Lavorò con Sindona per trent'anni ora «non ricorda»

Lavorò con Sindona per freni 'anni ora «non ricorda» Al processo per il crack bancario Lavorò con Sindona per freni 'anni ora «non ricorda» MILANO — C'è mancalo poco ieri mattina che si arrivasse all'arresto in aula di un testimone, apparso troppo reticente nei confronti delle domande del tribunale. Raul Baisi, commercialista ormai settantenne, si è presentato all'udienza per il crack della Banca Privata Italiana con la grinta tipica delia sua professione: «Non sapevo nulla, non mi ricordo, agivo per conto del clienti». Insomma, non ha voluto rivelare nulla, neppure quali fossero gli onorari clic riceveva da Michele Sindona per le sue prestazioni. Si è perfino dimenticato delle deposizioni fatte qualche anno fa al giudice istruttore. «Scusate — ha detto — ma in questi anni l'età mi sta giocando brutti scherzi-, salvo poi ricordarsi all'Improvviso che, in una complicala operazione finanziaria avvenuta alla fine del 1973 per far passare di mano le azioni dell'Amincor Bank, la quota di minoranza del nuovo socio non era stala del 49 per cento, bensì — ha precisato — «del 42più un sette per cento arrivato successivamente». Baisi ha avuto la possibililà di conoscere da vicino le trame della vicenda Sindona. E' entrato in contatto con lui trent'anni fa, quando Sindona operava a Milano come fiscalista di successo. Baisi, specializzato nel settore immobiliare, gli passava i problemi fiscali delle operazioni impostate. Poi il rapporto si inverti: Sindona crebbe di peso e fu Baisi ad orbitare nell'ambito del finanziere siciliano. In quasi quindici anni dì stretta collaborazione presso le aziende del gruppo, Baisi fu vicepresidente dell'Amincor. azionista di minoranza nonché procuratore della Menna, consigliere della Andrcotti Rotoslar. della Sapi. della Banque de Titre di Delemond, del Banco di Messina. dell'Euram, della Spid eccetera. Ma Baisi non ha citalo tutto questo, è stato il presidente del tribunale che ogni volta ha dovuto ricordare al teste gli incarichi ricopertj. Su un fatto solò il commercialista e stato chiaro: «Kilda e Kaitus — ha detto —, le due società die possedevano l'Amtncor Bank, non mi appartenevano, anche se ufficialmente ero io il loro maggiore azionista. In effetti ero il prestanome di Sindona, e a lui faceva capo la banca svizzera-. Per il resto Baisi è caduto in serie contraddizioni, si è scontralo con le deposizioni rese da altri testi o imputali, al punto che è stato avvertito dal tribunale che poteva incorrere nel reato di reticenza o in quello di falsa testimonianza. Ma il comportamento del teste non è per nulla cambiato; il .ragioniere col ballo, (cosi vengono soprannominati i commercialisti a Milano) ha tenuto duro e dopo quasi due ore di interrogatorio ha lasciato l'aula quasi da vincitore: il segreto professionale, il Baisi non l'ha violato. Gianfranco Modolo

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