Sono «inesattezze»
Sono «inesattezze» L'ORGANIZZAZIONE SI DIPENDE Sono «inesattezze» PARIGI — L'TJnesco ha rotto il silenzio sul ritiro degli Stati Uniti, annunciato ufficialmente il 30 dicembre, con una conferenza stampa nel corso della quale il vice direttore generale Henri Lopes ha deplorato quella che ha definito una vera valanga di articoli calunniosi e tendenziosi che, partendo da «inesattezze» non verificate, giungono a conclusioni menzognere. Lopes ha dichiarato che nessun rilievo è stato rivolto dagli Stati Uniti all'organizzazione e che la lettera con la quale 11 segretario di Stato americano George Shultz annunciava il ritiro degli Stati Uniti conteneva parole di stima verso il direttore generale dell'organizzazione, M' Bow. Quindi nessun conflitto «personale* tra questi e gli Stati Uniti, né critiche di sorta verso l'Unesco, che continuerà a vivere fin quando i membri «c/te lo costituiscono- vorranno e decideranno, esprimendosi attraverso gli organi istituzionali che sono quelli deliberanti: alla base, l'Assemblea Generale e, sua espressione, il Consiglio esecutivo. Riferendosi a critiche rivolte all'Unesco per l'istruzione, la scienza e la cultura, Lopes ha smentito che l'organizzazione soffra di cattiva gestione finanziarla, che i suoi funzionari siano super pagati e che vi sia malessere al suo interno. Tutte le decisioni sono state prese per consensus, ha detto, e l'ultima assemblea generale (quella di fine novembre) ha votato a schiacciante maggioranza i suoi programmi. Egli ha smentito che reo per cento del bilancio sia assorbito dalle spese per il personale poiché, ha precisato, queste incidono soltanto per 11 SO per cento. Il ritiro degli Stati Uniti dall'Unesco ha messo in evidenza una crisi dell'organizzazione, i cui membri, inizialmente 28, sono oggi 161, e nella quale gli appartenenti al Terzo Mondo hanno la maggioranza numerica che si contrappone ai Paesi industrializzati. Qualche motivo di ottimismo per il futuro esiste: si è fatto appello al principio dell'universalità delle istituzioni internazionali e i gruppi dei Paesi africani e arabi all'Unesco si sono detti «stupiti» della decisione presa dagli Stati Uniti. Washington ha rilevato una certa moderazione durante i lavori dell'ultima assemblea.
Persone citate: George Shultz, Henri Lopes, Lopes
Luoghi citati: Parigi, Stati Uniti, Washington
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