Banco-Jolly è la prima partitissima di Gianni Menichelli

Banco-Jolly è la prima partitissima COPPA CAMPIONI Il derby Roma-Cantù apre stasera la vera stagione del grande basket Banco-Jolly è la prima partitissima Terzo turno del girone finale: per le due italiane lo spauracchio è il Barcellona DAL NOSTRO INVIATO ROMA — Il Bancoroma ha prevenduto più di duemila biglietti per la partita di stasera in Coppa Campioni col Jolly e si è sentito richiedere quasi altrettanti biglietti omaggio. Per il cassiere del Banco il rilievo è doppiamente confortante. Normalmente infatti a Roma la prevendita per 11 basket è inesistente, giacché l'offerta (i quindicimila e passa posti del Palaeur) supera largamente la domanda. Quanto agli omaggi, nella capitale sono un simbolo, un sintomo: davanti all'avvenimento d'eccezione una certa Roma si affretta innanzitutto a chiedere l'ingresso gratis. Il pubblico capitolino ha insomma colto al volo il mes. saggio di Banco-Jolly: stase ra all'Eur si rinnoverà il pienone delle grandissime occasionl, quello dei cento milioni d'incasso, quello delle parti te-scudetto della scorsa prl mavera. Giusto cosi, perché gvpfciJquesta di Coppa Campioni la prima vera supersfida del programma '83-84 del nostro basket. Finora infatti il campionato ci ha regalato qualche emozionante scontro al vertice (pensiamo a BerlonlSimac o anche a Star-Granarolo di domenica) annacqua to dal sapore un po' accade mico, da degustazione. In Coppa è tutto diverso. Ogni vittoria paga, ogni sconfitta si paga, senza scampo. Siamo alla terza giornata di un girone finale a sei, l'obiettivo è preciso e ristretto (finire ad uno dei prl mi due posti, per disputare la finalissima a Ginevra, il 20 marzo), le condizioni per cen trarlo abbastanza risapute occorre, in linea di massima mettere insieme 14 punti cioè vincere le cinque partite interne e un paio di quell esterne. L'Italia schiera come Tanno scorso i campioni (anzi, blcamplonl) europei uscenti di Cantù e i campioni nazionali di Roma. E come anno scorso il traguardo difficile è la finale tutta Italia na. Non sarà facile però ripete re Grenoble a Ginevra. Neil' avvio, delle Coppe quest'anno le nostre squadre hanno pa- nfPcl2 gaio i lunghi rodaggi, le provvisorietà, i cambiamenti di pelle che il campionato a più fasi consente, anzi impone, e che le competizioni europee invece non perdonano. Il Jolly, alle prese con i suoi ri¬ lardi di forma, ha lasciato cosi a Sarajevo i due punti esterni più facili. Il Banco s'é irortato in rotta per la finale con l'exploit di Limoges, ha potuto scontare 11 recupero lento di Wright perdendo solo a Barcellona, contro l'avversaria più forte, ma dovrà adattarsi per tutta la Coppa a giocare con Clarence Kea al posto di Lockhart. Ecco dunque che il match di stasera potrebbe anche risultare uno spareggio per designare, fra le due squadre italiane, quella destinata a contendere la Coppa al Barcellona di Starks, Epifanio, Sibilio e compagnia. Valerio Bianchini e Gianni Asti in realtà rigettano questa ipotesi. «Il Barcellona è tutfaltro che imbattibile — assicura 11 coach lombardo di Roma — e io mi rimprovero duramente la sconfitta subita in Spagna*. Gli fa eco il tecnico piemontese di Cantù: «E' una Coppa ancora tutta da giocare. Non mi sta bene neppure il calcolo rigido delle cinque vittorie in casa e due fuori. Nessun campo, neppure quello di Cantù, è inviolabile*. Se 11 Jolly gioca come deve e come da un paio di settimane accenna a fare può effettivamente portarsi a casa il derby dell'Eur, prima tappa del trittico terribile (domenica la Granarolo, giovedì il Barcellona) dal quale Asti attende di sapere se Cantù quest'anno vale I traguardi che s'è posta. Il Banco, peraltro, sta anche peggio in campionato e ha mille interrogativi aperti: Wright è ancora il magico folletto dello scudetto, è ancora un leader convinto e riconosciuto o un solista troppo viziato e mal tollerato dal compagni? L'altalena Kea-Lockhart è tecnicamente sopportabile? Quanto sono utili 1 «nuovi», Bertolotti e Tombolato? Tutto questo significa lo scontro di stasera, replica della feroce semifinale dei playoff di sei mesi fa. E poi Marzorati (in gran forma) contro Wright, Gilardi contro Riva in un duello di segno azzurro, Kea contro Brewer a furor di quintali di muscoli neri. E' proprio l'autentico vernissage della stagione. Gianni Menichelli