Le vittime di Lucca di Natalia Ginzburg

Le vittime di Lucca Processo per rapimento della piccola Elena Le vittime di Lucca Avendo letto a volte alcuni resoconti del processo di Lucca, mi è accaduto di trarne delle impressioni, e delle considerazioni, che vorrei manifestare qui. Ho provato grande stupore e sdegno per il fatto che la signora Citti Luisi, madre della bambina rapita e grazie a Dio ritrovata, l'abbiano interrogata per un'ora e mezzo, al fine di indagare se avesse avuto o non avesse avuto una storia d'amore con uno dei rapitori, il Chillè. Mi domando se a una povera persona, che ha patito lo strazio di vedersi portare via una bambina di diciotto mesi e di non saperne più nulla per un pezzo, non sarebbe stato umano e giusto risparmiare un interrogatorio cosi lungo e così penoso, un interrogatorio in cui si rovistava nella sua vita privata, e in cui insinuava il sospetto che potesse mentire. E perché gli altri membri della famiglia, riguardo ai rapporti che potevano avere avuto con il Chillè, sono stati invece interrogati brevemente? I nonni della bambina per un minuto, il padre per due minuti, e la madre per un'ora e mezzo. Perché? Si dirà che la madre è stata interrogata a lungo anche sulla salute della bambina dopo il ritorno a casa; è vero, ma soprattutto e con estrema insistenza 1' hanno interrogata riguardo ai suoi rapporti con il Chillè. Le veniva chiesto se aveva o no incontrato il Chillè al caffè, nei giorni precedenti al sequestro; e quante volte; e perché al caffè e non in casa; e se il marito sapeva di questi incontri; e se era veto che lei al Chillè aveva consegnato un assegno; e se era vero che gli aveva regalato una penna d'argenta La signora Cirri Luisi appariva in quel)' aula non come una vittima, qual era, né come una testimone, ma piuttosto come un'imputata. Si dirà che in un processo, ogni circostanza è preziosa, per stabilire la verità. Si dirà che 1' assegno, il caffè, 1? penna, erano tutti particolari preziosi. Certo. Ma non si poteva agire diversamente? Magari interrogarla non in pubblico, ma in privato, questa donna che aveva di recente patito sofferenze così crudeli? Quelle congetture e insinuazioni, avevano tutta l'aria d' essere panzane. Ma non si tratta di questa Mi domando se sia necessario indagare, così in pubblico, sulla vita privata delle vittime. Questa donna poteva non avere nulla da nascondere, ma avesse avuto o non avesse avuto qualcosa da nascondere, nella sua vita privata, il disagio per un'indagine così sospettosa era uguale. Essa deve aver provato a un tratto la sensazione di essere sbalzata fuori dal mondo delle vittime, e mescolata con i suoi aggressori. Deve essersi sentita di colpo separata dal resto della sua famiglia, e isolata in quell'aula, aggredita da quell'indagine sospettosa. Natalia Ginzburg (Continua a pagina 2 In quarta colonna)

Persone citate: Cirri Luisi, Citti Luisi

Luoghi citati: Lucca