La Cee farà rinascere la gaggìa

La Cee farà rinascere la gaggìa Accolto un piano italiano per lo sviluppo dei boschi di robinia La Cee farà rinascere la gaggìa Il consumo elevato del legno In Italia è un indice altamente positivo della produttività dell'industria e dell'artigianato del settore. Le importazioni coprono, grosso modo, i due terzi del fabbisogno proprio per effetto della capacità di esportazione dell' industria del mobile. L'apporto nazionale all'industria del legno è prevalentemente rappresentato dal pioppo, mentre è seprsissimo il contributo delle altre essenze, nonostante la preponderante presenza di latifoglie nei nostri boschi, costituiti prevalentemente da cedui finalizzati alla produzione di legna da ardere e non a quella di qualità. Tra le essenze boschive primeggia per la sua capacità di crescita e di esansione la robinia (detta volgarmente gaggia), leguminosa introdotta in Europa dall'America nel 1700 da Robin, al quale deve Il nome botanico di «Robinia pseudoacacia». Questa pianta, impiegata inizialmente per il consolidamento delle pendici e delle scarpate dato il suo attivissimo sistema radicale e come combustibile, era tenuta a ceduo a turno breve. L'andata in disuso dei forni a legna e la massiccia introduzione, anche nelle campagne, dei carburanti liquidi per il riscaldamento ha fatto perdere l'interesse economico del boschi di robinia. D'altro canto per le sue capacità d' invasione, la robinia ha conquistato molti terreni marginali e continua ad espandersi nelle zone non più controllate dall'uomo: cessato infatti il suo impiego come legna da ardere questa spècie ha assunto là reputazione della pianta infestante diventando, come la vitalba, il simbolo del terreni incolti. Tenuto conto della sua massiccia presenza su terreni anche fertili e della sua rapida crescita, si trattava di trovare una destinazione di impiego del suo legno per valorizzare questi terreni che interessano decine di migliaia di ettari in zone di collina e pedemontane in genere. L'invecchiamento di questi cedui ha messo in evidenza la capacità della specie di produrre fusti di discreto diametro (30-40 centimetri) in tempi relativamente brevi (30 anni), offrendo cosi la possibilità di destinare tali fusti a legname da opera. Cosi, l'Istituto piante da legno e ambiente, l'Acquater (Eni), e il Politecnico di Torino hanno fatto alla Cee una proposta per valorizzare la materia prima «legno di robinia», proposta che è stata favorevolmente accolta. Si tratta di un progetto che prevede quattro punti di inI tervento: — messa a punto di teenì che selvi-colturali per la con versione dei cedui esistenti in fustaia allo scopo di migliora re la qualità del legno e aumentare la produzione; — messa in opera di sistemi semplici e razionali di taglio ed esbosco, nonché scelta de gli assortimenti, per aumen lare il valore della materia prima; — prove tecnologiche d'impiego del legno nella produzione di mobili, palchetti e travi lamellari per l'edilizia; — realizzazione di prototipi di strutture agricole di solo legno. Il programma ricerca è stato avviato ai vari livelli di sviluppo con prospettive molto favorevoli sia dal punto di vista selvl-colturale che da. quello tecnologico, anche per la pronta collaborazione data dai proprietari Ci boschi all' industria del legno. Bruno Pustcrla

Persone citate: Bruno Pustcrla

Luoghi citati: America, Europa, Italia, Torino