Specialisti in carni alternative di Sergio Miravalle

Specialisti in carni alternative Continua la nostra inchiesta sugli istituti agrari - ROVIGO Specialisti in carni alternative DAL NOSTRO INVIATO ROVIGO — Il nostro viaggio tra le scuole verdi italiane riprende con l'istituto agrario Munerati di Rovigo. E' tra i più recenti creati dal ministero. Il primo corso per periti agrari si Iniziò nel 1971. La scuola, che sorge a sette chilometri dalla città, in un tipico paesaggio padano con i canali che tagliano la pianura tra l'Adige e il Po, è stata via via dotata di una stalla didattica, laboratori di chimica, serre e campi sperimentali. E ad un istituto moderno corrisponde una classe docente giovane, con un preside (Enzo Ortolan per dieci anni professore di zootecnia) di soli 37 anni. -Curiosamente in questa scuola — nota il preside, che ha ricevuto l'incarico solo da quest'anno scolastico — ci sono parecchi professori die erano compagni di corso all' Università di Agraria. L'affiatamento è quindi stato molto facile-. L'istituto raccoglie 380 studenti di un territorio (la provincia di Rovigo e parte di quella di Ferrara: c'è anche una sezione staccata a Taglio di Po, nel Basso Polesine) che segue tre grandi filoni agricoli: ortofrutticoltura, mais e zootecnia. . Spiega il prof. Giovanni Chillemi, docente di Estimo: «7/i particolare, gli allevamenti puntano sul vitellone da carne, quello elle però ora risente di più delle importazioni.. E la scuola in questo settore è diventata punto di riferimento costante per lo studio di metodi e tecniche di allevamento. In collaborazione con l'Università di Bologna i capi della stalla didattica (pezzate nere da latte e pezzate rosse da carne) sono usati per prove di alimentazione con sottoprodotti del mais. -Abbiamo sperimentato anche la possibilità di utilizzo dei residui di lavorazione delle distillerie di frutta e vinacce. Siamo ancora alla fase iniziale: i risultati dovranno essere raccolti, confrontali, ma l'importante è che l'istituto non resti indietro rispetto a quanto emerge dal mercato e dalla scienza-, dichiara il preside. E per il Munerati si profila un'altra interessante possibilità di collegamento: confinante con la scuola c'è un terreno di sei ettari sul quale dovrà sorgere il centro di miglioramento degli animali da cortile e selvaggina del Consorzio avicolo veneto. -Quella delle carni alternative — dice 11 preside — é certamente una strada da percorrere. Gli allevamenti industriali sono ancora pochi, ma le richieste di tecnici-manager non inanelleranno in futuro-. L'istituto sui 33 ettari della sua azienda ha certamente gli spazi per sviluppare coniglicoltura, elicicoltura e allevamenti di volatili. Quesf anno, in collaborazione con la Provincia di Rovigo, sarà organizzato un corso post-diploma proprio su questi temi. -Segue il successo di esperienze analoghe già sviluppate negli anni scorsi per la zootecnia e l'orticoltura — dicono alla scuola —. I nostri periti agrari al termine del corso (dura sei mesi, con circa 50 lezioni) hanno cosi un attestato speciale oltre al diploma che riconosce loro la specializzazione». -Nel mercato del lavoro ciò e molto importante — conclude il prof. Ortolan —: gli studi troppo generici servono da base, ma le aziende agrarie e le agroindustrie vogliono tecnici specifici. La scuola agraria deve rispondere a queste esigenze spiegando però bene ai ragazzi die il mito della scrivania è sbagliato. L'agricoltura si fa nei campi e sarà sempre così-. Sergio Miravalle

Persone citate: Enzo Ortolan, Giovanni Chillemi, Munerati, Ortolan

Luoghi citati: Bologna, Ferrara, Rovigo, Taglio Di Po