Il defìcit pubblico va in Parlamento- Nuovi intoppi sul condono edilizio di Emilio Pucci

SI defìtto pubblico va in Parlamento Nuovi intoppi sul fondono edilizio Il ministro Goria riferirà mercoledì in commissione Bilancio alla Camera SI defìtto pubblico va in Parlamento Nuovi intoppi sul fondono edilizio ROMA — II mistero dei conti pubblici finisce in Parlamento. La commissione Bilancio della Camera ha convocato per mercoledì prossimo, 18 gennaio, il ministro del Tesoro Goria, il quale dovrà riferire sulla «fase due» della manovra economica e sulla esatta entità del deficit pubblico per V84, dopo le roventi polemiche di questi giorni. Il «buco» di soli 5 mila miliardi (il disavanzo '84 sarebbe ora a 96 mila miliardi contro uno stimato iniziale di 91 mila miliardi) convince pochi, tanto plii die proprio ieri si c saputo che per il condono edilizio il governo ha chiesto una pausa di riflessione a causa dei contrasti die stanno montando all'interno della maggioranza dopo le modifiche apportate al disegno di legge dalla Commissione Lavori pubblici di Montecitorio. Da questo provvedimento il governo si aspetta un gettito di 6.500 miliardi come è previsto anche dalla legge finanziaria. Ma, con gli emendamenti passati in commissione, gli introiti si ridurrebbero di almeno 2 mila miliardi, rimettendo in discussione tutti i conti. Per di più, il condono in se stesso non place a molti e c'è quindi il rischio concreto che il Parlamento non l'approvi. E in questo caso il deficit pubblico balzerebbe oltre i 100- mila miliardi, come sostengono i repubblica?». Di qui la richiesta della «pausa di riflessione» che tuttavia, se dovesse protrarsi a lungo (evento più die probabile), comporterebbe uno slittamento degli incassi e quindi minori entrateperl'84. Insomma, un nuovo rompicapo per il governo Craxi. La convocazione di Goria è stata decisa ieri dalla riunione dell'ufficio di presidenza della commissione Bilancio, nel corso della quale vari deputali (il presidente Pomicino, democristiano, il socialista Saccono, il comunista Napolitano ed altri) sono intervenuti sulla attuale situazione economica. Pomicino ha chiarito che «la continua drammatizzazione dei problemi riguardanti l'effettiva dimensione del disavanzo pubblico richiede un immediato confronto in sede parlamentare». Il dibat- tito punterà, ha aggiunto il presidente della commissione Bilancio, non tanto sulle polemidie delle cifre quanto piuttosto sul -.costo del servizio del debito pubblico che ha assunto ormai le caratteristiche di un elemento strutturale di squilibrio nel bilancio La commissione, ha successivamente precisato Sacconi, non intende assolutamente prendere parte «allo sport delle valutazioni e delle cifre». Punterà invece alla questione del servizio interessi del debito pubblico, sia per il peso die ha avuto nell'83, sia per quello die verosimilmente si scaricherà nell'84 in seguito alle ultime emissioni dei titoli di Stato. Per Sacconi, l'onere di questo servizio si colloca in Italia ad un livello senza confronti rispetto alla media europea. Ma 'il repubblicano La Malfa si mostra scettico su questa iniziativa parlamentare: «L'ipotesi di una riduzione del tassi di rendimento va anche bene, ma è fondata sul fatto che se le emissioni non vengono assorbite dalmercato, poi ci pensa la Banca d'Italia. E allora slamo punto e daccapo con l'Inflazione, visto che si deve stampare moneta». Il comunista Napolitano Ita invece puntato il dito contro tutta la maggioranza. .«La confusione — ha detto — sta raggiungendo il culmine: ci sono esponenti di partiti di governo che si richiamano agli accordi da cui nacque il gabinetto Craxi per contestare lo stesso» tetto «di disavanzo pubblico fissato con la legge finanziarla. E' necessario ora che il governo fornisca al Parlamento tutti gli elementi atti ad evitare il gioco delle cifre. Nessuno può far carico di questo marasma al Parlamento nè tanto meno all'opposizione che ha denunciato il trucco delle cifre. In questo momento il governo è "nudo", esibisce in modo clamoroso le sue divisioni c inconcludenze». // sottosegretario al Tesoro Carlo Fracanzani, per risollevare le sorti della finanza pubblica ha chiesto l'imposizione autonoma per gli enti locali che porterebbe ad un risparmio di 2000 miliardi. Quanto al condono edilizio, il governo si è visto costretto a chiedere la pausa di riflessione per venire a capo delle dispute sorte intorno a"a amnistìa. Emilio Pucci Roma. Il ministro Nicolazzi autore del progetto di condono'

Luoghi citati: Italia, Roma