Tre finanzieri ammettono in aula «E' vero, accettammo i milioni»

Tre finanzieri ammettono in aula «E' vero, accettammo i milioni» Un maresciallo delle Fiamme gialle e due guardie accusati di concussione Tre finanzieri ammettono in aula «E' vero, accettammo i milioni» li sottufficiale, all'epoca brigadiere, si fece pagare 30 milioni da un trafficante di droga perché il rapporto non fosse, alterato - Venne assolto, poi si penti e rivelò tutto al magistrato lì vi ji l'r-r-i—i 1 ' \ Km mi > i. , Vi.- .■ i—:——Rìtj—"~—jr>—j—j—; Il brigadiere della Finanza avverte l'arrostato: «So die alcuni miei colleglli ti ìianno visto mentre salivi in auto con un pacchetto di roba in mano. La storia potrebbe comparire nel rapporto che dobbiamo fare al giudice». L' altro, da dietro le sbarre mangia la foglia e risponde: «Per dire la verità quanto prendi al mese, 700 mila lire? Io ti darò 100 milioni». L'accordo è raggiunto sui 30 milioni: il prezzo per raccontare la pura e spmpllce verità, senza storie inventate di pacchetti passati di mano in mano. Nella relazione alla magistratura non si accennerà. Infatti, a pacchetti sospetti. Al processo che. segue poco dopo il trafficarli* è assolto; quando esce dal carcere incomincia a versare il denaro clic Unisce nelle tasche del brigadiere o di altri due suoi colleglli. L'ingordigia dei tre, secondo l'accusa,- non si sarebbe placala con quel 30 milioni e soprattutto il sottufficiale sarebbe riuscito a racimolare un'altra bella sommctta. sui 12 milioni, da un altro trafficante. Poi l'imprevisto. La prima •vittima» finisce di nuovo-in galera, sem¬ llllllItlliriltlllniMiiMii imi l tlillllHil pre per droga, e quando è di nuovo dietro le sbarre va in crisi e si pente. Ieri c'è stata la prima udienza in sesta sezione (pres. Aragona, pm Maddalena, cane. Cerrato). Sul banco degli imputati Antimo De Lorenzo, l'ex brigadiere che mentre era inquisito si è guadagnato anche la promozione a maresciallo; accanto a lui j llHlliiiiniil ni i mi i ni il li l in Ml<iMtiilu le guardie Domenico Maicllo e Bruno Rettore. Difensori, gli avvocati Geo Dal Fiume, Minili, Catalano, Balosso e Gozzelino, Il maresciallo, interrogato )>er primo, ha confermato quanto già detto in istruttoria: «£' vero, ho fatto quel certo discorso al tizio arrestato ma era un espediente per j riuscire a scoprire qualcosa di uillli;MiMilil imi.iiiiiiiiiii uni lil)iiili::>r iim più sul traffico di droga. Lui poi mi ha offerto quei cento milioni e io sono rimasto abbagliato. Ne ho parlato con i colleghi die dopo qualche titubanza si dichiararono d'accordo. Il trafficante ci ha dato 30 milioni ma, secondo la promessa, dovevano arrivare altri soldi». E gli altri soldi arrivarono dalla seconda «vittima» presa di mira dai finanzieri. Domenico Maiello. finanziere da 12 anni, e 11 collega Bruno Rettore non hanno potuto che ammettere di aver preso i soldi, pare 13 milioni a testa. Loro due però, hanno spiegato, non hanno mai avuto contatti con i trafficanti. Uno di questi ultimi, il pentito, sentito ieri ha confermato le accuse. «Ho dato 30 milioni ma non sono bastati. De Lorenzo un giorno mi avverte che, volendo, potrebbe far arrestare un mio amico». I tre finanzieri, che hanno rimborsato tutto il denaro, hanno abbassato la testa; è un brutto momento per loro, considerati fino all'autunno scorso, quando scoppiò la grana, «collaboratori abili e fedeli». La prossima udienza venerdì. iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii d d è