTIMANA^ Mappe e atlanti d'amore Carol Rama: Mappe e pittura 1983. A Carol Rama, che disegna dai dicci, undici anni, dev'essere sembrato di riuscire, con la pittura, ad esorcizzare la propria vita, anche se lo ha fatto, bene inteso, soprattutto con l'aggiunta di un' intelligenza acuta e spregiudicata che lo e valsa l'apprezzamento, e quasi la complicità, di tutto un gruppo di esponenti della cultura torinese: da Casorati a Mila e a Calvino, da Galvano e Mollino a Sanguinei!. «L'ho conosciuto nel '46 — ricorda Carol di quest'ultimo, in una intervista di Lea Vergine — e da allora non ci siamo più persi di vista. Devo molto alla sua slima». Il più, tuttavia, Carol Rama lo deve a se stessa. A quella sua intima capacità di' lanlasticare di fronte agli og¬ getti che si trovava attorno: dalle vecchie scarpe alle volpi, dalle protasl a certi particolari anatomici (come la lingua o il sesso) esibiti con spirito essenzialmente provocatorio, ma carichi invece d'un proprio erotismo, e di una sorta di insondabile sgomento, cui reagiva con un singolare gusto dello scandalo gestito tra malizia ed innocenza. Da Giancarlo Salzano (piazza Carlgnano 2, nei vecchi ambienti del Fauno di Anselmino in cui può dirsi di casa, come alla Bussola) espone un gruppo di lavori recenti. Sono mappe e rilievi tecnici con qualche ottocentesco disegno edilizio (alcuni avuti da Mollino), sui quali Carol è intervenuta sovrapponendo al rigore dei vecchi tracciati Urbanistici le sue fi¬ gurazioni al solito crudeli, Pier Luigi Mcncghello: Atlante d'amore. Ospite di Franz Paludetto nei vasti ambienti della galleria di via Busa 14, Mencghello articola la sua personale con una scelta di ampi dipinti e una serie di disegni tra 1 suoi più ispirati e suggestivi. SI direbbe che con, alcuni temi egli giochi a rimpiattino, interpretandoli nelle più flessibili e varie modulazioni figurali, tra il concettuale e lo strutturale. Se ne fanno motivi l'i4cqua e l'Enigma, 11 Sogno, V Anima e l'Astratto, la Vita e la Linea e, ogni volta, è un sottofondo vagamente metafisico a far da legamento chiudendo nelle equilibrate Impaginazioni quegli scampoli di realtà capaci di diventarne i simboli, non immuni da un arcaicismo culturale Franco Martlnengo: Acquerei! («Berman, via Arcivescovado 9). Giova a queste opere del Martlnengo l'esigenza della pennellata immediata e sciolta che lascia trasparir la luce del foglio mentre risolve il più cupo controluce in una macchia espressiva. Nei temi il pittore spazia dal Tamigi a Venezia, dalla Valle d'Aosta all'Elba e ad Amalfi, con un senso tutto vivo del pittoresco che coinvolge non soltanto la veduta, cui è forse maggiormente portato, ma qualche più raro ritratto ed alcune ben toccate Nature morte, an. dra. limi «mappa» della pittrice Carol Rama

Luoghi citati: Valle D'aosta, Venezia