II governo Craxi divide il pci di Luca Giurato

II governo Craxi divide il pei L'articolo di Napolitano ha riaperto il confronto interno II governo Craxi divide il pei ROMA — Con l'articolo di Giorgio Napolitano sul «ruolo dei comunisti in Parlamento», si è aperto nel pei un dibattito importante, che da tempo covava sotto le ceneri del tradizionale unanimismo di facciata. Il presidente dei deputati comunisti, con toni critici ed anche autocritici, sostiene che i dirigenti del suo partito devono smettere di «oscillare» e scegliere in modo netto, definitivo, la linea da tenere verso il governo Craxi; dì conseguenza, verso i decreti e le leggi che l'esecutivo manda in Parlamento. Per quanto lo riguarda, Napolitano ha già scelto e spiega assai bene cosa e come: l'opposizione del pei deve essere costruttiva e non radicale; non si può bocciare tutto quello che viene dal governo soltanto perché il pei è favorevole all'alternativa di sinistra. Si apre cosi, al livello più alto, un contrasto su temi molto concreti tra il presidente dei deputati comunisti e quel gruppo di dirigenti che, come qualcuno dice nel partito, «voglionoportare la strategia dell'alternativa tra i ban¬ chi delle Camere ovunque e comunque». Probabilmente, non è proprio cosi. Sono, comunque, i dirigenti più vicini a Berlinguer; tra gli altri, Zangheri e Occhetto. Altri due leader autorevoli come Reichlin e Pecchioli hanno una posizione più sfumata, quasi costantemente vicina alle «mediazioni» tra le due anime del partito che Berlinguer porta avanti a volte con successo, a volte, con onorevoli compromessi. Su un punto, sono tutti d'accordo: l'articolo di Napolitano non è un attacco personale o politico al segretario. Il dibattito è aperto e già oggi se ne dovrebbe avere una prima eco. Alle «Botteghe oscure» è convocata la direzione per discutere tutt'altri temi, questioni del Parlamento europeo e crisi Cee. Molti leader del pel non escludono però che il dibattito tra oppositori morbidi e oppositori intransigenti possa «far capolino» durante 1 lavori. Di certo, il tema di questo pel, che oscilla tra «falchi» e «colombe» verso il governo Craxi e quindi si trova in evidente difficoltà politiche, dominerà il prossimo comitato centrale del partito, che dovrebbe essere convocato il 9 o il 10 gennaio. «L'articolo di Napolitano? Lo condivido pienamente — ci ha detto ieri a Montecitorio Mario Pochetti, segretario del gruppo pei della Camera — Non possiamo solo punture i piedi e dire sempre no. Ricordiamoci di Togliatti. Grazie alla sua grande autorità, di battaglie totali, intransigenti, ne Ita fatte pochissime: una sulla legge truffa e un'altra sul Patto Atlantico. Le altre, sia pure contro governi ben diversi da questo, erano tutte allinsegna dell'opposizione costruttiva. E' falso dire die Napolitano attacca Berlinguer. E' vero il contrario. Chiede al segretario una discussione». «Che il pei stia attraversando una fase di elaborazione, e quindi di confronto, nessuno lo nega — dichiara Renato Zangheri, negli ultimi tempi assai critico con Napolitano, all'«Asca» — è giusto die nel partito ci sia un dibattito anclie vivace». Sul ruolo del suo partito In Parlamento, Zangheri è prudente: «Noi facciamo una certa opposizione, die precisiamo sulla base delle esperienze che facciamo. Non credo ci siano, suqueslo punto, diversità sostanziali». Il più duro contro la lettura anti-berllngueriana dell'articolo è stato il presidente del senatori Chiaromonte: «£' lutto inventato di sana pianta». Un altro autorevole dirigente del pei, che ha chiesto l'anonimato, afferma invece: «L'attacco c'è e si vede. Chi ne ha parlato ha "fotografato" il pei di oggi». Per Berlinguer, dunque, aumentano le grane. Mentre sull'Unifà Napolitano tuona contro le tattiche dilatorie, sull'ultimo numero'di Rina-' scita un altro dirigente del pei, Giuseppe Chiarente, vicino a Ingrao, scrive un lungo e dotto articolo il cui significato, ridotto all'osso, è il seguente: Napolitano sbaglia perché Craxi non va aiutato, però, caro segretario, a un anno dal nostro congresso la linea dell'alternativa è slanca, imprecisa e stenta a decollare. Luca Giurato

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