«Il vero problema sono i br espatriati»

«Il vero problema sono i br espatriati» Secondo l'esponente socialista Salvo Andò occorrono nuove intese sull'estradizione con Parigi «Il vero problema sono i br espatriati» ROMA — Terrorismo: antiche paure e nuovi timori. Della preoccupazione di un ritorno del terrorismo se ne è parlato giovedì nel corso del vertice per l'ordine pubblico riunito a Palazzo Chigi da! presidente del Consiglio. -Come partito — sostiene l'onorevole Salvo Andò, responsabile per il psi dei problemi dello Sialo — avevamo parlato anche noi più volte della possibilità di una ripresa di azioni eversive-. Ma, accanto agli omicidi di mafia e camorra, ai continui sequestri di persona e ad altri crimini efferati, quanto incide oggi la preoccupazione I di un ritorno del terrorismo? j Per la maggior parie degli uomini politici il terrorismo è | ormai sconfitto. -Certo — so! stengono — non bisogna ancora abbassare la guardia. Occorre portare a compimento il lavoro efficace, compiuto dalle forze dell'ordine negli ultimi anni con l'aiuto anche dei pentiti e dei dissociati-. Per il psi, invece, il problema non è ancora completamente risolto, e nuovi timori potrebbero derivarne anche per il nostro Paese dalla recente ondata di attentati in Francia. -E non perché — precisa subito Salvo Andò — i governi sono entrambi socialisti. Il problema è ancora più a monte e riguarda la sicurezza devi ocra t ica genera le-. -Ci sono due aspetti del terrorismo — prosegue Andò — che vanno considerati: quello della lotta agli spezzoni clandestini che sono rimasti tali dopo i successi conseguiti negli ultimi unni e l'altro che riguarda un possibile fenomeno di ritorno che dalla Francia, dove sono rifugiali parecchi giovani di casa nostra non in regola con la giustizia, potrebbe far rientrare dalla finestra ciò che è stato cacciato dulia porta. Considerando quest'ultimo aspetto, c'è solo da augurarsi che il comportameli lo dei francesi nei riguardi dell'asilo politico e degli atteggiamenti negativi assunti nei confronti delle richieste di estradizione avanzate in passato daìl'ltuliu. si affievolisca e che presto si possu giungere ad accordi più precisi e impegnativi per i due Paesi in tema di terrorismo-. -1 cervelli — dice ancora Andò — ii muovono laddove trovano naturalmente non tanto un terreno d'incubazione politica, ma dove, rì]>eto. trovano leggi, disponibilità e spazi che consentono loro di muoversi. E che ci sia anche qualcosa di italiano dietro gli attentati francesi mi pare indiscutibile. Che larc> allora? «Secondo noi e essenziale un'integrazione vera sul piano dell'attività di polizia. Ce no sono alcune che rientrano istituzionalmente in accordi già stipulati e sono gestite dalla Criminalpol. Altre invece sono da inventure. Il problema centrale, comunque, rimane sempre quello del sostegno a livello di governo. I)u noi i francesi potrebbero ottenne non soltanto una collabo:aSlbnc operativa nelle cose da fare ma anche a livello di memoria storicu. per capire e agire in tempo-. -Certo — conclude — occorrerà muoversi a titillo internazionale con un occhio, però. ben attento per le cose di casa nostra. Gli sbandati e i clandestini del terrorismo operano ormai, come è stato più volte dimostralo, a stretto contatto di gomito con la grande malavita. Specialmente la situazione del Mezzogiorno, e dell'area napoletana in particolare, 6 da tenere molto presente-. E proprio per questi motivi, nel quadro degli incontri regionali, lunedi prossimo, il ministro dell'Interno Scalfaro vedrà a Roma 1 prefetti, 1 responsabili dell'ordine pubblico, alti magistrali, autorità e rappresentanti degli enti locali e della Regione Lazio. Àncora una volta, argomento dei •-•olloqui saranno 1 rimedi per combattere la grande criminalità, e le misure per salvaguardare la pace sociale. Ma per far questo il mini¬ stro dell'Interno ha già spiegato, in un'Intervista rilasciata al mensile «Ordine pubblico», che non è sufficiente il solo impegno di polizia e carabinieri. Per Scalfaro. fattori determinanti per combattere la criminalità sono: la lolla alla crisi economica e sociale e alla disoccupazione: la collaboi-azione degli enti locali e dei cittadini oltre che della magistratura e delle forze dell'ordine; la specializzazione delle strutture di polizia. -La disoccupazione, in purHcolare quella giovanile, la sottoccupazione e la crisi di molte industrie sono fenomeni — ha dichiarato Scalfaro — che determinano tensioni gravi fra coloro che non hanno lavoro o che lo vedono in pericolo-. r. con.

Persone citate: Andò, Salvo Andò, Scalfaro

Luoghi citati: Francia, Parigi, Regione Lazio, Roma