Nel fantastico mondo di Beethoven Karajan offre magie

Nel fantastico mondo di Beethoven Karajan offre magie Nel fantastico mondo di Beethoven Karajan offre magie allo spessore della massa d'archi, capace, peraltro delle ben note trasparenze. L'Andante cantabile con moto della sinfonia In do maggiore o 11 Larghetto della Seconda fanno testo in tal senso: si noti, In quest'ultimo, come gli archi, e in particolare 1 violini, dopo aver esposto il canto, si ritirino in semplici figurazioni .d'accompagnamento, con una duttilità e un cangiantlsmo sonoro veramente rari, Lo stesso accade nello Scherzo della Seconda, cosi fiero, appunto, di quel suo es- ' : sere «scherzo» e non più minuetto: Ka; rajan lo dirige con un impeto ed uno, scatto assolutamente beethoventani nella loro tensione energica e muscolosa. Sempre nella Seconda, l'Allegro molto ' «Once upon a tim e» un Lp trionfalistico LA discografia di Vladimir Horowitz, anche quella piti limitata disponibile in Italia, riflette i quattro grandi periodi della sua carriera, fatta anche di silenzi e di ritorni. Come ritratto del primo periodo, quello europeo seguente l'abbandono della Russia, la Emi ha pubblicato <i concomitanza dei concerti alla Scala un triplo ■ iwi (Emi welcomes Horowitz at La Scala, titolo del . 'e in via Filodrammatici si sono lamentati come di ul iso del «marchio»;. Sono tutte registrazioni comprese fra il 1930 e il 1936, alcune delle quali già pubblicate nella serie «PianoStory- Il terzo disco del box è però composto di inediti riversamenti da 78 giri, dove appaiono già le predilezioni, rimaste immutate in sessantanni di carriera: Bach-Busoni, Corale Bwv 734/ Scarlatti, Sonate L. 33 e 487; Beethoven, 32 Variazioni in do minore; Chopln, Mazurche Op. 7 n. 3, Op. 41 n. 2, Op. 50 n. 3, Studi Op. 10 n. 4. 5, 8, Op. 25 n. 3, Scherzo n. 4 Op. 54; Stravinski), Danze Russe da Petrushka; Rimskij-Korsakov, Il volo del calabrone; Debussy, Studio n. il; Poulenc, Toccata e Pastourelle. E' un ritratto del periodo d'oro, in cui Horowitz registrava a Londra per la Voce del Padrone. I dischi sono stati stampati a spron battuto e «venduti come panini-, dicono soddisfatti alla Emi, tanto da costringere subito alla ristampa. Dell'altrettanto mitico periodo Anni Trenta-Quaranta, americano, in cui Horowitz registrava per la Rea, in catalogo rimangono solo due concerti: il «Secondo- di Brahms con Toscanini (Nbc Symphony) e l'Imperatore- di Beethoven, con Fritz Reiner (Rea Symphony). Il terzo periodo, Anni Sessanta-primi Settanta è su Cbs. Ancora Scarlatti (14 Sonate per clavicembalo), Schumann (Kreislerlana, KinderszenenA Beethoven (Patetica, Chiaro di Luna, Appassionata;, Chopin (Polacca Op. 63, Mazurca n. 4 Op. 17, Studio n. 10, Valzer n. 2 Op. 34J, Rachmaninov (Studi, Sonata n. 2 Op. 36, Preludio n. 12 Op. 32, Momento musicale Op. 16). La Cbs ha inoltre raccolto, in due box di tre Lp ciascuno, un tutto Chopin e le registrazioni effettuate fra il 1962 e il 1973, seguenti il ritiro di Horowitz dalle. scene per dodici anni. Il contratto con la Cbs (1963), siglò l'uscita definitiva dal tunnel imboccato nel 1951. Il quarto periodo è ancora su etichetta Rea, che pubblicò in tre dischi le registrazioni del suo primo ■ tour americano -sistematico- di concerti (The Horowitz Concerts 1975-76. 1978-79, 1979-80; Rachmaninov, • Concerto n. 3, con Ormandy alla Carnegie Hall il. giorno del suo giubileo, l'8 gennaio 1978). Più recenti (Anni Ottanta), sempre su Rea: Horowitz at the Met .(Scarlatti, Chopin, Liszt, Rachmaninov), e Horowitz in London (Royal Festival Hall, 22 maggio 1982. ■ Fra pochi giorni sarà in distribuzione la colonna sonora del film -domestico- che Raiuno ha trasmesso la sera del 1° novembre (Bach-Busoni, Mozart, Schubert, Schumann, Chopin, Scriabin), per la prima volta su Deutsche Grammophon. Il quinto periodo. w tu owtoh ovìt y \ | -'"©oslmo«tettante Paolo Gallatati 'Beethoven: «Sinfonien'icn'2»,Herbert von Karajan dirige I Berliner Philharmoniker, Deutsche Grammophon. Herbert von Karajan assoluta spacciata per coscienza: -Oh Mondo Jungla, ti chiamano Casa-Dolce-Casa, tu mi fai sentire cosi triste, mi lasci cosi solo, ma c'è un bambino che si chiama Speranza..." (Oh Jungleland). A dispetto del rock, dovrebbe esser chiaro a questo punto che slamo più vicini a Buglioni che a Sprlngsteen. E gli astuti «Poveri di Spirito» (in senso evangelico) non possono non rifarsi di tanto in tanto a un cristianesimo altrettanto indeterminato, ma a cui, sembrano tenere molto. Scrive infatti 11 loro ufficio stampa: «7/ gruppo è anche al centro di piccole leggende: sembra che Papa Paolo II (sic) durante la sua visita a Glasgow abbia utilizzato l'impianto voci del tecnico del suono del gruppo e pochi giorni dopo Jim Kerr proprio con lo stesso microfono abbia dato uno dei suoi migliori concerti-. Merito del Papa, di Kerr o del microfono? Fate voi. Gianfranco Manfredi Simple Minds: «Once upon a time», Virgin,

Luoghi citati: Glasgow, Italia, Londra, Russia