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Paura per Carlos in Germania Berlino Est: Non è venuto qui Il terrorista venezuelano llich R. Sanchez lancia nuove minacce Paura per Carlos in Germania Berlino Est: Non è venuto qui 11 24 gennaio a Colonia sarà processata una donna che partecipò al sequestro dei ministri delFOpec: i testimoni hanno paura - Un ministro: «Quell'individuo non scherza» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE ' BONN — Martedì 24 gennaio. E' questo il giorno fissato dalla giustizia tedesca per il processo, a Colonia di Gabriele Krócher-Tledemann, la terrorista che, nel dicembre '75, a Vienna, partecipò al sensazionale rapimento di quasi tutti i ministri del Petrolio dell'Opec Ma sarà rispettata la data? Non si può più escludere un rinvio. D' improvviso, 1 servizi di sicurezza devono fronteggiare la minaccia di Carlos, una minaccia sanguinosa e temibile. Che faceta paura non v'è dubbio: 1 testimoni austriaci al processo rifiutano di recarsi a Colonia, offrono deposizioni scritte. Sono state le bombe del 31 dicembre, in Francia alla stazione di Marsiglia e sul super-rapido Parigi-Lione (cinque morti e quarantuno feriti) a destare l'allarme. Con una lettera all'ufficio dell' Agence France Presse a Berlino Ovest, Carlos rivendicava, tre giorni più tardi, l'attentato. Il messaggio non portava la sua firma, soltanto quella della * Organiszazione per la lotta armata araba'1, ma I servizi di sicurezza francesi hanno identificato la calligrafia e 1 tedeschi, a quanto pare, un'impronta digitale. La certezza è pressoché assoluta. La lettera, in francese e in arabo, dice: -Non saranno soltanto i nostri figli a piangere — alla memoria dei martiri di Baalbeck». Le bombe nella Francia del Sud sarebbero cosi la risposta di Carlos alla rappresaglia aerea francese del 17 novembre contro una caserma di Baalbeck occupata da sciiti pro-iraniani. La busta rivelava che la missiva era stata impostata a Berlino Ovest:, per cui subito nasceva la teoria che il terrorista venezuelano fosse a Berlino Est. Tanto acute erano queste ansie che, Ieri, un indignato ministero degli Esteri della Germania Orientale ha definito tutte le congetture 'fantasiose invemionU. A sua detta, Carlos non ha mal messo piede sul suo territorio. E' possibile: comunque, non è l'eventuale prossimità geografica ad Inquietare Bonn, in questa capitale si ricorda che, il primo settembre, Carlos — il cui vero nome è llich Ramirez San¬ chez — scrisse, tramite l'ambasciata della Repubblica federale In Arabia Saudita, al ministro tedesco degli Interni, Friedrich Zlmmermann, minacciandolo di morte, qualora insistesse per ottenere 1' estradizione dalla Svizzera di Gabriele Krocher Tiedemann. La donna è tuttora in Svizzera, dove sta scontando 15 anni di carcere per il ferimento di due doganieri. Carlos fu il suo capo a Vienna durante l'attacco contro 1' Opec. nel quale perirono tre persone: e, a quanto sembra, egli vuole impedirne adesso 11 trasferimento in Germania. Può essere un bluff: ma a Bonn non si dimentica che, nel marzo '82, quando il ministro francese degli Interni, pure minacciato da Carlos, si rifiutò di liberare due suol complici, lo svizzero Bruno Brcguet e la tedesca Magdalena Kopp, il terrorista piazzò una bomba sul treno Parigi-Tolosa. Cinque morti e ventisei feriti. Dopo la condanna di Breguet e della Kopp, altri sanguinosi attentati, e in Francia e contro rappresentanze francesi all' estero. DI due, Carlos ha rivendicato chiaramente la paternità: quello contro la Maison de France, a Berlino Ovest, nell'agosto '83, con un morto e ventitré feriti, e quello contro il Centro culturale francese a Tripoli, in Libano, llich Ramirez Sanchez, ora trentatreenne, non si è certo messo a riposo. Qualche mese fa il ministro Zlmmermann ammetteva: -Io non posso prendere alla leggera le minacce di Carlos. Questo individuo è eppace di tutto, non esita a scatenare attacchi assai gravi» . Vive, pare, a Damasco, protetto dai servizi di sicurezza. Mario Ciriello