Inverno al sole dell'Africa

Inverno «1 sole dell'Affrica Inverno «1 sole dell'Affrica S SNilo. A,-deila primff corso del gra'terrotto davecchia fu inglesi nel imponente, sovietici negta, ha prodoficiale lung(parte nel Nasser. Sultale, a 280 csuan, tra dc'è Abu Simdel faraoni.Qui, nel ctria, sulla ldel Tropicoconfine poliSudan, più Ramsess IIilU famosinell'avvallapato dal ltempio scavd'arenaria quattro colocono il faraPoco distato un temalla sposa pgina Nefergano le guiddovevano smici che Sud. SI parte da Assuan, ultima citta egiziana sul Nilo. A sud, all'altezza ,-deila prima cataratta, il ff corso del grande fiume è in'terrotto da due dighe: la vecchia fu costruita dagli inglesi nel 1B98, la nuova, imponente, realizzata dal sovietici negli Anni Sessanta, ha prodotto un lago artificiale lungo EOO chilometri (parte nel Sudan), il Lago Nasser. Sulla riva occidentale, a 280 chilometri da Assuan, tra deserto e acqua, c'è Abu Simbel, la frontiera del faraoni. Qui, nel centro della Nutria, sulla linea geografica del Tropico del Cancro, al confine politico tra Egitto e Sudan, più di 3000 anni fa Ramsess II, uno dei faraoni ilU famosi, fece costruire nell'avvallamento ora occupato dal lago un grande tempio scavato nella roccia d'arenaria e dominato da quattro colossi che riproducono il faraone. Poco distante venne eretto un tempietto dedicato alla sposa prediletta, la regina Nefertari. Come spiegano le guide locali, 1 templi dovevano sgomentare i nemici che arrivavano dal Sud. Al tempo dei lavori per la nuova diga, l'Unesco realizzò con ditte italiane, francesi e tedesche uno. straordinario progetto per salvare dall'inondazione i cemento, ricoperta di sabbia e detriti, cosi da ricostituire perfettamente l'antico habitat monumentale. I villaggi nubiani, invece, sono stati sommersi. Da allora Abu Simbel (che significa semplicemente «centro della valle») è una delle più suggestive mete turistiche del mondo. Si dice che un viaggio In Egitto senza Abu Simbel è un viaggio mancato. La spettacolare operazione di salvataggio (insieme a 14 templi minori) .ha riconquistato alla cultura occidentale questo luogo dell'archeologia. CI sono perfino i voli giornalieri Egyptair. Non bisogna dimenticare che il turismo internazionale è, con il canale di Suez, la maggiore risorsa dell'Egitto. Tuttavia, Abu Simbel non è turistica. E' ancora una proprietà del deserto. Attorno ai templi non c'è niente. Per la prima volta, non si è circondati dalle galable (le lunghe vesti) di venditori ambulanti o cambisti abusivi. Questa solitudine zittisce anche il turista più chiassoso. Da Assuan c'è il pullman, per chi non teme disagi, op¬ pure l'aereo: mezzora di volo, ma non si è sicuri di partire. Nel nostro caso, l'esperienza e la tenacia dell'organizzazione Ventana ci ha garantito l'imbarco (mentre altri restavano a terra) dopo tre voli cancellati. L'aeroporto di Abu Simbel è una pista tra la sabbia. Fuori, attendono 1 pullman dell'Egyptalr: con un breve trasferimento, passando davanti a un minuscolo nucleo di case arabe, sbarcano i turisti in riva al lago. Si prosegue a piedi, per circa 400 metri. Improvvisamente, varcati 1 resti di un portale, ci si trova in un vasto cortile tra il lago e una fascia di arenarla, nella quale sono scavati i due templi ipogei. Quattro colossali statue di Ramsess II seduto sul trono, in granito rosa, custodiscono l'ingresso del tempio grande; sono ' alte ciascuna 21 metri. Una è rotta, il busto giace a terra. Le facce sono larghe 4,17 metri. Ogni mano è lunga 2,67 metri. Sui fianchi del seggi sono scolpite figure di prigionieri, tra le gambe quelle delle moglie dei figli. L'interno del tempio, pri- e i n , a a i n l o a l a l e e a a e e e o a o, a a e s I

Persone citate: Nasser

Luoghi citati: Assuan, Egitto, Sudan, Suez