Lazzaro Spallanzani: ritratto dello scienziato da cucciolo

A ciascuno il suo Sciascia A ciascuno il suo Sciascia Lazzaro Spallanzani: ritratto dello scienziato da cucciolo «Rosa & Nero», una nuova casa editrice , mentare varietà. Alcuni saggi sono inediti e altri sono tratti dal giornali e dalle riviste in cui apparvero per la prima volta. Si va da Vittore Fiore a Bufalino, da Pasolini a Baldaccl, da Luperlnl a Madrlgnanl, da Mondo a Pampaloni a Camon e a molti altri ancora. VI passano storia, passione, ragione, opere di Sciascia, dalle poesie poco note di Favole della dittatura all'irto mondo contadino di Occhio di capra, con una particolare attenzione al Contesto e al dibattito che stimolò. Un mondo che muove da Racalmuto all'Europa — lucidamente pessimistico ma mai disarmato — tra etica, politica, letteratura, llbellistlca, documento, sàggio, apologo, giallo. Una utile cronologia della vita e delle opere di Sciascia e una bibliografia critica completano 11 volume che ha i! merito di offrire le coordinate fondamentali di ogni studio ulteriore. Glovann| Tes|„ Antonio Motta, «Leonardo Sciascia», Lacalta, 447 pagine, 30.000 lire. fra contanti, diamanti e case ' di piacere. Le avventure dell'ispettore parigino, creato da Frédéric Dard, erano già state distribuite, per lo più in edi- i cola, da Mondadori e dall'Edi tortale Erre; Rosa & Nero '. conta di pubblicare e vendere in libreria tutte le inchieste di Sanantonio. La collana .rosa, è anch'essa aperta da un autore francese, Guy Breton, sapido narratore della Storia, con la esse maiuscola, vista .dal buco] della serratura.. Le sue .Sto-i rie d'amore della Storia, hanno avuto grande successo in Francia e hanno buone probabilità di piacere anche da noi, a cominciare dalla prima tradotta Napoleone re di cuori (pp. 310. L. 18.000). Sulla base di solide testimonianze vi si racconta come Bonaparte non tenesse sempre la mano nell'apertura del gilet, non facesse solo guerre, avendo collezionato più amanti di Luigi XV, Francesco I ed Enrico IV messi insieme. Cl Mll Carla Marello CI sono libri gentili e discreti, che hanno una profondità segreta di risonanze e di messaggi, una verità limpida e severa, una sapienza lucida e lieta della vita e della storia: e proprio per tutti questi meriti rischiano di passare Inosservati o quasi. E' 11 caso di Lazzaro, la seconda opera narrativa di Giorgio Prodi, illustre cancerologo ed epistemologo. Il sottotitolo «il romanzo di un naturalista del settecento» chiarisce chi sia il Lazzaro del titolo: Lazzaro Spallanzani, uno dei più meritatamente famosi scienziati settecenteschi. Ma non è una biografia vera e propria: al contrario, è la rievocazione di un'adolescenza all'interno di una vocazione Intellettuale che a poco a poco si precisa con gli studi e le esperienze della vita e della natura, fino alla conclusiva scelta della «filosofia naturale». Il giovane Spallanzani scelse le scienze come, l'ambito fondamentale della propria specializzazione e della propria carriera, e insieme lo stato sacerdotale, non per una chiamata Irresistibile, quanto piuttosto per una decisione . razionalmente meditata: una volontà di omaggio al «padre» che ha fatto la natura cosi complessa e difficile da indagare, e vi ha posto 11 dolore e la morte. Ma l'opera di Prodi è anche qualche altra cosa. E', anzitutto, una sorta di autobiografia dello scienziato moderno da giovane,' che riflette sull'Ipotetica adolescenza di Lazzaro Spallanzani le proprie esperienze di ragazzo nello stesso luogo di Scandiano e delle colline e della pianura vicine e si rappresenta cosi con 11 fascino del tempo e la lieve ansia e angoscia per ciò che è perduto per sempre, persone, abitudini, l'aspetto stesso del luoghi. Lo scrittore vede cosi in sé ripetersi le curiosità di ricerche e di Indagini, 1 rapporti con gli amici e con la famiglia, le .scuole, prima a Scandiano, poi a Reggio, poi all'università di Bologna, l'attenzione e l'interesse per le persone e per la natura, le stesse moderate avventure del sensi, e, allora, ne opera la trasposizione nel giovane Lazzaro, con un'affettuosa e un poco straziata consapevolezza t dell'adole-. scenza come l'età Ubera e piena di possibilità e di progetti, non ripetibile se. non raccontandola in un altro, in Lazzaro, appunto. C'è, infine (e uno splendido intermezzo lo dichiara), l'idea di potere cosi ascoltare per un istante, il passato nella concretezza Il Brasile di Gulmaraes Rosa — Un racconto tratto da -Corpo di ballo-, grande saga collettiva scritta dal brasiliano Joao Guimaraes Rosa. Si intitola «Buriti», dal nome della palina, tipica di quella lussureggiante ve-, gelazione (Feltrinelli, pp. 212, L. 15.000). Due figure femminili sono protagoniste della vicenda drammatica che si svolge entro una cornice di natura bellissima e incontaminata. Il caso Dreyfus — Su questo errore giudiziario che spaccò in due la Francia di fine '800 escono gli articoli che Emile Zola scrisse a favore dell'imputato e denunciando l'antisemitismo imperante. Con un'antologia di scrìtti di contemporanei, fra cui France, Durkheim, .Clémenceau (Serra e Riva, pp. 263, L. 20.000). Sul fantastico — Theoria propone .Il giocatore di .Scacchi di Maelzel. di Edgar, 'Allan Poe (pp. 73, L. 15.000) e .La casa dei fantasmi, di Charles Dickens (pp. 126, L. 6000), una parodia del terrore nella società vittoriana. Un racconto nero — >/J velo dissolto., scritto da ' George Eliot nel 1859 (Lucarìni, pp. 20, L. 10.000, a cura di Riccardo Reim). I fanta- . smi die popolano la storia diventano veri e terrorizza-no l'Inghilterra Freud e gli scrittori — i7 docente Mario Lavagetto propone uno studio sui rapporti fra psicanalisi e lette-. ratura che delinea in particolare una sorla di teorìa della letteratura freudiana: .Freud la letteratura e altro. (Einaudi, pp. 435, L. 32.000). Sull'erotismo — Prima edizione italiana di due saggi di Loti Andreas Saloiné scrìtti a cavallo fra 800 e 900: .L'erotismo - L'umano come donna. (La Tartaruga, pp. 96, L. 12.000). L'autonomia femminile, la sessualità come creatività, la donna nella sua interezza. della vita che vi fu vissuta e che si è totalmente cancellata, facendone rivivere un personaggio, si privilegiato perché destinato a essere un Illustre scienziato, ma anche partecipe delle forme più comuni e quotidiane di quella vita, quindi capace di esserne in qualche modo 11 portavoce. Sono di una rara intensità e forza visionarla pagine come quelle che descrivono un. viaggio di Lazzaro neila neve da Scandiano al collegio dei Gesuiti di Reggio, sospeso nell'incanto di un'avventura nel nulla e nell'Irreale; oppure 11 vagare di Lazzaro nella nebbia per le vie di Reggio; o ancora l'allucinazione in cui vive Lazzaro dopo che ha conosciuto l'amore attraverso Luclnda, la moglie di un influente personaggio di Bologna, poi 11 delirio che segue la separazione violenta, per l'intervento del marito che esilia Luclnda e fa battere ferocemente Lazzaro. Prodi sa unire la narrazione lucida, razionale, come si addice al personaggio dello scienziato settecentesco, del secolo dei lumi, alla rievocazione tesa di inquietudini e di turbamenti profondi, che sono della natura come dell'anima. Il risultato è un'opera davvero singolare nella sua compatta e limpida bellezza. Giorgio Barberi Squarotti Giorgio Prodi, «Lazzaro, Il romanzo di un naturalista del Settecento», Camunla, 187 pagine, 18.500 lire.