Fa capolino da un discorso funebre la polemica Napolitano-Berlinguer di Alberto Rapisarda

Fa capolino da un discorso funebre fa polemica Napolifono-Berfinguer Dedicato alla crisi della Cee il comitato centrale comunista Fa capolino da un discorso funebre fa polemica Napolifono-Berfinguer ROMA — Anche 1 necrologi possono servire a far dibattito politico nel pel. Ufficialmente assente dall'ordine del giorno del comitato centrale iniziato ieri pomeriggio, la polemica sulle posizioni di Giorgio Napolitano ha fatto capolino tra le righe della commemorazione di Terracini e Arturo Colombi. Due comunisti pieni di passione critica, talvolta in contrasto col partito (come è avvenuto per Terracini), ha ricordato il sen. Ugo Pecchtoli, incaricato di ricordarli. Ma «l'opinione diversa era sempre, per questi compagni, il frutto di un'autonoma convineione, mai di un fatuo protagonismo o di suggestioni esterne. Anche-questa è una grande lesione che i due compagni ci lasciano». Nessuno è citato esplicitamente, ma i membri del comitato centrale hanno colto la frase come una indiretta stoccata al capo dei deputati comunisti. Può essere vero e può essere falso. Certo è che nulla si può dar per sicuro nelle posizioni che si confrontano nel pel fin quando il dibattito scorrerà per canali sotterranei e per vie traverse, senza che si riconoscano con nome e cognome le parti in causa. Ma se l'attacco del berlingucrlano Pecchloli fosse realmente rivolto a Napolitano, sarebbe da valutare come molto aspro. In effetti. 11 dibattito su come condurre l'op¬ posizione in Parlamento, avviato da Napolitano, è solo agli inizi, e l'incomprensione sembra ancora notevole tra il capo dei deputati del pei e il segretario. Il comitato centrale di ieri non lo ha affrontato ancora, lasciando che ne discutano prima le federazioni. Se ne parlerà probabilmente alla prossima riunione del «parlamentino» e pare che interverrà lo stesso Berlinguer a. fare il punto della situazione. Ieri è stata invece la giornata dei rimpianti per le occasioni perdute e per la fine dell'illusione che si chiamava integrazione europea. Gian Carlo Pajetta si è assunto l'incarico di ricapitolare la storia dei fallimenti degli ultimi cinque anni dell'Europa comunitaria, ora che ci si avvicina alle seconde elezioni del Parlamento europeo a suffragio universale. Il pei è intenzionato a buttarsi nella campagna elettorale con impegno per conquistare pacifisti, ecologisti, federalisti, giovani e donne. La speranza di un'Europa forte ed autonoma, terzo polo tra Usa e Urss, non muore nei cuori dei comunisti italiani. Ma la via sembra comunque assai ardua. C'è «un tendenziale disgregarsi della Comunità europea e una regressione die sta met tendo in discussione, in negativo, persino i presupposti elementari della sua formazio¬ ne» ammonisce Pajetta. La nuova «guerra fredda», il duello tra Est ed Ovest «danno polarizzato il sistema internazionale e hanno bloccato ilprocesso di integrazione della Cee, schiacciandola al limite della dissoluzione, o alla riduzione a pura struttura burocratica». Occuparsi dell'Europa è difficile anche per l'organizzazione interna del pei. Nella relazione di Pajetta si coglie una nota autocritica: «Non 6ia7no riuscii a raccordare abbastaìiza la nostra, azione con quella dei nostri gruppi parlamentari nazionali e con l'attivila del partito nel suo insieme». «Lacune gravi» vi sono state nell'informazione giornalistica del partito (leggasi «l'Unità») sull'Europa, e nella propaganda. Prima di far campagna elettorale bisognerà quindi convincere gli stessi comunisti dell'interesse che hanno le prossime elezioni europee; dice Pajetta. Tra le altre coseJPeJetta.ha ricordato clic il pei non esclude un referendum contro l'iristallazione dei missili a Comiso. L'idea di ingrao era' stata accolta inizialmente con freddezza dai dirigenti di Botteghe Oscure. Ora Pajetta dice invece che il pel vuole «esaminare ogni possibilità di chia mare il popolo ad una consul lozione costituzionale su questo problema, dal quale può dipendere l'avvenire dell'Italia e. del mondo». Dopo la relazione di Pajetta, un esponente del comitato centrale, Gerace, ha chiesto che si aprisse anche 11 dibattito sulla situazione politica li>terna. Si è associala la deputata europea Marisa Rodano, ma Berlinguer ha risposto che se ne è già parlato ampiamente al precedente comitato, e che comunque il punto della situazione sarà fatto al la prossima occasione. Alberto Rapisarda

Luoghi citati: Comiso, Europa, Italia, Roma, Urss, Usa