Nuovo rinvio sui «bacini di crisi» il nodo restano i prepensionamenti

Nuovo rinvio sui «bacini di crisi» il nodo restano i prepensionamenti Ieri la riunione di maggioranza (che prosegue oggi) Nuovo rinvio sui «bacini di crisi» il nodo restano i prepensionamenti ROMA — Probabilmente non sarà pronto entro il termine fissato da Bettino Craxi, il 15, il disegno di legge per I • bacini di crisi., di cui si discute da settembre. La speranza è di non superarlo di piii d'una settimana. Ieri sera si è conclusa quasi con un nulla di fatto la riunione al ministero del Bilancio fra gli esperti economici dei 5 partiti della maggioranza. Anche i fondi necessari non sono ancora stati trovati. Un seguito della riunione è fissato per oggi pomeriggio. Gli ostacoli, che sono politici, devono essere risolti tra i partiti prima che il contestato provvedimento possa tornare al Consiglio dei ministri per l'approvazione. Dopodiché, è probabile che in Parlamento il dibattito sia lungo e faticoso: è proprio il più forte dei partiti della coalizione, la de, ad avere più dubbi. Tutte le principali questioni sono ancora irrisolte e i partecipanti si sono rifiutati di fare dicWaraeioni all'uscite. Gii interventi a favore delle aree più colpite dalla disoccupa¬ «ione industriale, o .bacini di rsi., dovrebbero consistere soprattutto, come si sa, in pensione anticipata a 50 anni, cassa integrazione piena per due anni, incentivi creditizi, in conto capitale, contributi e agevolazioni fiscali agli investimenti e all'occupazione. Su qualità, quantità e distribuzione territoriale degli incentivi, dopo fi dissenso totale dei mesi scorsi i partiti esprimono la volontà di intendersi, ma le posizioni sono ancora lontane. Per i pensionamenti, ancora non si sa sciogliere il dilemma: se la quiescenza anticipata a 50 anni verrà concessa a tutta la siderurgia, condizione indispensabile per il piano di risanamento Iri-Finslder, o soltanto alle aziende localizzate 'ielle aree che saranno dichlu: afe .bacini di crisi.. Si propende verso la seconda scelta, studiando .ammortizsatori, ver i siderurgici delle altre ai ce. Una soluzione possibile sarebbe limitare il p epensionamento ai bacini e poi, di fronte agli ostacoli e all'allungarsi dei tempi in Parlamento, in- tervenire con un decreto-legge a sorpresa, che eviti licenziamenti strumentali degli ultracinquantenni nelle aziende private, alle quali di necessità il provvedimento dovrà essere esteso (almeno nei comparti produttivi analoghi a quelli della Finsider). Gli ostacoli alla pensione a 50 anni per tutta la siderurgia nazionale vengono da un inisto di motivi dichiarati e non dichiarati. Il ministro del Tesoro Giovanni Goria per primo ha lanciato l'allarme sul pericolo die un provvedimento del genere costi moltissimo all'erario, anche perché il Parlamento potrebbe cedere alle pressioni di altri settori produttivi per estenderlo; il ministro del Bilancio Pietro Longo si è associato a queste preoccupazioni, ma intende anche die il piano della Finsider sia modificato; il ministro del Lavoro Gianni De Michelis, oltre a condividere alcuni dubbi, preferirebbe inserire il prepensionamento in un insieme organico di provvedimenti per la tutela dell'occupazione. Prevedendo le lungaggini, già alla fine di ottobre il presidente dell'Iri, Romando Prodi, aveva chiesto che ti prepensionamento fosse deciso per decreto, prima di approntare la legge sui .bacini di cri¬ si.. I sindacati, in questo, l'hanno appoggiato, e pur desiderando interventi a favore delle aree di crisi non sono per nulla entusiasti della bozza di provvedimento su cui il governo discute. Ma i rninistri, interessati a che una legge sui • bacini, si facesse, hanno impeditoti decreto, s. I.

Persone citate: Bettino Craxi, Gianni De Michelis, Giovanni Goria, Pietro Longo

Luoghi citati: Roma