Castro celebra i 25 anni del suo potere con un violento discorso contro gli Usa
Castro celebra i 25 anni del suo potere con un violento discorso contro gli Usa II leader cubano ha parlato dal municipio di Santiago di Cuba davanti a una grande folla Castro celebra i 25 anni del suo potere con un violento discorso contro gli Usa DALLA REDAZIONE DI NEW YORK NEW YORK — Fide! Castro ha celebrato il 25° anniversario del suo ingresso al potere in maniera consona al suo mito rivoluzionario: con un discorso di 72 minuti dal balcone del palazzo del Comune di Santiago, a Cuba, la città dove nacque il castrismo, di fronte a una folia oceanica, tra applausi interminabili. In perfetta forma nonostante gli anni passati. Castro ha esaltato 1 successi del suo regime, é denunciato •il fascismo yankee», sostenendo che l'economia cubana ha compiuto un notevole progresso nonostante il blocco imposto dagli Stati Uniti, e bollando d'infamia la politica del presidente Reagan In America Latina, A più riprese, 11 leader della rivoluzione, nella consueta tenuta militare, circondato dai suol ministri e dai suoi generali, ha insistito che Cuba non cederà a Washington. Parlando l'altro ieri sera, all'ora esatta del suo ingresso a L'Avana 11 primo gennaio del '59, Castro ha detto che «quando verrà il momento di combattere per la libertà ci saranno abbastanza armi per tutti-, •siamo pronti a vincere o morire- ha detto. -La minaccia Usa di aggressione non ci spaventa-. Castro, che ha definito .di stampo nazista l'imperialismo di Washington-, ha smentito che Cuba esporti la rivoluzione nell'America Latina. «IVoi non possiamo esportarla ha sostenuto e gli Stati Uniti non possono fermarla. Essa nasce e si sviluppa da sola-. Non è escluso che il Dipartimento di Stato risponda al duro discorso del capo cubano, forse con un -libro biancosulla crisi economica nell'isola, la dura repressione interna e le sua attività destabilizzatrlcl nell'emisfero occidentale. Ma fino a ieri, il presidente Reagan ha volutamente ignorato il 25' anniversario del castrismo, e neppure i giornali, la radio e la tv hanno ricordato direttamente l'evento. Gli articoli e i programmi apparsi sono stati tutti su qualche aspetto particolare di Cuba, o del suoi rapporti con gli Stati Uniti. Il New York Times per esempio ha pubblicato un servizio sul prigionieri politici a L'Avana, •che sono sicuramente parecchie centinaia e forse parecchie migliaia-. Nella comunità cubana negli Stati Uniti 1125° anniversario della rivoluzione ha provocato dimostrazioni di protesta. Le dimostrazioni sì sono accentrate sulle violazioni dei diritti dell'uomo nell'isola, e sugli errori di Reagan nei confronti di Castrò, errori che vanno dalla preclusione al dialogo sino'al rifiuto ad accettare i detenuti cubani che vengano eventualmente scarcerati ed espulsi. Ma una buona parte è stata dedicata alla promessa di rovesciare il ca strismo: tra gli emigrati si nascondono sacche di libertari o di esponenti delle destre che non hanno ancora rinunciato al loro sogni. Una sorella di Castro è tra i dirigenti anticastristi: lo accusa di aver tradito la rivoluzione a favore dell'Urss. In realtà. 1 25 anni di comunismo hanno colto Cuba e gli Stati Uniti nel momento più difficile dei loro rapporti. A Washington si prende atto che il castrismo «è venuto per restare-, ma si lamenta anche che nella crisi missilistica del '62 il presidente Kennedy abbia impegnato la superpotenza a non rovesciarlo. Nella relazione sul Centro America che presenterà al presidente venerdì prossimo, la Commissione Kissinger insisterà che -lo stesso errore non deve essere ripetuto col Nicaragua-. Agli Stati Uniti del riflusso. Cuba sembra il pericolo più grave del loro emisfero: se Reagan sarà rieletto, o il dialogo non maturerà, o sarà faticoso e forse sterile. Lo stesso presidente vede in Castro -il peggiore dei tiranni-. Questo giudizio non è condiviso dall'opposizione democratica né da molti studiosi del castrismo. Se un Mondale entrasse alla Casa Bianca, per esempio, si ripeterebbero i tentativi di Carter di distensione. Soprattutto, cambierebbe la politica Usa verso l'America Latina. Un rapporto appena compilato da economisti, professori universitari e avvocati di Miami in Florida smentisce che dietro le insurrezioni contro le dittature militari ci sia Cuba. Esse nascono, afferma, dalle disastrose condizioni economiche e sociali: 11 rimedio, aggiunge il rapporto, sta nelle riforme più sollecite e vigorose, e tocca agli Stati Uniti appoggiarle subito e bene. l'idei Castro visto da Levine (Copyright N.Y. Revicu- o( Books. Opera Mundi e per I Italia .La Stampa.}
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