Antonov torna in carcere? Ora decide la Cassazione

Antonov torna in carcere? Ora decide la Cassazione Tribunale della libertà revoca l'arresto domiciliare Antonov torna in carcere? Ora decide la Cassazione DALLA REDAZIONE ROMANA ROMA — Nonostante il Tribunale della libertà gli abbia revocato gli arresti domiciliari, Serghej Ivanov Antonov, il caposcalo della «Balkan Air» accusato di aver partecipato all'attentato al Papa, non tornerà per il momento In carcere. I suoi difensori, avvocati Giuseppe Consolo e Adolfo Larussa, hanno infatti presentato ricorso in Cassazione e l'istanza blocca l'esecutività del provvedimento. Comunque,, ora. Antonov, che dal giorno della concessione degli arresti domiciliari si trova in un appartamento di via Galliani, è sotto stretta sorveglianza. Agenti di polizia, dotati di giubbotti antiproiettile, controllano l'ingresso dell'edificio, occupano l'appartamento superiore a quello di Antonov e hanno appostato un mezzo blindato dietro li palazzo. La preoccu¬ pazione maggiore sembra quella di una possibile fuga del bulgaro, dopo le clamorose evasioni del boss della camorra Michele Zaza, di un venezuelano autore di una ferocie aggressione ad una ragazza, di un presunto estremista di destra. Gli arresti domiciliari erano stati accordati ad Antonov lo scorso 21 dicembre dal giudice Ilario Martella, che conduce l'inchiesta sull'attentato a Giovanni Paolo II. Una équipe di medici aveva affermato che il detenuto soffriva di disturbi psichici e di un forte deperimento fisico. Sulla base del referto, il magistrato aveva concesso il beneficio e Antonov, dopo tredici mesi di detenzione preventiva, aveva lasciato il carcere. La decisione di Martella non era stata però condivisa dal procuratore generale della Corte d'Appello Franz Se- stl. il quale aveva impugnato il provvedimento dinanzi al Tribunale della libertà, che ieri gli ha dato ragione. Nel motivare la decisione, i giudici osservano che dalla lettura delle relazioni mediche non emerge una situazione particolarmente grave e comunque tale da consigliare gli arresti domiciliari. Si parla anche della possibilità di una fuga dell'imputato, che costituirebbe un altro colpo per la nostra giustizia. Sulla vicenda, l'agenzia di stampa bulgara «Bta» ha pubblicato ieri una sua dichiarazione in cui si afferma che l'opinione pubblica bulgara ha «appreso con indignazione» la decisione del tribunale italiano della libertà per un ritorno di Antonov in prigione; e si aggiunge che si tratta di una «decisfoHe arbitraria e in flagrante contraddizione con tutte le norme di umanità». L'agenzia bulgara aggiunge che la decisione in questione «è stata motivata dall'affermazione che Antonov non è così malato da dover stare fuori della prigione; si afferma inoltre clic egli potrebbe fuggire». La «Bla» scrive che «una commissione di esperti medici di notorietà internazionale, designata dal magistrato inquirente Ilario Martella, lui espresso la sua opinione sulle condizioni di salute di Antonov, e specificatamente sulla base di queste risultanze il magistrato ha preso la decisione di modificare il tipo di detenzione di Antonov confinandolo agli arresti domiciliari». «Per quanto riguarda l'affermazione che Antonov potrebbe fuggire — continua l'agenzia — si tratta di una sfida ad uno Stato sovrano, la Bulgaria, Paese con cui l'Italia mantiene relazioni diplomatiche e che ha garantito die Antonov non si sottrarrà al controllo delle autorità italiane».

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