Nico, nenie gotiche e i Sessanta d.o.c. di Marinella Venegoni

Nico, nenie gotiche e i Sessanta d.o.c. La cantante dei leggendari «Velvet» è tornata in tournée in Italia; poco clamore, molto underground Nico, nenie gotiche e i Sessanta d.o.c. «Lou Reed sposato e con figli? E' terribile» - Vive fra Usa e Inghilterra, spera di incidere un disco - «Non ho rimpianti» DAL NOSTRO INVIATO IVREA — Nei percorsi curiosi del mondo della musica giovanile c'è chi fa il rap, chi il revival degli Anni Sessanta, e chi gli Anni Sessanta se li vive addosso, suo malgrado, come se il tempo non fosse passato. Tale sembra il caso di Nico, la berlinese che Andy Warhol portò nel leggendari Velvet Underground di Lou Reed e di John Cale, che facevano il rock più metropolitano e più duro dei Sessanta. Fotomodella, attrice, passata in una porticina anche attraverso il film La dolce vita di Fellinl, Nico si muoveva irrequieta nel mondo delle avanguardie. Dal '65 al '67 era fra le attrici preferite di Warhol, poi si infilava come cantante, nel Velvet: un anno soltanto, il tempo di guadagnarsi l'appellativo di «Femme fatale» e di far conoscere nel mondo della musica quegli straordinari occhi liquidi color dell'acqua chiara. Oltre, naturalmente, d'incidere un disco con il gruppo, che ancor oggi rappresenta la storia di quegli anni. . Poi, fu. la carriera di solista. ' Ventanni dopo, Nico è ancora una solista, caparbiamente attaccata a un suo filo musicale die ha come centro un organo a pompa indiano con il quale tesse nenie affascinanti che lei definisce orientali ma che sanno di gotico, di Mahler, di musica minimale, che perfino suggeriscono, con l'aiuto della batterla, atmosfere africane. «I Sessanta? Erano ridicoli, vistosi-e1-arrabbiati, e con un feeling molto forte. Ma non ho rimpianti». In tournée italiana, poche piazze e poco rumore, ha debuttato l'altra sera al Tempio di Ivrea con un gruppo composto soltanto di una batterla e tastiere. In Italia ha continuato a venire, In tutti questi annt, e l'ultima volta è stato neW82. Ma adesso che il revival va per la maggiore, l'interesse Intorno a lei sembra ptU vivo: e si va a sentirla come se si andasse da Lou Reed. Ma Nico non è diventata una «brax>a ragazza» come il suo antico compagno di gruppo, e la strada che continua a percorrere è quella oscura e tormentata deffunder- ground, un coraggio e una forza intstertosa che escono dalle occhiaie, dal volto appesantito e cocciuto, le labbra grandi che si schiudono al sorrtso nel sentire della vita «sana» di Reed: «E' terribile». Dice di esser nata nel 1948, ma proprio non si sa se crederle. Del suol vecchi amici non sa nulla, vive fra Manchester e gli Stati Uniti sentendosi di volta in volta «europea o americana», e spera di fare ora il disco che sta tentando di fare da parecchio tempo, dopo die l legami con le case discografiche sono via via diventati difficili e poi inesistenti: «L'etichetta dovrebbe essere l'Atlantic, lavorerò con una band di cool jazz. Il mio intento è di rappresentare le tragedie, le mie liriche parlano di tragedie c le tragedie mi piacciono». Si porta dietro da vendere le cassette con incise le sue nenie, ma anche gli hit dei Sessanta, che canta con la voce profonda anche In concerto, dando un tocco di reg-, gae: AH tomorrow's partles, Heroln di Lou Reed e Heroes di Eno-Bowlc (< Odio 11 Bowle di adesso — dice — mi place quello di allora»). Chiude il concerto con la celeberrima The end dei Doors, si mette la giacca e se ne va, con la birra in mano e, la sigaretta in bocca. Marinella Venegoni La tournée di Nico prosegue stasera a Piacenza, domani a Rimlni, domenica a Montevarchi (Ar) e lunedi prossimo al Palladtum di Roma. eaoddd Nico, la cantante berlinese scoperta da Andy Warhol