Un avvocato: «Elena era al sicuro nelle mani del gentiluomo Chillè»

Un avvocato: «Elena era al sicuro nelle mani del gentiluomo Chi Uè» Ultime arringhe al processo di Lucca per il rapimento, domani la sentenza Un avvocato: «Elena era al sicuro nelle mani del gentiluomo Chi Uè» 11 difensore parla di due imputati come di «uomini d'onore» - Dibattito tra i legali sulla figura di Isabella Citti Luisi - Rapide repliche della parte civile e dell'accusa - Il pm: «Non sono abituato a ripetermi» pm: DAL NOSTRO INVIATO LUCCA — il sospetto e la certezza. Dice l'avv. Darlo Bolognesi, difensore di Franco Clitllè, capobanda dei sequestratori di Elena Luisi, rapita a 17 mesi: «Escludiamo che la signora Isabella CltU Luisi, madre di Elena, sia coinvolta nel reato. Avremmo potuto fare un processo clamoroso dicendo questa bugia, ma lui, Chillè, me V Ila escluso e io gli credo*. Tuona l'avv. Francesco Murdocca, detto «Don Ciccio», difensore di Egidio Piccolo: .Io sono convinto che la signora Isabella Luisi nata Cittì sia immessa in questa attività criminosa e penso di potervelo dimostrare e non lo direi se non avessi il conforto delle carte. La signora è una madre provata che provata non è e non pensi che quella sedia' dove si è fermata per testimoniare sia un gioco.. Infuria la battaglia nell' aula del tribunale di Lucca dove viene giudicata quella che qui già chiamano «la banda Chillè-. La voce di Don Ciccio Murdocca, calabrese trapiantato in Sicilia, risuona alta fra studiate pause e quello che 1' avvocato dice è greve, più volte sembra sfiorare 11 rischio di querela, ma 11 patrono di parte civile, Alessandro Garlbotti, chiarisce che nessuno lia da ridire su quanto pronunciato «per sviluppare una tesi difensiva.. E Murdocca dice: .Elena Luisi, la splendida Elena, non correim rischi perché era fra le mani di quel gentiluomo di Chillè che non è un sequestratore di persona, ma fa malamente qualche truffa.. Non rischiava, quln.ll, perché quello, sostiene l'avvocato, non era un vero sequestro ma una piccola truffa e dentro, avrebbe detto Egidio Piccolo, c'erano .due persone molto vicine alla famiglia e una di queste avrebbe condotto le trattative.. Chi questo complice misterioso? Ovvie le conclusioni. Ma perché allora, se cosi stanno le cose, i due furfanti non hanno detto quel nome? Murdocca fornisce una spiegazione carica di •sicilianità-: .Un uomo tre volte uomo è Chillè e si fa affiancare da un uomo tre volte uomo che è Piccolo. Gente seria e omertosa, nomi non se ne devono fare costi quel die costi. Isabella Citti può smentire e querelare ma è mendace e menzognera.. Dunque, secondo l'avvocato, un galantuomo questo Franco Chillè, o pressappoco, che magari ha avuto «qualche» avventura sentimentale. Ma che importa questo? «Le donne che lia conosciuto non saranno state quarantasei, forse saranno state meno, non mi interessa il numero perché un uomo più donne ha e più vale e l'uomo che vale sa amare e più sa amare e più vale. E così a casa sua a Milazzo quando ci sono le elezioni Chillè prende il maggior numero di voti e la sera gli onorevoli vanno a salutarlo con la banda.. Con questo pittoresco intervento si tenta forse di nascondere dietro una cortina fumosa la gravità di un reato che è e rimane il più odioso: 11 rapimento di una bimba di pochi mesi. Ma le parole del difensore hanno anche un altro effetto: fra Piccolo, aspirante «uomo di panza», e Alacqua, picciotto poco promettente, dopo giorni di zuffa torna la pace. .T'agghtu sempre voluto bene, dice Pie-' colo serrando la mano al giovane. .Adoperarsi per arrivare alla liberazione dell'ostaggio non è pentirsi. Non si tratta di una questione morale., aveva detto in mattinata 1' avv. Darlo Bolognesi di Ferrara. Per 11 boss indicato come l'ideatore del sequestro l'accusa privata ha chiesto una punizione severa ma non durissima, il pubblico ministero Invece ha invocato il massimo: trent'anni. Alto, biondo, capelli lunghi sul collo, occhiali spessi, viso da bambino pacioso, il legale delude subito quanti pensavano di trovarsi di fronte un avversarlo morbido. Non grida, non minaccia, non lnsl- nua, non suggerisce: per due] ore tiene una lucida lezione di diritto, ribatte punto su punto gli argomenti del consigliere Gabriele Ferro, pubblico accusatore in aula. .Se non si vogliono riconoscere le attenuanti previste dalla recente legge sulla dissociazione lo potete fare, signor Pubblico ministero, perché tutto si può fare, si possono dimenticare le sentenze più recenti, le interpretazioni della Suprema Corte. Ma i giudici si dovranno fidare soltanto di lei.. La dissociazione del reo è accettata come necessità, dice Bolognesi, e aggiunge che è inutile tentar di esorcizzare il mostro: .Quando lo Stato ha fatto quella scelta si disinteressava di Barbone e purtroppo anche della famiglia Tobagl, ma lo fece perché eravamo in un momento di emergenza. Quando le Brigate rosse erano totalmente clandestine quella scelta volle dire metterle in ginocchio. Non può esser liquidata con parole grosse, quindi, caro signor Pubblico ministero.. La vita dell'ostaggio prima di ogni altra cosa, e poi l'arresto. La legge legata all'emergenza provocata dalla criminalità politica si riflette sul codice penale aggiornato: si parla di quarto e quinto comma dell'articolo 630 e il tema è sempre quello: la dissociazione. Chillè parlo, certo non subito, certo malvolentieri, certo dopo .essere stato mal-, menato, osserva Bolognesi ma aggiunge che poco gl'interessa, l'importante è che parlò. .Costui non vi ha indi' calo la Sicilia ma Barcellona di Sicilia. Poi ha fatto altre cose, ha indicato nomi, il suo apporto insomma è stato fondamentale. Di fronte ad un fatto odioso occorre una risposta civile, non una risposta emotiva, conforme alla legge.. Per questo secondo 1' avv. Bolognesi sarebbero sacrosante le attenuanti. E sono giunte anche accuse anonime, In questo tribunale: una lettera scritta con grafia artefatta è stata consegnata in mattinata all'avv. Luigi Autru Ryolo, difensore di Carmela Italiano, una carceriera. Un'altra, simile, sarebbe pervenuta al pubblico accusatore. Conterrebbero accuse e nomi di presunti complici. Nomi di gente di qui. In serata la parola è tornata agli avvocati di parte civile e al pubblico ministero, che hanno replicato in modo secco e breve. .Non sono abituato a ripetermi — ha detto il rappresentante dell'accusa —. Sono come Paganini, non concedo repliche.. La sentenza è attesa per domani. Vincenzo Tessandorl

Luoghi citati: Barcellona, Ferrara, Lucca, Milazzo, Sicilia