Reagan a Mosca: « Trattiamo» La Pravda parla di inganno

Reagan a Mosca: « franiamo» La Pravda parla di inganno Prima di Stoccolma «importante discorso» del presidente Reagan a Mosca: « franiamo» La Pravda parla di inganno DALLA REDAZIONE DI NEW YORK NEW YORK — Il presidente Reagan ha ribadito ieri, in un breve comunicato, l'urgenza della ripresa -di un dialogo produttivo- tra gli Stati Uniti e l'Urss, e i portavoce della Casa Bianca hanno annunciato che pronuncerà un importante discorso in merito prima dell'incontro del 18 prossimo tra Shultz e Gromyko. Il presidente ha fatto la sua dichiarazione al termine di un colloquio con l'ambasciatore Goodby, che rappresenterà Washington alla con-1 ferenza di Stoccolma sul di- j sarmo Est-Ovest. Ha detto tra l'altro di volere ridurre -il pericolo di un attacco a sorpresa in Europa- e di voler impedire «l'uso delle armi a scopo di intimidazione-. Secondo i portavoce della Casa Bianca. Reagan ha deciso che è giunto il momento di negoziare coi sovietici sui principali problemi internazionali. Egli ha manifestato la volontà di -spingere Mosca a collaborare con la famiglia delle nazioni-.. Il presidente avrebbe compiuto un lungo riesame della propria politica nei confronti dell'Urss. Riterrebbe inoltre il momento attuale il più adatto a una discussione -perché il Cremlino è in una fase di ripensamento anche a causa della malattia di Andropov-. Egli pronuncerebbe il discorso alla radio e alla televisione impegnandosi alla distensione -coi fatti- e esortando i sovietici a seguire il suo esemplo. La nuova determinazione di Reagan a aprire un round di trattative coi sovietici non è stata scossa neppure dalle dure critiche rivoltegli da Romanov e dalia Pravda. Parlando a Norimberga, al congresso del partito comunista tedesco occidentale. Romanov. che è membro del Politbjuro e uno dei candidati alla successione di Andropov. ha addossato agli Stati Uniti la colpa della rottura dei negoziati di Ginevra sul disarmo atomico, e ha ripetuto che l'Urss rifiuterà di riprenderli. La Pravda ha fatto lo stesso, dicendo che le ipotesi americane di un recupero dei negoziati -sono un tentatim di ingannare l'opinione pubblica mondiale-. Il Dipartimento di Stato non ha risposto a nessuno dei due, ma i giorni scorsi aveva sottolineato che Shultz chiederà a Gromyko di tornare al tavolo negoziale. L'ambasciatore Goodby ha evitalo di discutere coi giornalisti del disarmo atomico, dopo il colloquio con Reagan. Ma ha messo in rilievo duo punti: 1) la conferenza di Stoccolma avrà comunque un effetto distensivo tra le superpotenze: anche se non si possono attendere risultati clamorosi dall'incontro fra Shultz e Gromyko, esso riaprirà comunque il dialogo tra le superpotenze; 2) in ferma privata i sovietici hanno indicato la loro disponibilità a riprendere le trattative di Vienna sulla riduzione delle forze convenzionali in Europa, l'ultima da essi abbandonata. Goodby ha dichiarato che buoni progressi in questo campo sono certi, e che si ripercuoteranno anche sul settore nucleare.