Allarme per l'industria elettronica nell'84 si rischiano 15 mila in cassa di Mario Salvatorelli
Allarme per l'industria elettronica nell'84 si rischiano 15 mila in cassa UAnie (associazione degli industriali del settore) teme i tagli alle commesse Sip Allarme per l'industria elettronica nell'84 si rischiano 15 mila in cassa Il ministro Gava promette però di trovare la copertura finanziaria per gli investimenti nella telefonia ROMA — In un anno, il 1983, in cui l'azienda Italia nel suo complesso ha accusato una netta recessione, l'elettronica si è difesa «abbastanza bene», e ha registrato ancora un aumento della produzione del 12 per cento, in termini correnti, inferiore, tuttavia, di qualche punto al tasso d'inflazione, e sensibilmente minore degli incrementi del 25 e del 36 per cento ottenuti nei due anni precedenti. E il 1984, che dovrebbe costituire l'anno della ripresa, si presenta in termini ancora più preoccupanti. L'incertezza più grave riguarda il programma d'investimenti della Sip, previsto per quest'anno in 4.200 miliardi, e che rischia di ridursi alla metà, o poco più, ciò che determinerebbe la messa in cassa integrazione a zero ore per 15 mila addetti, su base annua. Questo timore, che appare un controsenso in un momento in cui l'elettronica annuncia progressi vistosi in quasi tutto il mondo occidentale, è stato espresso dai maggiori esponenti dell'Anic — Associazione nazionale industrie elettrotecniche ed elettroniche — nel corso d'una conferenza stampa che si è tenuta ieri sera a Roma. Il presidente dell'Associazione, Alessandro Signorini, ha sottolineato che nel mondo il volume degl'investimenti nelle sole telecomunicazioni ha registrato un incremento del 7 per cento in media annua nell'ultimo decennio, contro meno del 3 per cento in Italia, e che solo dopo l'approvazione nel 1981 del plano decennale per le telecomunicazioni si è avuta una certa ripresa, che oggi rischia di bloccarsi per questa minaccia che incombe sui programmi Sip, la massima comm' tento del settore. C'è da rilevare, ha precisato a sua volta Raffaele Palierl, capo del gruppo «Elettronica professionale» dell'Anie (91 aziende con circa 72 mila addetti), che questo nuovo settore, destinato ad espandersi, rischia già di fermarsi per la perdita di competitività sui mercati internazionali, non , dei nostri prodotti, ma del •sistema Paese». Palleri ha elencato i fattori negativi di questo nostro sistema: non solo l'inflazione, 1 costi del denaro e del lavoro, ma anche e so- prattutto, le inefficienze nel campo dei provvedimenti dì sostegno alla produzione, le lentezze burocratiche, l'illogì?a assegnazione (sulla carta) delle provvidenze per la ricerca e l'innovazione. Di fronte a questa insostenibile situazione, c'è il pericolo reale, immediato, ha concluso Palieri, che «anche per le telecomunicazioni già i pri¬ mi mesi del 1984 possano significare "bacino di crisi" e ciò vorrebbe dire un arrivederci a lunga scadenza per gli appuntamenti con la telemalica e le automazioni di ufficio, che non possono svilupparsi senza il supporto d'una rete di connessione all'altezza coni tempi». Un'ulteriore nota negativa è stata fornita dal rappresen¬ tante dell'Ante per il gruppo «Cavi di telecomunicazione», Leopoldo Sansone, che ha denunciato il rischio per il nostro Paese di perdere quella posizione di «leader» mondiale conquistata negli Anni Settanta nei cavi per trasmissioni di grandi potenze e altissime tensioni e nei cavi coassiali, a causa dell'alternarsi di periodi di forti investimenti con altri di vera e propria cri si. E questo, ha aggiunto Sansone, in tempi di profonde, rapide, innovazioni tecnologiche, potrebbe mettere l'industria italiana in posizione di definitiva inferiorità rispetto a quelle di altri Paesi. Unica nota positiva della conferenza stampa è venuta dall'annuncio che. in mattinata, il ministrò delle Poste e Telecomunicazioni, Antonio Gava, aveva ricevuto i rappresentanti dell'Anie, dimoislrando comprensione e daiv do assicurazioni per i problemi che gli venivano prospettati. In serata, infatti, un comunicato de) ministero ha precisato che «già, sono allo studio misure die prevedono adeguati meccanismi di copertura finanziaria per la realizzazione dei programmi di sviluppo delle telecomunicazioni». Inoltre, riconosciuta la funzione trainante delle telecomunicazioni nella politica economica italiana, il mini stro Gava annuncia che si sta esaminando la possibilità, di agevolazioni creditizie e che saranno avviate iniziative anche di carattere legislativo, d'intesa con i ministeri del l'Industria e delle Partecipa zionl Statali, per favorire le aziende del settore. Mario Salvatorelli
Persone citate: Alessandro Signorini, Anic, Antonio Gava, Gava, Leopoldo Sansone, Palieri, Sansone
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