Mezzo anno da spendere di Gianfranco Piazzesi
Mezzo anno da spendere CRAXI E I SUOI PROBLEMI Mezzo anno da spendere Non siamo d'accordo con quel deputato socialista secondo il quale la fame nel mondo e più importante del prezzo della benzina. Anzi, c vero il contrario. L'Italia potrà fornire un contributo davvero importante alla soluzione del primo problema soltanto se saprà uscire dalla crisi economica che la travaglia. Altrimenti fra gli affamati ci saremo presto anche noi. Purtroppo questa amara prospettiva per il momento non può essere esclusa. Col varo della legge finanziaria e con l'approvazione del bilancio per il 1984 senza bisogno di ricorrere all'esercizio provvisorio si sono raggiunti due traguardi importanti, ma il più resta ancora da fare. 11 ministro del Tesoro sta cercando nuove entrate e quello delle Finanze collabora, ma entrambi sono accusati dall'opposizione e da qualche settore della maggioranza di ricorrere a indiscriminati prelievi fiscali che colpiscono soltanto i lavoratori a reddito fisso invece di dare inizio a riforme strutturali òhe consenta' no una pi j equa redistribuzione degli oneri e rendano possibile una politica economica più scria e ordinata. Al punto in cui siamo arriva ti, sembrano ormai indispensa bili tanto gli affannosi c im prowisati accorgimenti con cui Cìoria e Visentin] stanno cercando di tamponare le falle, quanto il tentativo di dare inizio a un «nuovo corso» economico che curi a fondo le cause del dissesto e ponga fine a un modo di governare che1 si sia facendo indecente. I prossimi mesi, forse le prossime settima ne, diranno se i due obbiettivi tutt'altro che antitetici, saran no raggiunti. Rispetto a un recente passato si può guardare al futuro con un minimo di speranza. Cìoria e Viscntini non sono Andreatta e Formica, che si paralizzavano a vicenda. Cra xi, un tempo allergico alle «cu re da cavallo», entrando a Pa lazzo Chigi ha toccato con mano la gravità e l'urgenza di certi problemi. 1 comunisti hanno ostacolato il governo meno di quanto si era temuto: la legge finanziaria è passata in Parla mento anche perché l'opposizione non c ricorsa a tutte le tattiche dilatorie che il regola mento le consente. Sull'Unità di ieri, Giorgio Napolitano ha fatto alcune interessanti considerazioni sul ruolo die il pei dovrebbe in futuro assumere alle Camere. Il dialogo tra sin ' dacato e governo non è stato interrotto nemmeno dopo l'aumento del prezzo della bonzi na. che ha colto le tre Confede razioni di sorpresa. E, soprattutto, questi segni collcttivi di resipiscenza sono sopraggiunti al momento giusto. Chi scrive ha sempre sostenuto, anche quando il ricorso alle elezioni anticipate cra giti dicato da tutti come una cala tìnta nazionale, che le medici ne amare vanno somministrate all'inizio di una legislatura; per dar tempo agli elettori di di monticarne il sapore e di tener conto soltanto dei benefici che col tempo avranno ricevuto. Dunque i provvedimenti im popolari vanno presi adesso. Inoltre il governo, non avendo alternative, dovrebbe durare molto più dei soliti otto mesi questa pur relativa stabilità dovrebbe servire a programmare qualcosa. Col 1984 e cominciata una congiuntura politica senz'altro favorevole, però questo stato di cose non durerà a lungo. La democrazia cristiana, magari resterà tranquilla fino al pros simo congresso, fissato alla fi ne di febbraio; gli altri aspetto • ranno di vedere come si muo vera il più grosso partito nazionale. Può darsi "he nessuno scelga le elezioni europee come terreno di scontro, e che perciò il governo superi senza eccessi vi affanni anche la prossima estate, ma subito dopo comin ceranno le grandi manovre per le elezioni presidenziali. atnsnrmadnzmsstdsvsrc E' inutile illudersi: la corsa al Quirinale ha sempre suscitato tensioni e contrasti che hanno avuto una nefasta influenza sui governi in carica, diminuendone l'efficienza e il potere decisionale. Quasi sicuramente Craxi, almeno per un anno, a differenza dei suoi predecessori, non sarà impegnato nella lotta per la soprawiven za; ma dopo dovrà affrontare momenti comunque difficili. Avremo quasi un anno di stabilità, ma poi le tempeste saranno inevitabili. Una volta tanto, gli interessi del governo, della maggioranza, dcll'oppo sizionc e delle parli sociali con vergono o quanto meno non sono antitetici; dopo si riapri ranno le faide di potere. Le condizioni politiche per dare una spallata all'inflazione oggi forse esistono, ma sarà inutile cercarle domani. - Gianfranco Piazzesi
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