Antipatizzanti ridete: Jerry è maestro Tutti in trappola appena Carmen balla di Stefano Reggiani

Antipatizzcmti ridete: Jerry è maestre Tutti in trappola appena Carmen balla PRIME FILM: «Qua la mano picchiatello» con Lewis anche regista - Gades e la Del Sol protagonisti per Saura Antipatizzcmti ridete: Jerry è maestre Tutti in trappola appena Carmen balla QUA LA MANO PICCHIATELLO (tii. orig. .Smorgasbord.) di Jerry Lewis, con Jerry Lewis, Herb Edelman, Fosier Brooks, Zane Busby Donna Ponterotto, Milton Berle e Sammy Davis jr. Produzione americana a colori. Comico. Cinema Doria di Torino. Dopo l'ottima (e cattivissima) parte in Re per una notte di Scorscse. dopo lo stanco rientro comico di due anni fa con Bentornato picchiatello («Hardly Working»), dopo 11 giro promozionale per l'Italia durante le feste, esibito a caro prezzo come un oggetto di antiquariato. Jerry Lewis offre ai suoi appassionati (numerosi e colti), agli agnostici (ancora più numerosi) e agli antlpatizzanti (un battagliero gruppo) l'occasione di fare pace. Qua la mano picchiatello è una raccolta di gags, è uh film-repertorio con idee aggiornate ed altre religiosamente ripescate, è un lieto film Anni Cinquanta che ha imparato l'arte dell'accumulazione e del nonsenso sviluppata dalla nuova scuola (per esempio, Mei Brooks). Col vantaggio che Lewis può con siderarsi un piccolo maestro, quello clic ha insegnato a molli. Quando le colpe della cultura europea verso Lewis saranno esaurite, quando il paradosso di Godard («si tratta dell'unico autore anticonformista di Hollywood-) sarà ripreso nella sua giusta misu re di liele e di scherzo, l'attore e regista americano potrà ri cevere le lodi e le critiche che spettano a lui e non a qualche sua improbabile controfigura. In Quu la mano picchiatello la storia e l'ideologia del personaggio Lewis sono date per Due i]iini:>uini dai film «Carscontate, è un matto non integrato, un folle simpatico in lotta con l'ordine, soprattutto con l'ordine banale delle cose (le sedie per «non» sedersi, le porte per «non» passare). Jerry è un matto che vuole curarsi e va da un costoso psicanalista. Risultato: lo psicanalista si carica delle goffaggini e delle sfortune di Jerry, il paziente diventa normale. Meno male che la giusta morale è appena suggerita e tutto il film non è che la confessione psiconalilica di Jerry, il pretesto delle gags e delle trovate, la maniera per fare onestamente (su comissionc) un film tutto da ridere. E si ride davvero? Beh, potete essere ferocemente antiLewis, non apprezzare i reperti archeologici (la gag dell'oblò appeso nel negozio che men story», di Saura, e «Qua la mbutta fuori un torrente d'acqua), potete detestare Sammy Davis Jr. (compare undici secondi), ma alcuni punti sono Irresistibili, buona, vecchia svitata comicità d'attore-autore, Per esempio, il tentativo di suicidio con la corda appesa alla trave sbagliata (frana tutto il palazzo); per esempio tutta la scena del viaggio in acreo economico da New York a Londra, cominciando dal venditore del biglietto (che si nasconde sotto il banco per ridere) e continuando con la cintura di sicurezza di spago e col film offerto ai passeggeri (un librettino di figurine sfogliato velocemente dalla hostess). Pare che alcuni voli charter tra Londra e New York non siano meno allucinanti. Insomma, al vecchio bazar di Hollywood 11 commesso Lewis ha esposto la merce che aveva nascosto in tutti i cassetti, non semplicemente come oggetto d'affezione, ma di pronta risata. CARMEN STORY di Carlos Saura, con Antonio Gades, Laura Del Sol, Paco De Lucia, Cristina Hoyos, Sebastian Moreno. Produzione spagnola a colori. Film-balletto. Candidato all'Oscar. Cinema Lilliput di Torino. Cinema Rivoli di Roma. C'è da scommettere che gli daranno l'Oscar dei miglior film straniero (se Felllni non metterà in opera i suoi incantesimi a distanza). Carmen di Saura (diventato Carmen Story per distinguersi dalle wis, comico intramontabile altre Carmen in circolazione e preparazione) possiede la perfezione un poco rarefatta dei film di grande maniera e insieme la ruffianaggine dei film che sollecitano la pelle dei pubblici per bene. «Nozze di sangue», l'altr'anno, era stato il top, la punta; Carmen è il veniale compromesso, la scaltra sovrapposizione, sempre con la complicità del ballerino Antonio Oades e della sua compagnia. In «Nozze di sangue» Saura inseguiva le prove di un balletto, mescolando le fatiche e le confidenze dei ballerini alla tragica vicenda immaginata da Lorca: il contrasto era tra la realtà minuta e disordinata dagli interpreti e la realtà alta e definitivamente ordinata dei protagonisti. In Carmen le due realtà non sono separate, e le prove dei ballerini sono il tentativo di far coincidere la storia rappresentata con la storia vissuta. Antonio Oades vuol mettere in scena un balletto dalla «Carmen» di Bizet e cerca l'interprete adatta, una ragazza che sappia ballare e possieda insieme la vitalità dirompente e irridente del personaggio. Quando trova Laura Del Sol, il gioco si svolge quasi meccanicamente dietro il perfetto rituale dei passi di danza. Laura fa innamorare Antonio, fa ingelosire la donna di lui, porta scompiglio nel gruppo, si concede con passione, ma con naturale indifferenza tradisce, prende, divora e getta. Non è forse Carmen? In fondo, finzione e interpretazione sembrano coincidere col necessario, obbligato delitto passionale. Saura ha confessato di avere visto molto tardi a teatro la «Carmen» di Bizet e dunque bisogna credergli solo in parte quando dice di essersi addentrato in un suo «personaggio mitico». Ha reinventato un mito indiretto; ma bisogna credergli del tutto quando racconta di .avere incorporato la dama e la musica spagnola nella Carmen, come forma di espressione viva, parallelamente alla musica dell'opera". La musica di Paco de Lucia e i frammenti di Bizet (edizione Resnik, Sutherland, Del Monaco, direttore Schippers) offrono ai piedi di Oades e all'occhio di Saura l'occasione di un nuovo virtuosismo sul pretesto della tradizione. Quando Antonio batte il piede imperioso sulla pedana, quando Laura fende l'aria col fianco, cari amici siete già caduti in trappola. Stefano Reggiani Due i]iini:>uini dai film «Carmen story», di Saura, e «Qua la mano Picchiatello», con cui torna liCwis, comico intramontabiltt è tt ibt fi t d'lld 11 ilt C i il

Luoghi citati: Hollywood, Italia, Londra, New York, Roma, Torino