Calogero: «Autonomia uguale Br» e sollecita 57 rinvii a giudizio

Calogero: «Autonomia uguale Br» e sollecita 57 rinvìi a giudizio Per il pni di Padova Toni Negri e i suoi compagni volevano la guerra civile Calogero: «Autonomia uguale Br» e sollecita 57 rinvìi a giudizio NOSTRO SERVIZIO PADOVA — Sette mesi di lavoro, 310 pagine di requisitoria, e la parola fine all'inchiesta su «Autonomia operaia organizzata» condotte a Padova -dal sostituto procuratore Pietro Calogero, magistrato ormai famoso per avere dato il via al «7 aprile». Scssantasette le persone inquisite, cinquantasette quelle per le quali il p.m. chiede il rinvio a giudizio: l'inchiesta passerà adesso sul tavolo del giudice istruttore Giovanni Palombarini, ed è prpbabile clic rinascano quei contrasti che già in passato hanno visto i due giudici su posizioni opposte. In questa inchiesta vi sono molli nomi già noti, che si ritrovano con frequenza nelle cronache giudiziarie di questi ultimi anni: da quello di Toni Negri, di nuovo in prima fila, a quello di Luciano Ferrari Bravo, Emilio Vesce, Franco Tommei. Il sostituto Calogero insiste e ripropone il suo «teorema»: Autonomia uguale Brigate rosse, nonostante il proscioglimento romano di Negri dalle accuse per l'omicidio di Moro. Per dimostrarlo, questa volta, aggiunge agli elementi già utilizzati nelle precedenti istruttorie le testimonianze dei,.pentiti Michele Gelaci e Antonio Sa vasta. Il primo, appartenuto alla colonna veneta delle Br, parla dei contatti con 1 «Collettivi politici», emanazioni dell'Autonomia. Savasta, arrestato nell'appartamento di via Pedemonte a Padova, dove veniva tenuto prigioniero il generale Dozler, descrive Una «struttura di cerniera» composta da autonomi (tra cui Piperno), che svolgeva compiti di coordinamento dell' azione politico-militare delle Br con quella dell'Autonomia organizzata, sia per quanto riguardava specifiche azioni, sia in riferimento ai singoli obiettivi strategici. Il primo capitolo della requisitoria, che è un rifacimento sistematico delle convinzioni che sono alla base del «7 aprile», dedica una parte intera alla «dialettica esterna dell'Autonomia con le Brigate rosse nella prospetti¬ va della costruzione del partito armato per l'insurrezione e per la guerra civile di lunga durata». Per ricostruire quel «filo rosso» che, secondo 11 sostituto di Padoy^,,collega gli ultimi dieci annidi storia padovana, ma anche italiana, Calogero riparte dallo scioglimento di Potere operaio, passa per Autonomia, tocca, e non solo di striscio, le Brigate rosse, approda infine alle formazioni clandestine tipo Fronte comunista combattente. Ed è proprio questo gruppo il centro di quest'istruttoria, clie non è solo una «summa.. delle precedenti: «Un fatto — scrive Calogero — è dirigere strutture di massa e corrispondenti servizi d'ordine; un fatto diverso, e più grave, è dirigere una struttura clandestina con armamento offensivo, elevata pericolosità e diffusione nel territorio». Calogero mantiene le sue convizioni; le manterrà anche Palombarini nel negare 1' impostazione del pubblico accusatore?

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