Sui tasti di Richter rivive un giovane Dvorak

Sui tasti dì Rìchter rivive Sui tasti dì Rìchter rivive un giovane Dvorak Cimeli e curiosità altri. Intanto, qui si fa la conoscenza con 11 giovanile Quintetto in la maggiore op. 5, ignoto ai piti, mal pubblicato durante la vita di Dvorak e reperibile solo nella moderna edizione delle opere complete: a parte lo scarmigliato finale, non sfigura di fronte al più celebre Quintetto op. 81 (pure in la maggiore) e nell'Adagio presenta un'idea singolarmente imparentata con il Mahler della Quinto Sinfonia. Di solito, si ritiene che nell'opera matura Dvorak abbia abbandonato la scuola tedesca per il folclore slavo, ma dall'accostamento del due quintetti parrebbe il contrario: nel primo brano gli omaggi alla patria della musica da camera (Rchubert sopra tutti) sono solo '■ esteriori, mentre la.sostanza è genuinamente slava, fatta di raccolti dalla danzatr rapsodie, temi brevi, nenie che non sai dove vanno; al contrarlo, nel Quintetto op. 81, quello famoso, lo slavismo è di facciata (temi e ritmi), mentre la sostanza del discorso s'inchina ormai alla forma sonata e ai mani della tarda classicità viennese. Di Dvorak resta la freschezza del temi; mentre nei suoi modelli 11 ritorno del tema è 11 punto piti delicato della struttura sonatistica, vicino al rischio della meccanicità, per lui ogni ritorno è benèfico, ogni ripresa tematica vanifica il difficile lavorio. 11 placido tedio dello svllup-. po. Tale dinamica emerge dal suonare di Richter e dal suo discorrere con gli archi del Quartetto Borodin, eccellenti per morbidezza di suono e fluenza di fraseggio. Lentissimo, quasi funebre, lo stacco della Dumka nel Quintetto op. 81: ogni nota stilla melanconia e sembra appoggiarsi alla successiva, ma sempre nella misura civile di Dvorak, senza rivelare ferite troppo profonde. Del Quartetto Borodln è doveroso citare almeno 11 nome del violoncellista, Valentin Berlinsky: tutto suo è l'avvio del Quintetto, con la magnifica frase cantabile che fissa una volta per tutte 11 colore dell'opera intera. Giorgio Pestelli Antoni» Dvorak, Quintetti con pianoforte op. 5 e op. 61. Pianista Svlatoslav Richter e Quartetto Borodln; Philips due dischi Stereo Digital. ■ ice Cia Fornaroli